
Guerra in Ucraina, cosa sappiamo sulla controffensiva di Kiev e sulla difesa di Mosca
L'attacco che Kiev doveva sferrare alla Russia per ora sembra non stia dando i frutti sperati: le difese che i soldati di Putin hanno eretto dal confine russo con la Bielorussia fino al delta del Dnipr si stanno rivelando più difficili da superare di quello che si pensava. "L’evento principale dell’attacco deve ancora arrivare e quando ci sarà se ne accorgeranno tutti", ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, in un'intervista al Financial Times

Come sta andando la controffensiva ucraina? La risposta sul campo che Kiev doveva infliggere alla Russia per il momento sembra non si stia realizzando: l’Ucraina sta sacrificando molte vite umane per cercare di sfondare il sistema di fortificazioni eretto dalla Russia nella parte orientale del Paese
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SOLTANTO UN’ANTEPRIMA – I vertici ucraini non sembrano mostrare particolare ansia: "Tutto questo è soltanto 'un'anteprima' di una controffensiva molto più grande. L'evento principale dell'attacco deve ancora arrivare e quando accadrà lo vedrete tutti... Tutti vedranno tutto", ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, in un'intervista al Financial Times
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LE ARMI OCCIDENTALI NON UTILIZZATE - Il ministro ha confermato che le principali riserve di truppe dell'Ucraina, tra cui la maggior parte delle brigate recentemente addestrate in Occidente ed equipaggiate con moderni carri armati e veicoli corazzati della Nato, devono ancora essere utilizzate nell'operazione. Intanto si registrano alcuni parziali successi sul fronte sud: "I russi hanno perso quasi tre compagnie oltre a 21 pezzi di equipaggiamento, compresi alcuni veicoli corazzati e sistemi di lancio di missili", ha dichiarato il Comando sud ucraino
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I SISTEMI DIFENSIVI RUSSI - Come si può leggere in un rapporto dell'Intelligence britannica, "la Russia ha costruito alcuni dei più estesi sistemi di opere difensive militari visti in qualsiasi parte del mondo per molti decenni". Trincee, campi minati, fossati anticarro, denti di drago. Un sistema di fortificazioni che va dal confine russo con la Bielorussia fino al delta del Dnipr, e che non si snoda solo lungo le linee più esposte agli attacchi delle forze ucraine
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DOVE SI TROVANO - Un documento redatto dal think tank americano Center for Strategic and International Studies spiega che i russi hanno costruito quattro sistemi difensivi semi-indipendenti per ognuno degli oblast contesi: Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk. Le fortificazioni più estese si trovano nell'oblast di Zaporizhzhia, ma ogni sistema "ha caratteristiche uniche che rappresentano una sfida particolare" per l'esercito di Kiev. L'obiettivo di Mosca "è rallentare l'offensiva ucraina e incanalarla" in aree più facili da difendere
Wagner, tra Bielorussia e Africa: cosa farà ora l'esercito di PrigozhinL’AIUTO DEL TERRITORIO - La stessa morfologia del territorio sta dando una mano agli invasori. Nell'oblast di Donetsk, ad esempio, la presenza del fiume Dnipro è un grosso ostacolo per le forze ucraine perché l'ampiezza dello specchio d'acqua è tale da richiedere un assalto anfibio, "una delle operazioni più complesse e impegnative" che un esercito possa tentare, si legge nel rapporto del think tank

LE DEBOLEZZE DELLA RUSSIA – "Sebbene le fortificazioni difensive della Russia siano impressionanti per dimensioni", hanno spiegato dal Center for Strategic and International Studies, "non è detto che siano sufficienti a impedire alle forze ucraine di sfondare le linee nemiche". L’esercito dietro le fortificazioni è definito "ammaccato e demoralizzato", come dimostrerebbe anche la scelta di schierare su diversi fronti caldi i mercenari della Wagner, e mancano anche reparti mobili in grado di intervenire se l'esercito russo dovesse ritrovarsi a corto di uomini

LE POSSIBILITÀ DELL’UCRAINA - Secondo alcuni analisti, il fatto che Kiev stia ottenendo successi piuttosto modesti potrebbe essere una conseguenza di una precisa strategia militare che prevederebbe di sondare le difese avversarie attaccando su più fronti, per poi affondare il colpo una volta trovato l'anello debole nelle linee nemiche. Sarebbero in sostanza dei "finti attacchi" che hanno lo scopo di allontanare le riserve dal punto vero dove un giorno avverrà l’attacco
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