Donald Trump incriminato per le carte segrete a Mar-a-Lago, si dichiarerà non colpevole

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L’ex presidente degli Usa è il primo della storia americana ad affrontare accuse federali. Sono 7 i capi d’accusa, fra cui la violazione dell'Espionage Act per aver trattenuto volontariamente documenti legati alla difesa nazionale e non averli consegnati ai responsabili. Secondo alcuni media potrebbe essergli richiesto di indossare il braccialetto elettronico. Il tycoon si difende: "Sono innocente, vogliono distruggere la mia reputazione per vincere le elezioni". E intanto silura gli avvocati e cambia team legale

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Nuova incriminazione per Donald Trump a pochi mesi dal caso Stormy Daniels. L’ex presidente degli Stati Uniti ha annunciato con un post sul suo social Truth di essere stato incriminato per la vicenda delle carte segrete trovate nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Il tycoon si presenterà in tribunale a Miami martedì: sono 37 i capi di imputazione contro di lui contenuti nei documenti depositati dal procuratore speciale Jack Smith. Trump ha annunciato a Fox news che nel tribunale di Miami si dichiarerà "non colpevole". Intanto il tycoon cambia il team legale. In un annuncio sul suo social media Truth ha annunciato che non sarà più rappresentato da Jim Trusty e John Rowley ma da due studi, il Todd Blanche Esq, e un altro di cui farà il nome nei prossimi giorni. "Devo affrontare la più grande caccia alla streghe di tutti i tempi", ha tuonato l'ex presidente che ha anche attaccato il procuratore speciale Jack Smith dicendo: "È uno squilibrato", accusandolo di essere un suo "hater". Il procuratore speciale ha invece ribadito che "la violazione dei segreti militari da parte di Donald Trump ha messo gli Stati Uniti in pericolo". Sono sette i capi d’accusa mossi contro Trump, fra cui la violazione dell'Espionage Act per aver trattenuto volontariamente documenti legati alla difesa nazionale e non averli consegnati ai responsabili, la cospirazione, l'ostacolo alla giustizia e dichiarazioni false. Secondo una delle accuse contenute nell'incriminazione, avrebbe conservato segreti nucleari all'uscita dalla Casa Bianca. Secondo alcuni media, che citano le previsioni dell'ex pubblico ministero Joyce Vance e dell'ex direttore dell'Fbi James Comey, a Trump potrebbe essere chiesto di indossare il braccialetto elettronico: un dispositivo che quindi dovrebbe portare anche durante i suoi comizi e alla convention repubblicana qualora fosse il candidato conservatore. Tuttavia, secondo la Cnn, l’ex presidente degli Stati Uniti non avrebbe cambiato i suoi programmi legati alla campagna elettorale e avrebbe confermato i due comizi previsti per sabato. L'indagine sulle carte segrete è iniziata nel 2021, quando gli Archivi nazionali hanno notato che il tycoon non aveva consegnato tutti i documenti prima di lasciare la Casa Bianca, ed è sfociata nella perquisizione dell'Fbi a Mar-a-Lago lo scorso anno.

Trump ordinò di nascondere file segreti

Il 30 marzo di quest'anno, dopo che era stata avviata formalmente un'inchiesta federale nei confronti di Donald Trump, l'Fbi chiese all'ex presidente di consegnare tutti i documenti riservati tenuti nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida. Ma, secondo quanto scrivono i procuratori federali nell'atto di incriminazione nei confronti del tycoon, Trump ordinò a Waltine Nauta, uno dei suoi assistenti personali, di "portare via scatole di documenti per nasconderli ai legali di Trump, all'Fbi e al grand giuri'".

Trump: "Sono innocente, vogliono distruggere la mia reputazione"

"Sono stato incriminato", ha scritto su Truth Donald Trump, che con questa incriminazione diventa il primo ex presidente nella storia americana ad affrontare accuse a livello federale. Accuse federali che disegnano per gli Stati Uniti - scrive il New York Times - una situazione senza precedenti dato che Trump "non solo è un ex presidente ma è anche il front runner alla nomination repubblicana alle elezioni 2024 che potrebbe trovarsi ad affrontare Joe Biden, la cui amministrazione sta ora cercando di incriminarlo". Il tycoon non ha dissimulato la rabbia: "Oggi è un giorno buio per l'America", ha scritto, dicendosi "innocente". Poi ha pubblicato un video di 4 minuti in cui parla ai suoi sostenitori: "Vanno contro un presidente popolare" con la "bufala degli scatoloni. Questa è un'interferenza nelle elezioni a livello più alto. Vogliono distruggere la mia reputazione perché vogliono vincere le elezioni".

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Le reazioni

Per il momento la Casa Bianca di Joe Biden non ha rilasciato commenti, così come gran parte partito repubblicano. Fra i primi a parlare lo speaker della Camera americana, il repubblicano Kevin McCarthy, che ha definito l’incriminazione una "grave ingiustizia" e ha aggiunto che "è inconcepibile per un presidente incriminare un candidato che lo sfida. Joe Biden ha tenuto documenti classificati per decenni". Mentre Asa Hutchinson, ex governatore dell'Arkansas e candidato repubblicano alle elezioni Usa del 2024, ha detto che Trump dovrebbe stoppare la sua campagna elettorale: "Le azioni di Trump, dalla totale mancanza di rispetto della Costituzione alla totale mancanza di rispetto per la legge, non dovrebbe definire il nostro Paese o il partito repubblicano".

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Chi è Jack Smith, il procuratore speciale che accusa Trump

Il procuratore speciale che accusa Trump è Jack Smith, nominato nel 2018 procuratore capo della Corte penale internazionale dell'Aja, dove si è occupato dei crimini di guerra in Kosovo, e poi scelto dal ministro della Giustizia americano Merrick Garland per occuparsi delle indagini sul tycoon. Laureato a Harvard, politicamente indipendente, Smith è un veterano del dipartimento di Giustizia, dove ha guidato la sezione Integrità pubblica e lavorato come procuratore statale e federale a New York e in Tennessee. In passato ha seguito casi di alto profilo, mettendo sotto accusa, tra gli altri, l'allora governatore della Virginia, Bob McDonnell, e il deputato Rick Renzi, entrambi repubblicani.

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