Per l'ex Capo di Stato maggiore della Difesa ora "tutte le azioni devono essere tese per fermare le violenze, coinvolgere i Paesi arabi e consentire l'arrivo degli aiuti"
"Non c'è dubbio che l'obiettivo di Hamas nel lanciare una guerra terroristica senza precedenti non era solo avere il controllo di Gaza e uccidere civili, l'organizzazione voleva destabilizzare l'area". Lo ha detto a Sky TG24 il generale Claudio Graziano, ex Capo di stato maggiore della difesa ed ex presidente del Comitato militare dell'Unione europea, aggiungendo che ora "tutte le azioni devono essere tese per fermare le violenze, coinvolgere i paeesi arabi e consentire l'arrivo degli aiuti. È una situazione drammatica ed è connesssa a cio che sta succedendo in Libano"
(LO SPECIALE SULLA GUERRA TRA ISRAELE E HAMAS - COS'È HAMAS - LE CAUSE DEL CONFLITTO - I MOTIVI STORICI - COS'È HEZBOLLAH - COSA SONO I KIBBUTZ).
"Evitare escalation"
Graziano si è detto "in questo momento ottimista perché c'è una missione comune per evitare l'escalation e l'Iran non sembra intenzionato a entrare in campo". Per il generale il "sostegno degli Stati Uniti è importante, ma deve esserci risposta unitaria anche dell'Europa, come si è fatto per l'Ucraina. Le due guerre sono connese dal livello di violenza che hanno portato, ma la guerra di Israele è diversa perché è contro il terrorismo. Bisogna mantenere pacatezza e aiutare la popolazione civile". Sempre sulla tutela della popolazione civile Graziano ha affermato che "gli israeliani sono ottimi pianificatori e sanno che l'attacco di hamas è stato pensato per mesi. Non solo l'attacco, ma anche i 30 giorni successivi. Israele ha diritto di difendersi, ma non può esserci il lasciapassare per uccidere civili. Secondo me un'azione terrestre, cinetica, si svilupperà ma in termini e modi per azzerare l'escalation o almeno questa è la speranza".
leggi anche
Guerra Israele-Hamas, Egitto apre valico di Rafah per gli aiuti a Gaza
"Oramai siamo a una crisi all'anno"
Secondo Graziano "sicuramente si tratta di un conflitto che non sarà di breve durata, quindi la contenibilità spaziale è essenziale. Serve un'operazione europea e statunitense a sostegno di israele e dei palestinesi moderati per contenere il conflitto. Oramai siamo a una crisi all'anno: nel 2021 in Afghanistan, nel 2022 in Ucraina e quest'anno il Medio Oriente. Ci sono connessioni tra le guerre, i conflitti si riverbano ed esistono minacce per tutti". Il generale ha ricordato che in Ucraina ci sono stati "300mila morti, se cessasse il supporto supporto europeo vincerebbe il male. Bisogna concentrarsi su tutti gli aspetti, guai a dimenticarsi l'Ucraina perché se vincesse la Russia potrebbero riaccendersi altri fronti". Per Graziano siamo lontani dal risolversi della situazione in Ucraina e la "pace è ancora distante, un tavolo della pace è lontanissimo dal realizzarsi. Un tempo c'era una crisi ogni 10 anni, ora ogni anno". Per quanto riguarda l'attacco all'ospedale a Gaza, il generale ha sottolineato che "razzi e missili sono complicati da determinare, in questo momento una spiegazione è difficile. Sicuramente il lancio dei razzi non sarebbe avvenuto senza l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Guerra crea per natura danni a popolazione civile".