
Scontri in Francia, nella notte oltre 150 fermi. Morto un pompiere 24enne
Le manifestazioni per la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto a Nanterre, sembrano attenuarsi, con il numero delle persone fermate che cala nettamente rispetto alle ultime due notti di tensione. Entro le prossime 24 ore il presidente Emmanuel Macron riceverà di nuovo la premier Elisabeth Borne e 7 ministri per un nuovo aggiornamento sull'ordine pubblico. Oggi il raduno dei sindaci davanti ai municipi per protestare contro le violenze

Sembra tornare lentamente alla tranquillità la situazione in Francia, infiammata negli ultimi giorni dalle proteste per la morte del 17enne Nahel, ucciso il 27 giugno da un poliziotto a Nanterre. Nella notte, ha fatto sapere il ministero degli Interni, sono state fermate 157 persone, un numero molto inferiore a quello delle ultime due notti, e si sono registrati 352 incendi, 297 veicoli dati alle fiamme e danneggiamenti in 34 siti
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Secondo quanto si è appreso, dopo la riunione di ieri per fare il punto della situazione all'Eliseo, il presidente Emmanuel Macron riceverà di nuovo la premier Elisabeth Borne e 7 ministri del governo entro le prossime 24 ore per un nuovo aggiornamento sull'ordine pubblico
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Qualche momento di tensione si è registrato a Neully-sur-Marne, a est di Parigi, con gruppi di giovani prontamente dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni. A Lione - riporta Le Monde - la notte è stata tranquilla con sporadici lanci di razzi e una decina di auto incendiate nel quartiere della Guillotière
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Nella notte un vigile del fuoco è morto mentre cercava di domare un incendio. ''Ieri sera, mentre combatteva contro un incendio di diversi veicoli in un parcheggio sotterraneo a Saint-Denis, un giovane caporale dei vigili del fuoco di Parigi di 24 anni è morto nonostante le cure molto rapide dei suoi compagni di squadra'', ha twittato questa mattina il ministro degli Interni Gerald Darmanin
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E oggi è la giornata del raduno convocato dai sindaci di Francia davanti ai municipi delle città per denunciare l'ondata di violenze urbane. L'Associazione dei sindaci di Francia (AMF) ha invitato la popolazione a "una mobilitazione civica dei cittadini per un ritorno all'ordine repubblicano" dopo il violento attacco contro la casa del sindaco di L'Hay-les-Roses, a sud di Parigi, con un'auto-ariete

Intanto il terzo occupante dell'auto guidata da Nahel si è consegnato oggi recandosi in un commissariato, dove è stato subito interrogato. Il giovane, che si era dato alla fuga subito dopo l'incidente, ha già affidato ai social la sua versione dei fatti, in alcuni particolari diversa dalle ricostruzioni della polizia

La riunione di ieri si è conclusa senza alcuna comunicazione. L'Eliseo ha fatto solo sapere che alla base di questo incontro c'era l'affermazione del principio "della fermezza" e dell'unità dell'esecutivo di fronte alle violenze urbane

Macron è stato descritto da alcuni ministri presenti alla riunione come "calmo e determinato". Il presidente ha raccomandato ai ministri di ricordare che "il governo resta al fianco della polizia, dei magistrati e dei sindaci" e martedì riceverà all'Eliseo tutti i 220 sindaci dei Comuni che hanno subìto saccheggi e violenze in questi giorni. Il presidente ha anche chiesto al primo ministro Elisabeth Borne di ricevere oggi i presidenti dei gruppi politici in Parlamento

Il ministro degli Interni francese Darmanin ha confermato che l’età media dei manifestanti è di 17 anni, molti dei fermati nei giorni scorsi sono studenti delle superiori, in formazione professionale, baristi, ragazzi appena maggiorenni, molti dei quali con la fedina penale pulita

A scatenare la rabbia nelle banlieue, secondo le statistiche francesi, sono le condizioni economico-sociali e la percezione rispetto all'autorità. In Francia, secondo i dati dell'Istituto nazionale di statistica (Insee) per il 2023, 5,2 milioni di persone vivono in quartieri svantaggiati, ovvero circa l'8% della popolazione. E secondo un rapporto del Défenseur des droits, un giovane percepito come nero o arabo ha 20 volte più probabilità di essere fermato rispetto alla popolazione generale
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