Guerra Israele, sono già 423mila i palestinesi in fuga a Gaza. “Presto sarà un inferno”
È corsa contro il tempo per i civili palestinesi presenti nella Striscia di Gaza per evitare l’attacco israeliano, previsto a breve. “Ci svegliamo con le bombe, non sappiamo più dove rifugiarci”, urlano coloro che in questo momento sono colpiti dal massiccio bombardamento israeliano. Contro la decisione del governo di Netanyahu si schierano anche l’Egitto e le organizzazioni umanitarie, che avvertono come la Striscia sia sull’orlo del collasso
- “Questa evacuazione è per la vostra sicurezza”. In questo modo gli israeliani hanno fatto sapere ai palestinesi presenti nella Striscia di Gaza che sta per arrivare l’attacco al lembo di terra dove sono nascosti gli ostaggi tenuti da Hamas: per questo invitano la popolazione a fuggire prima dell'imminente attacco via terra
- Secondo quanto fa sapere l’Onu, ripreso dai media israeliani, sono circa 423mila i palestinesi che hanno lasciato le loro case a Gaza, anche prima dell'ordine di Israele di abbandonare la parte nord della Striscia
- Ma dove vanno questi profughi? A piedi, carichi di borsoni, altri in macchine stracolme di materassi, si dirigono perlopiù verso sud, ma Hamas blocca loro il passaggio, ordinando di non muoversi
- L'Egitto è indirettamente interessato, visto che molti profughi potrebbero dirigersi a sud, verso il proprio territorio. “Questa decisione è una grave violazione delle norme del diritto umanitario internazionale: c’è il rischio di lasciare più di un milione di cittadini palestinesi e le loro famiglie senza casa, in circostanze umanitarie e di sicurezza pericolose e dure. Israele si astenga dall'adottare tali misure d'escalation", ha fatto sapere il ministero degli Esteri egiziano
- “Ci svegliamo con le bombe, non sappiamo più dove rifugiarci”, dichiarano coloro che scappano. C’è chi ha provato a rimanere fino all’ultimo, riparandosi lontano dalle finestre, al buio, negli angoli più remoti della casa, poi molti hanno scelto la fuga. “Non abbiamo più casa, non abbiamo più niente, è tutto distrutto”
- Uomini in lacrime avvertono: “Ritornate nelle vostre case, uccidono tutti quelli che escono, quando ci avevano chiesto di evacuarle. Ci sono morti e feriti in strada”. Terrore e caos, con la popolazione palestinese a chiedere aiuto: “Ci siamo rivolti alle Nazioni unite. Chiediamo anche ai Paesi arabi di intervenire, Israele ci sta massacrando”, grida una donna
- “Qual è il piano, dove dovremmo andare, c’è un posto specifico nel sud dove possiamo andare?”, ha detto al-Kahlout, di al Jazeera, dal nord di Gaza, aggiungendo che l’ordine era impossibile da seguire. Inas Hamdan, funzionario dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi a Gaza City, concorda: “È il caos, nessuno sa cosa fare”
- In tanti hanno definito l’ordine di Israele “depravato”, evidenziando come “in questo modo si renda ancora più affollata un’area che è già tra le più densamente popolate della Terra”. L’ordine di andare a sud vale anche per tutti i dipendenti delle Nazioni Unite e per coloro che hanno trovato rifugio nelle strutture dell'Onu. L’Unrwa ha trasferito il suo centro operativo centrale e il personale internazionale a sud “per continuare le sue operazioni umanitarie”, ha scritto l’agenzia su X
- "L’ordine israeliano porterà a livelli di miseria senza precedenti e spingerà ulteriormente la popolazione di Gaza nell'abisso", ha detto il commissario dell'agenzia Onu, Philippe Lazzarini. “La portata e la velocità della crisi umanitaria in corso sono agghiaccianti. Gaza sta rapidamente diventando un inferno ed è sull'orlo del collasso", ha dichiarato
- L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ricordato che sarà impossibile evacuare i pazienti vulnerabili dall’ospedale di Gaza: “È una condanna a morte”