La Cina lavora al missile intercontinentale nucleare DF-5C: di cosa si tratta
Nel suo annuale “China Military Power Report”, pubblicato a ottobre, il dipartimento della Difesa Usa ha stimato che Pechino sia in possesso di oltre 500 armi nucleari e che ne avrà circa 1000 entro il 2030. Una in particolare preoccupa Washington: è il missile DF-5C
- Nel suo annuale “China Military Power Report”, pubblicato il 19 ottobre, il dipartimento della Difesa Usa ha stimato che la Cina sia in possesso di oltre 500 armi nucleari e che ne avrà circa 1000 entro il 2030. Ma c’è un’arma in particolare che preoccupa Washington: il missile balistico intercontinentale nucleare DF-5C
- Secondo quello che scrive il The Eurasian Times, il Pentagono sostiene che il DF-5C, potrebbe essere dotato di massicce testate con rese multi-megaton. Questi missili sarebbero in varie fasi di sviluppo e/o di messa in campo
- Questi sistemi farebbero in modo che Pechino possa minacciare lanci verso gli Stati Uniti continentali, le Hawaii e l’Alaska
- "Ciò ovviamente solleva molte preoccupazioni per noi", ha detto un alto funzionario della Difesa americana, commentando il report, come ha riportato la Cnn
- Pechino ha “probabilmente completato” la costruzione di 300 strutture di lancio di missili balistici intercontinentali, si legge nel report americano. In foto, missili DF-41
- Mentre i già esistenti DF-31 (in foto) potrebbero ora essere caricati in alcuni dei numerosi silos che i cinesi hanno costruito negli ultimi anni
- La Cina, sempre secondo il report americano, starebbe puntando a implementare la sua capacità di lanciare armi nucleari dalla terra, dall’aria e dai sottomarini
- Il rapporto ribadisce poi preoccupazione per le pressioni di Pechino sull’isola di Taiwan
- Nel 2022, del resto, l’esercito cinese ha intensificato le sue azioni aggressive nei confronti del territorio insulare indipendente, compresi i sorvoli di missili balistici, i voli degli aerei militari nella zona di identificazione aerea di Taiwan e le importanti esercitazioni vicino all'isola
- Il ministero degli Esteri cinese ha criticato il rapporto definendolo inesatto e “pregiudizievole”, sebbene non abbia contestato specificamente i numeri che vengono riportati