Attentato fallito a Donald Trump, dall’aggressore alle armi: cosa sappiamo

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Introduzione

A due mesi dal primo attentato in Pennsylvania, che ha provocato al tycoon una ferita all’orecchio (e la morte di uno spettatore), un altro tentativo: l’allarme è scattato verso le 13.30 del 15 settembre. È stato arrestato un uomo di 58 anni, Ryan Wesley Routh, che si era appostato in prossimità del campo da golf di West Palm Beach.

 

Al momento è accusato di crimini federali legati alle armi da fuoco, e in particolare gli vengono contestati il possesso di un'arma nonostante fosse un condannato (ha diversi precedenti penali) e il possesso di un'arma con numero di serie parzialmente cancellato. Sembra sia più difficile invece un’incriminazione per tentato omicidio dell'ex presidente, perché quest'ultimo era molto distante. 

Quello che devi sapere

Quando è scattato l’allarme

  • Nelle scorse ore c’è stato un altro tentativo di attentato ai danni di Donald Trump, il secondo in due mesi. Come il primo, anche questo è fallito. Il candidato alla presidenza degli Stati Uniti per il partito Repubblicano stava giocando a golf nel suo club di West Palm Beach. Intorno alle 13.30 del 15 settembre è scattato l’allarme: fra la quinta e la sesta buca un agente del Secret Service ha individuato la canna di un fucile che sbucava dalla recinzione. È intervenuto subito aprendo il fuoco. L’uomo armato era il 58enne Ryan Wesley Routh

Per approfondire: Punta fucile contro Trump nel golf club in Florida: arrestato 58enne con precedenti. Chi è

La fuga e le foto all'auto: una Nissan Nera

  • Gli altri uomini della sicurezza, poco dopo, hanno messo Trump fuori pericolo: si sono avventati su di lui e lo hanno coperto, protetti anche da cecchini con i treppiedi. L'ex presidente è stato poi allontanato su una golf car, prima di rientrare a Mar-a-Lago con una scorta rafforzata. Un testimone nelle vicinanze ha visto il sospettato scappare dai cespugli ed è riuscito a scattare foto dell'auto su cui è fuggito, una Nissan Nera, e della targa. Consegnate le immagini alla polizia, gli agenti sono riusciti a individuarlo e fermarlo: quando lo hanno bloccato non era armato ed era calmo, senza mostrare grandi emozioni

Le ore precedenti

  • Routh ha circolato nell'area vicino al club di golf dell'ex presidente per 12 ore prima di essere scoperto dagli agenti del Secret Service. Lo riportano i media americani citando i documenti depositati dalle autorità in tribunale

Cosa è stato trovato fra i cespugli

  • Fra i cespugli la polizia ha trovato uno zaino, una telecamera GoPro e un fucile stile Ak-47 con il mirino, un semiautomatico che rendeva Trump 'vicino' al pericolo nonostante fosse in realtà fra i 300 e i 450 metri di distanza. Le indagini sono nelle fasi iniziali, anche se l'Fbi, senza giri di parole, afferma di indagare "su quello che appare il tentato assassinio dell'ex presidente". Il movente del sospettato non è ancora chiaro

Accusato di crimini federali

  • Routh è stato accusato di crimini federali legati alle armi da fuoco, e in particolare gli vengono contestati il possesso di un'arma nonostante fosse un condannato e il possesso di un'arma con numero di serie parzialmente cancellato. Lo riporta l'Associated Press, sottolineando che Ryan Routh rischia 15 anni di prigione per la prima accusa e altri cinque per la seconda. Una seconda udienza è fissata per il 23 settembre. Il 58enne rischia anche mezzo milione di dollari di multa. Nel corso dell'udienza in tribunale Routh, ha riferito l'Associated Press, ha detto di guadagnare circa 3.000 dollari al mese e di non avere risparmi, e di possedere solo due camion del valore di circa 1.000 dollari. Inoltre ha ammesso di avere un figlio che lo aiuta economicamente 

Incriminazione complessa

  • Routh potrebbe non essere incriminato invece per aver tentato di uccidere Donald Trump, o almeno potrebbe risultare difficile per la corte federale dimostrare che l'obiettivo era l'ex presidente. Questo proprio perché, come detto, la distanza in cui si trovava Routh, al confine con il golf club di West Palm Beach, tra i trecento e i 450 metri da Trump, potrebbe essere considerata troppo alta per confermare l'ipotesi dell'assassinio. Lo ha dichiarato Dave Aronberg, procuratore statale di Palm Beach, Florida. In un'intervista a Msnbc il procuratore ha ammesso la difficoltà di incriminare il sospettato per un reato legato a Trump, mentre sarebbe più facile accusarlo di aver mirato all'agente del Secret Service, che lo ha individuato e gli ha sparato quando ha visto il fucile puntato su di lui

Difficile l’ipotesi di infermità mentale

  • Riguardo alla possibilità che Routh possa appellarsi all'insanità mentale per rendere meno grave la sua posizione, il procuratore statale ha risposto che è difficile: il sospettato, dopo essere stato scoperto, è scappato, mostrando di essere consapevole della gravità di quanto stava facendo

Il libro

  • Ronald Rowe, direttore ad interim del Secret Service, in una conferenza stampa in Florida ha detto che Ryan Routh non ha sparato colpi né a Trump né agli agenti. Ha aggiunto che l’uomo aveva scritto un libro autopubblicato su Amazon nel quale diceva ai lettori che erano "liberi di uccidere" il tycoon, che viene definito un "folle", "idiota" e "buffone". A corredo del testo di 291 pagine, sconclusionato e delirante e intitolato "La guerra dell'Ucraina impossibile da vincere dell'Ucraina", ci sono immagini crude di soldati e civili provenienti da conflitti in tutto il mondo. La prosa, è stato spiegato, sembra quello di un esperto di eventi mondiali più che di un imprenditore edile con precedenti penali. Nella stessa conferenza, l'agente speciale Jeffrey B. Veltri ha detto che l'Fbi ritiene che l'attentatore abbia “agito da solo". "Non abbiamo informazioni che stesse lavorando con qualcun altro", ha spiegato

Chi è

  • Originario del North Carolina, trasferitosi alle Hawaii nel 2018 dove ha aperto un'impresa edile, Routh ha una lunga fedina penale, dal possesso di droga alla guida senza patente. "Alle elezioni di novembre in gioco c'è la democrazia e non possiamo fallire", aveva scritto su X il 22 aprile, ricorrendo alle parole spesso usate da Joe Biden in campagna elettorale. Nello stesso giorno aveva consigliato proprio al presidente, che allora era ancora candidato, di far ruotare la sua campagna intorno all'idea di una "America democratica e libera" perché Trump "vuole rendere gli americani schiavi contro i padroni". Alle elezioni del 2016 votò invece proprio per il tycoon

“Pronto a morire per l’Ucraina”

  • Nel 2022 andò a Cracovia con l’intenzione di dirigersi in Ucraina e combattere contro Mosca. Puntava ad arruolarsi nella “brigata internazionale” pur non avendo nessuna esperienza militare, o di reclutare soldati afghani per schierarli al fianco delle truppe di Volodymyr Zelensky. Sempre nel 2022 si dichiarò pronto a morire per l’Ucraina 

Trump: "Attentato per colpa del linguaggio di Harris e Biden"

  • In un'intervista a Fox News, Donald Trump ha detto che il "linguaggio altamente incendiario" di Biden, Harris e dei democratici "ha scatenato gli spari contro di me e invece io sono l'unico che salverà il Paese, mentre loro lo stanno distruggendo". Sia la candidata democratica che il presidente hanno subito condannato in maniera netta l'attacco al repubblicano ribadendo che "non c'è posto per nessuna forma di violenza negli Stati Uniti". Joe Biden ha poi detto di aver chiamato Trump ma di non averci parlato perché "non era disponibile"

Per approfondire: Ancora un attentato contro Trump: c'è una falla nella sicurezza del tycoon?