Allarme terrorismo, ecco quali Paesi hanno ripristinato i controlli alle frontiere
In tutto sono 11 i Paesi dell’area Schengen ad avere ripristinato i controlli ai confini: oltre all’Italia anche l’Austria, la Germania, la Francia, la Repubblica ceca, la Polonia, la Slovacchia, la Svezia, la Danimarca e la Norvegia, che non fa parte dell’Ue, e la Slovenia
- L'allarme terrorismo, tornato attuale in Europa a causa dell'attentato a Bruxelles e dell'acuirsi della crisi in Medio Oriente, ha portato 11 Paesi europei, tra cui l'Italia, a notificare alla Commissione Ue il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere con la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen
- L’Italia, come detto, ha ripristinato i controlli alla frontiera con la Slovenia. La sospensione di Schengen "si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, me ne assumo la piena responsabilità", ha spiegato la premier Giorgia Meloni
- Ieri almeno 10 aeroporti in Francia sono stati evacuati dopo "minacce di attentati" ricevuti via e-mail e per la terza volta in cinque giorni la reggia di Versailles. Nel mirino sono finiti, tra gli altri, gli scali di Lille, Lione, Nantes, Nizza, Tolosa, Strasburgo e Beauvais. In Belgio è stato evacuato per un «allarme bomba» l’aeroporto di Ostenda
- In tutto sono 11 i Paesi dell’area Schengen ad avere ripristinato i controlli ai confini: oltre all’Italia anche l’Austria, la Germania, la Francia, la Repubblica ceca, la Polonia, la Slovacchia, la Svezia, la Danimarca e la Norvegia, che non fa parte dell’Ue, e la Slovenia
- La Germania manterrà il provvedimento fino al 25 ottobre ai confini con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera e con l’Austria fino all’11 maggio 2024. La Francia ha ripristinato i controlli lungo tutti i suoi confini fino al 30 aprile prossimo per le minacce terroristiche e la situazione delle frontiere esterne
- Altro tema centrale è quello dei rimpatri. Nel patto sulla migrazione, nella direttiva rimpatri, l’espulsione è già in questi casi obbligatoria ma il Parlamento Ue non ha ancora formulato la propria posizione negoziale su questo testo e dunque non si può avanzare
- La presidenza spagnola ha presentato un documento: per Madrid servono ulteriori sforzi a livello politico, operativo e finanziario (la revisione del Budget Ue prevede 15 miliardi in più al 2027 per questo capitolo ma non sta trovando l’unanimità)