La storia del campione di scacchi Igor Kovalenko, in trincea nella guerra in Ucraina
Igor Kovalenko, 34 anni, è uno degli scacchisti più forti di Ucraina ma dal 2022 è costretto a giocare solamente online, mentre difende il suo Paese dall'invasione russa. Kovalenko gioca anche se intorno infuria la guerra e la connessione svanisce e riappare
- Igor Kovalenko è uno degli scacchisti più forti d'Ucraina, ha 34 anni, e da quasi un anno è nell’esercito, senza tuttavia rinunciare alla sua passione, come ha scritto su X lo scorso aprile: “"Quasi 11 mesi nell'esercito. Più di 150 giorni nella regione di Donetsk e 160 giorni di servizio quotidiano. Ma anche qui trovo il tempo di giocare a scacchi"
- Se si guarda alla classifica FIDE, la federazione internazionale degli scacchi, Kovalenko è ancora oggi il numero 61 del mondo con un punteggio di 2674 punti Elo. In Italia sarebbe il numero uno indiscusso, per distacco. Allo stesso tempo, come se esistessero due persone differenti, Kovalenko è anche uno dei volontari che si sono arruolati nelle forze armate ucraine
- Fa parte del corpo dei genieri. Si occupa, cioè, di organizzare il passaggio delle truppe in territori pericolosi, di costruire un sistema di comunicazioni tra i vari reparti, di scegliere i luoghi più adatti per i campi base. A volte apre nuove vie, aggiusta collegamenti, ripara ponti, studia soluzioni per attraversare luoghi e insidie
- Si muove, quando può, di continuo. Ma accanto a tutto ciò, esiste un terzo Kovalenko: il cappellano. L'uomo di fede a cui si rivolgono i compagni d'armi per comprendere il significato di ciò che accade in guerra, delle perdite, della morte, che provocano e a cui assistono
- È la figura che ascolta la loro disperazione e diffonde coraggio attraverso la sua incrollabile spiritualità. Questo 'triplice' Kovalenko non ha mai smesso di raccontarsi, in queste vesti, sui suoi profili social. Twitter, Instagram, Facebook. Persino Telegram dove compaiono versi, passaggi di fede e parabole
- Scorrendo le sue foto e i suoi post sembra di rivedere la cronistoria degli eventi che hanno caratterizzato il conflitto in Ucraina nell'ultimo anno e mezzo. Le notti nei casolari abbandonati o in altri ripari di fortuna, i compagni di avventura, i civili soccorsi. E accanto, però, gli screenshot del suo profilo scacchistico sulla piattaforma chess.com: i suoi progressi nel punteggio, i tornei online che riesce a giocare quando può, i commenti su campioni come Magnus Carlsen
- Kovalenko non pensava di arruolarsi nell'esercito: cercava solo un modo per essere utile a Kiev e portare aiuto alla popolazione colpita dai missili russi. La sua unica volontà, come confessato al portale ucraino Censor, è sempre stata quella di rimanere e "vivere" nella Capitale ucraina, nonostante le minacce costanti. Poi le cose sono andate più veloci di quanto si aspettasse: "Visita medica, uno zaino, l'addestramento e.. sono diventato un soldato"
- Ma cosa c'era prima della guerra per Kovalenko? Scacchi e famiglia. Una famiglia numerosa, non ricca, originaria di Novomoskovs, un piccolo centro di 70mila abitanti non lontano da Dnipro
- A metà settembre di quest'anno invece Kovalenko si è recato a Kiev e ricevere, dalle mani del presidente Zelensky, il riconoscimento del governo, per il suo coraggio e la sua tenacia in prima linea, durante un evento per festeggiare il capodanno ebraico. Una foto dei due, ovviamente sui social, testimonia il tutto. Subito dopo però Kovalenko è ripartito per tornare verso Donetsk e nelle zone più instabili del suo Paese