Israele, chi sono i riservisti richiamati in guerra e perché ci sono anche degli italiani
L'obiettivo è essere in grado di fornire rinforzi durante situazioni di emergenza come guerre, operazioni militari o disastri naturali, per tutto il tempo necessario
- In Israele sono più di 400mila i riservisti dell'esercito. Un numero consistente, ma la percentuale è diminuita significativamente nel corso degli anni. I riservisti, chiamati miluim, vengono richiamati in caso di necessità
- Una necessità che si è verificata dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Ora Israele stringe Gaza in un assedio totale grazie anche all’aiuto dei 300mila riservisti richiamati negli ultimi giorni
- Anche al confine nord sale la tensione con gli Hezbollah, con il rischio che si apra un nuovo pericolosissimo fronte di guerra
- Nell'esercito israeliano sono 177mila i soldati attivi che rientrano nel personale di leva. Gli uomini hanno un fermo obbligatorio di tre anni, le donne di due. La leva, sadir in ebraico, comincia a 18 anni. Il 30% circa degli effettivi sono donne
- A seconda dell’unità a cui si appartiene, il servizio di riserva prevede più richiami all’anno, che possono variare da una giornata a più settimane, durante il normale addestramento
- L'obiettivo è essere in grado di fornire rinforzi durante situazioni di emergenza come guerre, operazioni militari o disastri naturali, per tutto il tempo necessario. Anche l’ex premier israeliano Naftali Bennett si è presentato al fronte per arruolarsi come riservista
- Nel 2008 la Knesset, il parlamento monocamerale di Israele, ha approvato la 'Legge sul servizio di riserva' secondo la quale l’età di esenzione dall’obbligo di riserva è stata ridotta a 40 anni per i soldati semplici, 45 per gli ufficiali e 49 per i riservisti che svolgono determinati compiti specifici, tra cui rientrano soprattutto i funzionari del settore medico, conducenti di mezzi pesanti, meccanici e tecnici
- Fino alla metà degli Anni ’90 le donne riserviste erano molto rare nelle Forze di difesa israeliane (Idf). Poi, con l’apertura delle attività militari alle soldatesse, a molte donne è stato proposto di accettare anche il servizio di riserva dopo aver terminato il periodo di leva obbligatorio iniziale come condizione per entrare in determinate posizioni nell’Idf
- Le soldatesse che prestano servizio lo fanno fino ai all’età di 40 anni, indipendentemente dallo stato civile, mentre le donne incinte o con figli ricevono l’esenzione immediata dal servizio di combattenti
- Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che tra i 18.000 connazionali attualmente in Israele ce ne sono 1.000 che, avendo anche il passaporto italiano, stanno facendo il servizio di leva nell’esercito di Israele