Australia al voto per il referendum su diritti degli aborigeni: verso la vittoria del "no"
Aperti i seggi elettorali per lo storico referendum sui diritti e il riconoscimento dei cittadini indigeni, al termine di una campagna elettorale che ha messo in luce profonde spaccature tra la maggioranza bianca del paese e i discendenti dei suoi primi abitanti
- In Australia è in corso il voto per lo storico referendum sui diritti e il riconoscimento dei cittadini indigeni. Il voto, a cui sono chiamati quasi 18 milioni di cittadini, avviene 235 anni dopo l'insediamento britannico, 61 anni dopo che agli aborigeni australiani è stato concesso il diritto di voto e 15 anni dopo le scuse del primo ministro per i danni causati da decenni di politiche governative, incluso l'allontanamento forzato di bambini dalle famiglie indigene
- Gli australiani sono chiamati a votare a favore o contro i cambiamenti costituzionali per riconoscere per la prima volta le popolazioni indigene e creare un organo consultivo per valutare le leggi che riguardano queste comunità
- Se passerà il 'sì' gli australiani indigeni, i cui popoli vivono nel continente da 65mila anni, avranno il diritto a essere consultati dal Parlamento e dal governo su norme che hanno effetto sulle loro comunità
- Il referendum propone infatti di istituire un ente consultivo, denominato 'Voce', in grado di rappresentare le popolazioni indigene al Parlamento nazionale. L'organo, che includerebbe rappresentanti indigeni di ciascuno dei sei stati e dei due territori dell'Australia, votati dai loro elettori indigeni locali, era stato sviluppato e approvato dai leader aborigeni e isolani dello Stretto di Torres nel 2017
- Il primo ministro laburista Anthony Albanese, che aveva incluso il referendum tra gli impegni nella campagna per le elezioni vinte nel maggio 2022, si è detto fiducioso in un risultato positivo. Il fallimento del referendum potrebbe avere effetti collaterali sulla compagine politica del Paese
- La campagna elettorale ha messo in luce profonde spaccature tra la maggioranza bianca del paese e i discendenti dei suoi primi abitanti
- Il voto ha alimentato campagne di disinformazione, propaganda e odio nei confronti di un gruppo di 984 mila cittadini - tra aborigeni e insulari dello stretto di Torres - pari al 3,8% della popolazione australiana
- I risultati parziali suggeriscono che gli elettori siano pronti a respingere le riforme. Con il 45% dei voti scrutinati, la campagna del "No" risulta infatti in testa al "Sì", fermo al 43%
- Intervenuto dal sito sacro aborigeno di Uluru, un gigantesco monolite rosso nell'Australia centrale, il premier Anthony Albanese ha cercato di convincere gli elettori scettici a sancire il riconoscimento delle popolazioni indigene nella Costituzione
- "Quello che voglio vedere è il meglio dell'Australia. Siamo una grande storia di successo multiculturale", ha detto Albanese all'emittente pubblica ABC