La premier: "Tutta l'Ue deve credere in cooperazione con l'Africa". In giornata ha partecipato a un summit ristretto con anche Macron e Von der Leyen: "Basta diagnosi, servono azioni". Ieri intanto è stata trovata l'intesa sul regolamento delle crisi migratorie. Decisivo il declassamento del punto che riguarda le Ong, terreno di scontro tra Roma e Berlino. Intanto il Cdm proroga di 6 mesi lo stato d'emergenza sui migranti
"Sono soddisfatta, siamo tutt'altro che isolati", così la premier Giorgia Meloni sui migranti, arrivando al vertice della Cpe (Comunità politica europea) a Granada. Ieri l'Ue ha trovato l'intesa sul regolamento delle crisi migratorie. Decisivo il declassamento del punto che riguarda le Ong, terreno di scontro tra Roma e Berlino. "È passata la nostra linea: l'emendamento tedesco è stato ritirato", aveva sottolineato subito la premier. Il cancelliere tedesco Scholz: è "una svolta storica" (LO SPECIALE MIGRANTI). I due, domani, avranno un bilaterale.
Von der Leyen e Macron al vertice sui migranti con Meloni
Intanto all'incontro sulla lotta al traffico di esseri umani, promosso da Italia e Regno Unito - a margine del Vertice Cpe a Granada con Albania e Olanda - si sono aggiunti anche il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron. Si è discusso di come rafforzare la collaborazione operativa per innalzare il livello del contrasto alle organizzazioni criminali internazionali che gestiscono traffici di esseri umani. Tutti hanno lo stesso problema dei trafficanti: sia i Paesi di primo approdo, sia quelli coinvolti nei movimenti secondari. Ora servono azioni concrete, bisogna passare dalla diagnosi alla cura. È la consapevolezza comune di tutti i partecipanti alla riunione.
Intesa su 8 punti azione
Dall'azione "robusta" contro i trafficanti ad un maggiore supporto ai Paesi partner, all'Oim e all'Unhcr per l'assistenza ai migranti nei rimpatri fino al sostegno ai Paesi nordafricani per la protezione delle frontiere e contro gli ingressi: sono questi - a quanto apprende l'ANSA da fonti europee - alcuni degli otto punti che, in un documento scritto, sono stati concordati da Italia, Gran Bretagna, Olanda, Albania, Francia e Commissione Ue nell'incontro sulla dimensione esterna della migrazione tenutosi questo pomeriggio a Granada a margine del summit della Cpe. "Vogliamo sviluppare al livello della Comunità politica europea una lotta all'immigrazione illegale" e nel nuovo format a 6 sulla migrazione - con Francia, Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Albania e Commissione Ue - saranno elaborati impegni "più vincolanti che saranno discussi nel prossimo summit organizzato dal Regno Unito", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. I sei partner puntano a mettere in campo "azioni comuni", ha sottolineato, spiegando che non si tratta solo di "prevenire i traffici illegali ma anche di lavorare con Paesi terzi d'origine e di transito".
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Il nuovo accordo
L'accordo europeo sui migranti è arrivato il 4 ottobre nella riunione dei rappresentanti permanenti a Bruxelles. Il nuovo testo mantiene il punto in cui si dice che gli aiuti umanitari sono esclusi dai casi di strumentalizzazione della migrazione, ma lo declassa dall'articolato vero e proprio ai 'considerando'. Il testo è tornato così molto simile a quello precedente al compromesso presentato dalla presidenza spagnola giovedì scorso al Consiglio Affari Interni.
Meloni: "Presto norma su governance sul piano Mattei"
Oggi intanto a Granada si è parlato ancora di migranti. "L'Italia vuole che ci sia un approccio non paternalista" per l'Africa "ma abbiamo bisogno di un'Europa che ci crede nel suo complesso", ha detto Meloni. E ha aggiunto: "Siamo a un punto d'arrivo con una norma sulla governance relativa al piano Mattei per l'Africa che a novembre presenterò naturalmente in Parlamento".
Meloni vede Zelensky
La presidente del Consiglio ha poi avuto, proprio a margine del Vertice della Comunità Politica Europea di Granada, un incontro con il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Meloni ha confermato il continuo e convinto sostegno a 360 gradi del governo italiano alle autorità ucraine per la difesa delle infrastrutture critiche e per le esigenze di Kiev in vista della stagione invernale finché sarà necessario e con l'obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva.
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Cdm proroga di 6 mesi lo stato d'emergenza sui migranti
Intanto sul tema, in Italia, il "Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato la proroga, di 6 mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza dell'eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo". Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi. Lo stato d'emergenza è stato dichiarato l'11 aprile.