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Zelensky a Sky TG24: "Grazie a Meloni, invito a Kiev il Papa". VIDEO

Mondo
Michele Cagiano de Azevedo

Michele Cagiano de Azevedo

Sky TG24

La situazione sul campo di battaglia, la resistenza del popolo ucraino, i tentativi di pace proposti dagli altri Paesi, il rapporto con gli alleati e le prossime elezioni: il leader ucraino, ospite di Sky 20 anni, ha ringraziato l’Italia per l’aiuto ricevuto e ha definito Meloni un presidente del Consiglio “molto forte”. Poi ha mandato un messaggio alla dissidenza russa: “Andate avanti”

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"Vorrei esprimere le mie condoglianze alle famiglie dei feriti, ai morti, so che ci sono anche ucraini. Le mie condoglianze vanno a tutte le famiglie da tutte le parti del mondo. Sfortunatamente questa tragedia ha unito tanti Paesi. So che ci sono anche tanti feriti in questo incidente". L'intervento di Volodymyr Zelensky all'evento per i 20 anni di Sky TG24 inizia con un ricordo per le vittime di Mestre, dove un bus si è ribaltato per cause ancora da accertare. Il leader ucraino ha affrontato nel corso dell'intervista numerosi temi. 

Presidente, partiamo dalla situazione sul campo. Si è parlato molto della controffensiva ucraina. Quali sono le difficoltà che intravede, pensando anche ai prossimi mesi, all’inverno. È soddisfatto di come stanno andando le cose?

 

È importante capire quello che stanno facendo gli ucraini. Noi ci impegniamo al massimo per far sì che questa guerra diventi l'ultima guerra non soltanto in Ucraina, ma in tutto il mondo, per assicurare il rispetto dell'integrità territoriale e il rispetto alla vita delle persone. E vorrei ringraziare tutti coloro che ci guardano: grazie per il sostegno, per noi è molto importante perché questo supporto dell’Europa e di tutto il mondo ci ha permesso di unire tutte le forze nella nostra lotta contro la Federazione russa. E siamo riusciti a difendere la nostra terra e a non permettere a Mosca di occupare il nostro Paese. Tutti vorrebbero vedere dei risultati veloci sul campo di battaglia però voi sapete che la guerra sul campo è una guerra su vasta scala che sta andando avanti da quasi due anni. Siamo stanchi, ma molto motivati. Faremo di tutto per vincere contro il nostro nemico e la nostra controffensiva va avanti, anche se lentamente. Passo dopo passo, facciamo di tutto per respingere il nemico. La difficoltà è data dal fatto che ci sono campi minati, c'è mancanza di proiettili, mancanza di difesa antiaerea. La difesa antiaerea è importante non soltanto per la controffensiva ma anche per proteggere la gente. Davanti abbiamo l'inverno: un'altra sfida per tutta la nostra popolazione e anche per i militari ucraini. Dobbiamo attraversare questo inverno senza perdere iniziativa sul campo di battaglia che abbiamo oggi. 

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Visto che il 2024 sarà un anno elettorale e visto quanto accaduto al Congresso degli Stati Uniti, lei teme che il sostegno degli alleati possa venire a mancare?

 

È importante che i nostri alleati non siano stanchi e che siano motivati nello stesso nostro modo. Noi resistiamo e vogliamo che i popoli dei diversi Paesi abbiano fiducia nei loro leader. Gli Stati Uniti sono un Paese molto importante con un leader che fornisce sostegno all'Ucraina per difendere la democrazia. Io sento che c'è il sostegno che viene dagli Stati Uniti, dalla Casa Bianca, dal Congresso. Anche se sono state manifestate diverse opinioni, per lo più c’è il sostegno dell'Ucraina e sono convinto che avremo questo sostegno anche in futuro. Rispetto alla lentezza della controffensiva, noi non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci mentre la Federazione russa è più debole rispetto a come era all'inizio di questa guerra. La loro intenzione è congelare il conflitto, però questo non sarà di aiuto all’Ucraina. Qualsiasi pausa significa aiutare la Federazione russa. Vorrei essere convinto che gli Stati Uniti rimarranno con noi e che anche l'Europa sarà dalla nostra parte. Vorrei anche esprimere un ringraziamento al presidente degli Stati Uniti e ai Paesi dell'unione europea, la maggior parte dei quali sono dalla nostra parte. Noi faremo di tutto per non perdere questo sostegno. Nello stesso momento però i leader del mondo devono capire che è molto importante difendere il popolo ucraino perché questo significa difendere anche il loro Paese. Perché se l'aggressione dell'Ucraina non sarà fermata si diffonderà in tutto il mondo e questo significherà una perdita non soltanto finanziaria ma anche la perdita di libertà e di vite umane. 

 

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Putin, secondo il Ny Times, sarebbe pronto a test nucleari. Pensa che ora il leader russo sia più forte o più debole di prima? Vuole un negoziato?

 

Le dimostrazioni che coinvolgono le armi nucleari nei media, nei messaggi mediatici, o anche nelle esercitazioni stesse non sono manifestazione di forza ma di debolezza: significa che altri metodi, come la battaglia sul campo o i metodi diplomatici, non hanno portato il risultato che loro volevano. Volevano distruggere l'indipendenza dell'Ucraina in un paio di settimane e hanno perso la battaglia diplomatica quando noi siamo riusciti a riunire tutti i Paesi del mondo. E anche quando uccidevano e torturavano gli ucraini, quella era la manifestazione che non sono riusciti a vincere sul campo di battaglia. Adesso noi li stiamo respingendo, passo dopo passo, dalla nostra terra. Io ho detto che il mondo deve essere pronto a vedere le minacce con le armi nucleari: più ci avviciniamo alla fine dell’anno, più ci saranno minacce di questo genere, secondo la nostra intelligence.

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Presidente, parlando dei suoi alleati ovviamente non possiamo non chiederle dell'Italia. Lei recentemente aveva detto di non aver mai avuto dubbi sul sostegno italiano. Il Ministro italiano Tajani è venuto a Kiev con i colleghi europei e lei ha ringraziato l'Italia anche per la solidarietà. Come si sono evoluti i rapporti con il nostro Paese in questi ultimi mesi?

 

Sì, abbiamo ricevuto il ministro Tajani con gli altri ministri degli esteri dell’Unione europea, a sostegno dell'Ucraina. Abbiamo avuto fruttuosi colloqui e poi anche discussioni bilaterali. Voglio esprimere la mia gratitudine a Giorgia Meloni: con lei c’è una relazione umana è basata su valori in comune e io sono convinto che i nostri rapporti, quelli tra i nostri team, siano basati sui principi di onestà e correttezza. Vorrei non perderli. So che l'Italia ha le proprie sfide e che subisce anche una forte campagna di informazione dalla Federazione russa, che spende milioni per distruggere le relazioni tra le nazioni dell'Europa e del mondo. Vi vorrei ringraziare perché voi avete un primo ministro molto forte. E mi auguro di mantenere il sostegno degli italiani e di non perdere la fede nei nostri valori comuni e noi faremo lo stesso.  

 

Presidente, ci sono state tante iniziative diplomatiche. Parliamo di negoziati di pace: ci sono stati tentativi turchi, cinesi. Anche iniziative diplomatiche dal Vaticano, e non sono mancate le critiche da parte Ucraina. Le chiedo, Papa Francesco sarà presto a Kiev?

 

Il Papa è stato invitato in Ucraina da me, sarei molto lieto se lui venisse in Ucraina. Noi innanzitutto dobbiamo focalizzarci sulle questioni umanitarie, sul ritorno dei bambini deportati dall’Ucraina nella Federazione russa: questo è un compito molto molto importante. Sarei molto lieto di avere l’appoggio e il sostegno del Vaticano e dell’Italia. Noi abbiamo attraversato una lunga strada, abbiamo avuto tanti colloqui, tanti incontri nel formato di Normandia, o in quelli nel formato degli accordi di Minsk. In tutti i format la Federazione russa ha sempre bloccato tutto. In questo modo sono passati anni. Quindi, adesso quando qualcuno offre un'iniziativa di pace con la Russia, vorrei dire che Mosca non è interessata. Alcuni contatti sono stati messi in atto con il Vaticano, la Turchia è stata coinvolta cercando una considerazione diplomatica però il risultato è sempre lo stesso. Nessuno ci è riuscito: non perché quei leader non siano forti, ma perché il presidente della Russia non vuole porre fine alla guerra. Ha deciso di occupare l’Ucraina e di andare avanti. Qualsiasi accordo con questa persona (Putin, ndr)  per definizione sarà perciò bloccato. Prendete come esempio l'accordo sul grano che non ha niente a che fare con la guerra, con le armi, con il petrolio. Ha bloccato il Mar Nero violando il diritto internazionale. Ma parliamo del pane per le famiglie in Asia e in Africa. Anche quando Putin ha dato la sua parola e ha fatto un accordo con il presidente Erdogan, alla fine ha bloccato questo corridoio del grano lo stesso. Questa persona, il presidente della Federazione russa, non è capace di fare un accordo con nessuno e su niente.

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Sua moglie, Olena Zelenska, ha recentemente parlato dell’impatto che sta avendo il conflitto anche sulla vostra famiglia. Come sta vivendo, proprio dal punto di vista personale, questo periodo? L’anno prossimo sarebbero state previste le elezioni in Ucraina, lei si immagina ancora per tanti anni in questo ruolo e in questa missione politica?

 

Mi manca la mia famiglia, i miei figli. Loro mi danno sostegno e posso dire che a volte vorrei semplicemente starle vicino, abbracciarli. Qualsiasi persona mi capirà. Però noi non possiamo lamentarci perché noi viviamo come tutte le famiglie in Ucraina. Tante famiglie sono state separate da questa guerra, però torneranno a stare insieme in futuro. Stiamo lottando per l'esistenza di noi e delle nostre famiglie, per i nostri figli e il loro futuro. Vinceremo perché la giustizia è dalla nostra parte. Dobbiamo andare fino in fondo senza tradire gli interessi dei nostri cittadini. Rispetto alle elezioni, sì la situazione è difficile. Però, se il Parlamento riesce a risolvere tutte le sfide per assicurare l’accesso di tutti i cittadini alla sicurezza, sarà possibile condurre le elezioni. Bisogna assicurare il diritto di voto per chi si trova al fronte o all'estero. Vorrei cogliere questa occasione per ringraziarvi per l’ospitalità che date ai nostri cittadini. Quindi è importante organizzare le elezioni in Ucraina in modo sicuro per far sì che le persone possano votare senza essere attaccate dai missili: se il nostro Paese riuscirà a introdurre gli emendamenti sul tema nella legislazione allora le elezioni ci saranno. 

A Sky 20 anni abbiamo ospitato Evgenia Kara-Murza, moglie di Vladimir Kara-Murza dissidente russo condannato a 25 anni di carcere. Un suo messaggio per la dissidenza russa, presidente?

 

Vorrei dire che è molto difficile inviare dei messaggi alla Federazione russa. Alle persone che sono in opposizione alla tirannia di Putin posso solo dire che devono continuare ad andare avanti, non c'è un'altra via d'uscita. L’Ucraina deve vincere contro il nemico. L’Europa deve sostenere l’Ucraina a beneficio dei valori comuni e in Russia le persone devono fare qualcosa di concreto per cambiare la situazione. 

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