"L'obiettivo degli israeliani è chiaro, hanno detto no cibo e no acqua. Dovremmo concentrarci su cosa sta succedendo, si tratta di pulizia etnica e genocidio", ha detto Abeer Odeh
"La comunità internazionale si focalizza sugli aspetti umanitari ma non quando sono coinvolti i palestinesi, ci dovremmo invece concentrare tutti sull'oppressione del popolo palestinese. La situazione è tragica per la popolazione, non si può risolvere solo fornendo cibo". Lo ha detto Abeer Odeh, ambasciatrice palestinese in Italia, parlando a Sky TG24 (L'INTERVISTA INTEGRALE) del conflitto in corso nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - COS'È HAMAS - LE CAUSE DEL CONFLITTO - I MOTIVI STORICI - LE REAZIONI DELLA COMUNITA' INTERNAZIONALE).
"Obiettivo di Israele è chiaro"
Secondo l'ambasciatrice "l'obiettivo degli israeliani è chiaro, hanno detto no cibo e no acqua. Dovremmo concentrarci su cosa sta succedendo, si tratta di pulizia etnica e genocidio. Io credo che la comunità internazionale debba impegnarsi per evitare l'occupazione, le persone sono stufe per la vita miserabile che stanno conducendo. I palestinesi sono vittime di un'occupazione da decenni. Gaza è una prigione a cielo aperto, non hanno cibo ne acqua, come pensate possono reagire?".
Alla domanda sulla posizione della Anp, Autorità Nazionale Palestinese, in merito agli attacchi di Hamas Odeh ha risposto che "voi non parlate mai dell'altro lato, abbiamo più di 5.000 prigionieri senza giusta causa. Stiamo parlando di persone sotto assedio, di moltissime vittime di assassinii e uccisioni. In Cisgiordania ci sono stati tanti assassinii. Dobbiamo fermare la violenza, ma guardare alle radici del problema. Ciò che è avvenuto rischia di avvenire ancora e ancora". Per l'ambasciatrice l'arroganza di Israele "è la ragione di tutto questo, ma se lo fanno loro va bene. L'assenza della comunità internazionale è ciò su cui dovremmo concentrarci, dove sono tutti? Nessuno parla di quanti palestinesi sono stati uccisi".
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"Al governo italiano chiedo di trattare il popolo palestinese al pari degli altri"
Odeh ha poi sottolineato che "in Cisgiordania ci sono tensioni a causa di ciò che sta avvenendo, a causa degli attacchi negli insediamenti israeliani. C'è un'occupazione, le persone vivono in un contesto tragico. Per ogni azione c'è una reazione, non si può attaccare e poi ricevere la calma. Se venissero da voi e vi uccidessero nelle case cosa fareste? Reagireste anche voi". L'ambasciatrice ha anche parlato di "sei giornalisti che sono stati uccisi. Non vogliono che nessuno del mondo veda e che racconti cosa succede". Odeh ha poi ringraziato "il popolo italiano per il supporto ai palestinesi. Per quanto riguarda il governo italiano dico grazie per gli aiuti umanitari, ma per quanto riguarda il supporto a Israele chiedo: lo sapete che il popolo palestinese è sotto occupazione? C'è un paese che ne sta occupando un altro".
La richiesta è quella di "agire secondo i vostri valori, restate fedeli ai vostri valori. Trattate i palestinesi come trattereste chiunque altro, parliamo sempre di diritti umani ma non quando sono coinvolti i palestinesi. Invece anche i palestinesi hanno diritto a vivere, la regione ha diritto alla stabilità". Sulla possibilità della 'soluzione dei due Stati' l'ambasciatrice ha dichiarato che "noi speriamo che la soluzione dei due Stati sia ancora fattibile, non ci sembra sia così per il governo israeliano. È importante invece concentrarci su questa soluzione". Odeh ha chiuso il suo intervento affermando che "la Palestina è la Palestina, noi rimarremo nella nostra terra".