Guerra Israele-Hamas, veto Usa su risoluzione Onu a Gaza

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Veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza sulla richiesta di cessate il fuoco a Gaza. "Vicini al punto di non ritorno, non legittima la punizione del popolo palestinese", dice Guterres che parla di "palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale". La posizione degli Usa è "giusta", ha detto Netanyahu. Israele, ha aggiunto, "proseguirà la sua giustificata guerra volta all'eliminazione di Hamas". Usa approvano d'urgenza vendita di munizioni per tank a Israele

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Erdogan, 'il Cds Onu è consiglio di protezione di Israele'

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite definendolo il "Consiglio di protezione israeliano", dopo il veto americano alla risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza. "Dal 7 ottobre il Consiglio di sicurezza è diventato un consiglio per la protezione e la difesa di Israele", ha denunciato il capo di Stato in occasione del 75esimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani. 

Medioriente, Hamas lancia razzi dalla "zona umanitaria"

Lanci di razzi verso Israele sono partiti ieri dalla 'zona umanitaria' approntata nell'estremita' sud della Striscia di Gaza per le masse di palestinesi sfollati da altre aree. Lo afferma il portavoce militare. Nel pomeriggio dall'area di Muwasi, presso Rafah, sono stati lanciati verso Israele quattro razzi che sono risultati difettosi e sono poi caduti ed esplosi nella Striscia. Due ore dopo dalla stessa zona sono sono stati lanciati altri razzi verso il territorio israeliano. ''Tutto cio' dimostra - conclude il portavoce militare - che Hamas utilizza la 'zona umanitaria' messa a punto da Israele per attivita' terroristica''.

Medioriente, Israele: armi dentro peluche e borse dell'Unrwa a scuola

Un grande orsacchiotto di peluche in una scuola contenente "fucili di precisione e munizioni" e "armi nascoste nelle aule delle scuole, alcune in borse dell'Unrwa", l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi. Le ha trovate l'esercito israeliano secondo il portavoce militare che ha fornito anche dei video. Hamas - ha aggiunto - "utilizza i giochi dei piccoli per nascondere armi, mettendo deliberatamente a rischio i bambini di Gaza". 

Medioriente, Abu Mazen condanna Usa su Gaza: veto all'Onu è immorale

Aggressivo, immorale e una palese violazione di tutti i valori e i principi umanitari". Così il presidente palestinese Abu Mazen, citato dalla Wafa, ha definito il veto degli Usa al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Risoluzione che "obblighi Israele a fermare la sua aggressione contro la Striscia di Gaza". "Gli Usa - ha aggiunto - sono responsabili dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi a Gaza per mano dell'occupazione"

Medioriente, Israele intensifica raid, bufera su Usa per veto

Israele ha intensificato la sua offensiva contro Hamas a Gaza, dopo che gli Stati Uniti hanno bloccato una risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, dopo piu' di due mesi di guerra. Il governo del premier Benjamin Netanyahu è sotto pressione affinchè faccia di più per proteggere i civili, mentre persegue la missione di "sradicare" Hamas dalla Striscia. Anche il suo principale alleato, gli Stati Uniti, affermano che esiste un "divario" tra ciò che le autorità israeliane dicono e ciò che stanno facendo. Tuttavia, ieri sera gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva un "cessate il fuoco immediato". Altri 13 membri del Consiglio hanno sostenuto la risoluzione, mentre il Regno Unito si è astenuto, a riprova delle crescenti preoccupazioni internazionali per la disperata situazione umanitaria a Gaza. Hamas e l'Autorità palestinese, che governano rispettivamente Gaza e Cisgiordania, hanno condannato il veto americano in un momento in cui, secondo il movimento islamista, sono 17.487 le persone uccise dall'offensiva israeliana, in maggioranza donne e minori. Nel Sud di Gaza, un bombardamento israeliano a Khan Younis ha provocato questa mattina sei morti e altre cinque persone sono rimaste in un altro attacco a Rafah, ha fatto sapere ministero della Sanità di Hamas. Israele bombarda Gaza dal 7 ottobre, in risposta all'attacco lanciato dai miliziani di Hamas contro il suo territorio e in cui sono state uccise circa 1.200 persone, per lo più civili, e rapite altre 240. Del numero totale degli ostaggi, circa 138 rimangono prigionieri. L'offensiva, che dal 27 ottobre prevede anche operazioni di terra, ha ridotto in macerie l'enclave palestinese dove secondo il segretario

generale Onu, Antonio Guterres, tutto il sistema di aiuti

umanitari "rischia il collasso". Secondo le Nazioni Unite, più

della meta' delle case sono state distrutte o danneggiate e 1,9 milioni di persone, l'85% della popolazione, è sfollata.

Medioriente, Israele: in arresto uomini in età militare a Gaza per capire se sono terroristi

I militari israeliani stanno arrestando uomini in età militare nel nord di Gaza per "capire se si tratta di terroristi". Lo ha detto alla Cnn un portavoce del governo dello Stato ebraico, rispondendo a una domanda sulle immagini fatte circolare di decine di uomini palestinesi legati e bendati, nudi e tenuti inginocchiati, arrestati dopo una serie di operazioni nella Striscia. "Quando troviamo uomini di età militare in aree in cui abbiamo sollecitato un’evacuazione per oltre un mese – perché queste sono roccaforti di Hamas in cui abbiamo visto intensi combattimenti urbani – dobbiamo arrestare quelle persone, capire chi sono i terroristi”, ha detto Eylon Levy. Quelli per cui si determinerà che non sono "terroristi", saranno rilasciati, ha aggiunto.

Medioriente, Unicef: a Gaza sfollati quasi un milione di bambini

Quasi un milione di bambini sono stati "sfollati con la forza dalle loro case" nella Striscia di Gaza, dove sono "ora spinti" in aree sovraffollate e prive di servizi nella parte meridionale dell'enclave, di fronte alla feroce offensiva di Israele, lo ha dichiarato oggi l'Unicef. "Quasi un milione di bambini sono stati sfollati con la forza dalle loro case. Ora vengono spinti sempre più a sud in aree minuscole e sovraffollate, senza acqua, cibo o protezione", afferma il direttore dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Adele Khodr, in un comunicato. Secondo la direttrice, queste condizioni mettono i bambini "a maggior rischio" di infezioni respiratorie e malattie trasmesse dall'acqua, mentre "le loro vite sono ulteriormente minacciate" da disidratazione, malnutrizione e malattie. "La Striscia di Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino", ha dichiarato Khodr, aggiungendo che "decine di

bambini vengono uccisi o feriti ogni giorno".

Ha detto che l'Unicef e altre organizzazioni umanitarie "hanno lanciato l'allarme" per settimane sulle terribili condizioni dell'enclave palestinese, dove le squadre dell'agenzia ONU hanno visto bambini con arti mancanti e ustioni di terzo grado causate dagli incessanti bombardamenti israeliani. Ha inoltre condannato "le restrizioni e le sfide imposte alla consegna di aiuti

salvavita" e ha denunciato che le quantita' di assistenza

umanitaria che entrano nell'enclave "non sono affatto adeguate rispetto al livello di necessita'". "Il sistema umanitario sta collassando, in particolare sotto

l'estremo stress causato dalle misure imposte dopo la fine del cessate il fuoco, mentre la popolazione sprofonda ulteriormente nella disperazione".

Medioriente, Iran: con veto, Usa responsabili uccisione di civili

"Gli Stati Uniti, come alleati di Israele, hanno dimostrato ancora una volta di essere il principale attore e responsabile dell'uccisione di civili e della distruzione delle infrastrutture a Gaza": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, in reazione al veto degli Stati Uniti sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sul cessate il fuoco a Gaza. "Le autorità americane, che esprimono finta preoccupazione per la vita dei civili a Gaza, hanno consegnato la settimana scorsa la 200ma spedizione di aiuti militari a Israele", ha aggiunto Kanani citato da Mehr. "Gli americani e i sionisti saranno responsabili delle conseguenze di un eventuale allargamento della guerra nella regione", ha sottolineato. 

Medioriente, Berlino: nei raid uccisa famiglia tedesco-palestinese

Nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza è rimasta uccisa anche un'intera famiglia tedesco-palestinese. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri di Berlino alla Dpa: "Purtroppo in questa fase dobbiamo presumere che una famiglia tedesca sia tra le vittime della guerra a Gaza". Secondo la Sueddeutsche Zeitung, la famiglia di sei persone è stata uccisa da una bomba sganciata dai caccia israeliani sulla loro casa il 25 ottobre scorso.

Medioriente, Israele: pesanti combattimenti a Gaza, soprattutto al nord

L'esercito israeliano continua premere, con le truppe di terra e i raid aerei, contro obiettivi di Hamas in tutta la Striscia e soprattutto nel nord. Lo ha fatto sapere il portavoce militare sottolineando in particolare l'episodio avvenuto nell'area di Beit Hanun, nel nord dell'enclave, dove nella notte "i soldati hanno colpito terroristi che avevano sparato da una scuola dell'Unrwa (agenzia dell'Onu, ndr) e da una moschea". La stessa fonte ha segnalato combattimenti a Shuyaia nel centro di Gaza, anche in questo caso "nell'area di una scuola". 

Medioriente, ministero Sanità Hamas: 133 morti nelle ultime 24 ore*

È di 133 morti il bilancio degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore su Gaza: lo ha riferito il ministero della Sanità gestito da Hamas. La maggior parte delle vittime sono state registrate nella parte centrale e meridionale della Striscia. Ieri, nell'ultimo aggiornamento, il ministero aveva parlato di 17.490 morti dal 7 ottobre.

Medioriente, cameraman agenzia Anadolu ucciso nei raid su Gaza

Un cameraman freelance che lavorava per l'agenzia di stampa turca Anadolu è stato ucciso nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato in una nota l'Alleanza europea delle agenzie di stampa (Eana), esprimendo "profondo cordoglio per la tragica perdita di Montaser al-Sawaf". Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, basato negli Stati Uniti, sono stati uccisi 63 giornalisti dall'inizio della guerra a Gaza.

Medioriente, Paesi arabi insistono: Usa premano su Israele per tregua

Il comitato arabo-islamico chiede agli Stati Uniti di fare pressione su Israele per il cessate il fuoco. La richiesta è arrivata durante l'incontro a Washington tra il comitato ministeriale del vertice arabo-islamico e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo ha riferito il ministero degli Affari esteri del Qatar, rappresentato dal primo ministro e titolare della diplomazia, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani. "Durante la riunione, i membri del comitato ministeriale hanno sottolineato la loro richiesta affinchè gli Stati Uniti svolgano un ruolo piu' ampio nel fare pressione sugli occupanti israeliani per un cessate il fuoco immediato", ha affermato il ministero qatarino in un comunicato su X. I rappresentanti dei Paesi arabi e musulmani hanno anche espresso "il loro disappunto per il fallimento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per la seconda volta, nel votare una risoluzione per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza per ragioni umanitarie, dopo che gli Stati Uniti hanno usato il loro diritto di veto", si legge nella dichiarazione.

Medioriente, Amnesty contro Usa: da veto disprezzo sofferenza civili

Amnesty International si è unita al coro di critiche nei confronti degli Usa per il veto posto ieri al Consiglio di Sicurezza Onu sulla bozza di risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza e Israele. "Spietato disprezzo per le sofferenze dei civili di fronte a uno

sconvolgente numero di vittime", e' stato il commento di Agne's Callamard, segretaria generale di Amnesty International. "Col loro veto, gli Usa hanno mostrato uno spietato disprezzo per le sofferenze dei civili di fronte a uno sconvolgente numero di vittime, alla vasta distruzione e a una catastrofe umanitaria senza precedenti in corso nella Striscia di Gaza occupata", ha dichiarato Callamard in una nota. "Gli Usa hanno brandito il veto come un'arma contro il Consiglio di sicurezza, pregiudicando ulteriormente la sua credibilita' e capacità di adempiere al mandato di mantenere la pace e la sicurezza internazionale". "Non può esistere alcuna giustificazione per continuare a impedire un'azione concreta del Consiglio di sicurezza per fermare questo enorme bagno di sangue di civili", ha proseguito, "l'uso del veto è moralmente indifendibile. Gli Usa sono venuti meno al dovere di prevenire crimini atroci e sostenere il diritto internazionale". Callamard ha sottolineato che "essendo l'unico Stato che ha posto il veto, è evidente che gli Usa si stanno isolando da buona parte del mondo e da un'ampia porzione della loro stessa popolazione. Non aver compreso il significato storico del momento è la dimostrazione di una completa assenza di

leadership globale". 

Medioriente, Israele: posizione Guterres una vergogna, grazie agli Usa'

L'appello del segretario generale delle Nazioni Unite "a stare dalla parte di Hamas e chiedere un cessate il fuoco è una vergogna e costituisce un segno di Caino per l'Onu". E' durissimo il commento del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, che su X ringrazia invece gli Stati Uniti per il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza, che chiedeva un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.  "L'invocazione dell'articolo 99, dopo che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina o per la guerra civile in Siria, è un altro esempio della posizione di parte e schierata di Guterres", accusa ancora Cohen, secondo il quale "un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell’organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l’umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza". Il ministro degli Esteri esprime quindi "gratitudine al nostro alleato, gli Stati Uniti, per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e per eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione".

Medioriente, Cohen: l'Onu si schiera con Hamas

Il governo israeliano accusa il segretario generale dell'Onu, Guterres, di schierarsi con Hamas nella sua richiesta di cessate il fuoco a Gaza. "L'appello di Guterres a schierarsi con Hamas e a chiedere un cessate il fuoco disonora la sua posizione", ha scritto il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen su X. Il ministro ha aggiunto che "l'invocazione dell'articolo 99, dopo che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina o in Siria, è un altro esempio della posizione parziale e unilaterale del segretario". "Un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell'organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l'umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza", ha avvertito Cohen che ha anche espresso gratitudine agli Stati Uniti "per il loro sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi ed eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione". 

Medioriente, Ambasciatore palestinese: Disastrosa decisione Usa

Un punto svolta disastroso e deplorevole". Così l'ambasciatore palestinese presso l'ONU, Riyad Mansour, ha condannato la decisione degli Stati Uniti di bloccare la risoluzione dell'Onu per un cessate il fuoco a Gaza. In un discorso al Consiglio di Sicurezza, Mansour ha affermato che i risultati del voto sono stati "deplorevoli" e "disastrosi", avvertendo che il prolungamento della guerra a Gaza "implica la continua commissione di atrocità, la perdita di vite innocenti , altra distruzione". 

Medioriente, Blinken riceve delegazione ministri Esteri arabo-islamici

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ricevuto a Washington la delegazione ministeriale nominata dal Vertice congiunto arabo-islamico e guidata dal ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan, mentre proseguono le polemiche per il veto posto dagli Usa alla risoluzione Onu sul cessate il fuoco immediato a Gaza.  Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri di Riad sul social X, la delegazione era formata anche dal primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al Thani, dal capo della diplomazia giordana, Ayman Safadi, dal suo collega egiziano, Sameh Shoukri, dal ministro degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Riyad al-Maliki e da quello turco, Hakan Fidan. Stando a una nota del ministero degli Esteri saudita, la delegazione ha espresso la sua posizione di "rifiuto totale" di tutte le operazioni di "sfollamento forzato" dei palestinesi da Gaza, sottolineando l'importanza di rispettare il diritto internazionale ed il diritto umanitario internazionale. I ministri hanno anche sottolineato la necessità di creare "un clima politico che conduca ad una soluzione a due Stati e alla creazione di uno Stato di Palestina".

Medioriente, Cina: profondamente delusa da veto Usa a Onu

La Cina ha espresso la sua "profonda delusione" per il secondo veto degli Stati Uniti sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU volta a richiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza, presentato dagli Emirati Arabi Uniti e sponsorizzato da 97 paesi membri in sole 24 ore. La proposta "riflette l'appello universale della comunità internazionale e rappresenta la giusta direzione per il ripristino della pace", ha affermato l'ambasciatore cinese presso l'Onu, Zhang Jun, citato dalla televisione di stato CGTN. "La Cina lo sostiene pienamente e si è unita alla spinta per questo progetto di risoluzione", ha aggiunto Zhang, accusando Washington di utilizzare un "doppio standard" parlando di protezione delle donne, dei bambini e dei diritti umani e "acconsentendo" alla continuazione del conflitto. Allo stesso modo, Zhang ha invitato Israele a porre fine alla "punizione collettiva sul popolo di Gaza". L'appello e' stato sostenuto da tredici membri del Consiglio e ha avuto anche l'astensione del Regno Unito. È la seconda volta dall'inizio della guerra di Gaza che gli Stati Uniti pongono il veto a una risoluzione in questo senso. Lo hanno fatto il 18 ottobre allineandosi così con Israele, il quale sostiene che questo cessate il fuoco aiuterebbe Hamas a riarmare e mantenere prigioniere le forze armate di Gaza. 

Medioriente, Londra: astenuti su risoluzione Onu perché mancava condanna Hamas

La Gran Bretagna ha deciso di astenersi sulla risoluzione dell'Onu che chiedeva l'immediato cessate il fuoco a Gaza - bloccata poi dal veto degli Usa - perché mancava una condanna precisa di Hamas e delle "atrocità" commesse dalla formazione palestinese il 7 ottobre. Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas abbia commesso atti di terrorismo e tenga ancora in ostaggio civili", ha dichiarato la rappresentante del Regno Unito all'Onu, Barbara Woodward, citata dai media britannici. "Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanna le atrocità commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti", ha aggiunto.

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