Spagna, Sanchez convoca elezioni anticipate dopo vittoria della destra alle amministrative
MondoBattuta d’arresto per i socialisti del premier Pedro Sánchez, che dopo la sconfitta ha sciolto il Parlamento e indetto un voto anticipato il 23 luglio. Il leader di Vox Santiago Abascal: "Si restituirà la parola agli spagnoli dopo quattro anni di bugie". Alle elezioni locali le forze conservatrici Partito Popolare (Pp) e Vox hanno conquistato Valencia e Siviglia, oltre ad almeno 4 delle 12 comunità autonome in cui si è votato
Duro colpo in Spagna per i socialisti del premier Pedro Sánchez e i loro alleati. La destra, con il Partito Popolare (Pp) e Vox, ha ottenuto importanti vittorie alle elezioni amministrative tenutesi in alcune delle principali città. Pp e Vox hanno conquistato la maggioranza a Madrid, da sempre feudo conservatore, ma anche a Valencia e Siviglia che nell’ultima legislatura erano controllate da formazioni progressiste. A Barcellona invece il candidato degli indipendentisti di Junts per Catalunya, Xavier Trias, ha sconfitto la sindaca uscente di sinistra Ada Colau. Dopo la sconfitta, Sánchez ha sciolto il Parlamento e ha convocato elezioni anticipate il 23 luglio: il voto doveva essere a dicembre.
Sánchez: "Anche se il voto era locale il significato del risultato va oltre"
"Sarò breve e cercherò anche di essere molto chiaro", ha detto il premier spagnolo annunciando a sorpresa le elezioni anticipate. "Ho appena avuto una riunione con sua maestà il re, nel corso della quale ho comunicato al capo dello Stato la decisione di convocare un Consiglio dei ministri oggi pomeriggio per sciogliere le Corti e convocare elezioni generali". "Ho preso questa decisione alla luce dei risultati delle elezioni di ieri", ha spiegato Sánchez. "Anche se il voto di ieri era regionale e locale, il significato del risultato va oltre - ha aggiunto - e come primo ministro e segretario generale del Partito Socialista, lo assumo in prima persona". Sulla presidenza europea, Sánchez ha detto che la Spagna "sta per assumere una responsabilità molto importante" e che l'esito di ieri porta a "suggerire un chiarimento" sulla volontà degli spagnoli, sulle "politiche che deve applicare il governo" e "sulle forze politiche che devono guidare questa fase".
Vox: "Le elezioni anticipate sono un'eccellente notizia"
La decisione di Sánchez di anticipare le prossime elezioni nazionali in Spagna è "un'eccellente notizia", perché "si restituirà la parola agli spagnoli" dopo "quattro anni di bugie", ha detto il l leader del partito ultraconservatore Vox, Santiago Abascal. "Quanto prima riusciremo a far sì che il Parlamento assomigli alla società spagnola, meglio sarà", ha aggiunto Abascal in conferenza stampa. "Oggi non è il giorno delle esigenze o degli ultimatum", ha poi detto in merito a eventuali accordi con il centrodestra dopo le amministrative e comunali di ieri, "è il giorno per sapere se dall'altro lato troveremo rispetto, lungimiranza, responsabilità e patriottismo", ha concluso.
Podemos: "Al lavoro per una candidatura di sinistra unita"
La leader di Podemos e ministra dei Diritti sociali ha poi annunciato che il partito è al lavoro per "dare alla cittadinanza progressista del Paese la notizia che sta aspettando da molto", ovvero per far sì che lo "spazio politico" della sinistra "si presenti unito" alle elezioni anticipate. Alcuni media interpretano l'annuncio come un'apertura a negoziati con Sumar, progetto della vicepremier Yolanda Díaz con cui Podemos ha avuto divergenze negli ultimi mesi. Secondo Belarra, il cui partito è stato duramente sconfitto alle amministrative tenutesi ieri, in Spagna è in corso "un'ondata reazionaria" portata dalle vittorie della destra, che "provocherà tagli dei servizi pubblici, privatizzazioni e passi indietro in quanto a progressi fondamentali nell'ambito dei diritti". "Il blocco progressista ha perso nel primo tempo della partita, ma noi vogliamo vincere nel secondo tempo, facendo ciò che sappiamo fare meglio: rimontare", ha poi detto la segretaria generale di Podemos.
leggi anche
Spagna, la figlia di re Felipe ed erede al trono entrerà nell’esercito
Pp e Vox strappano alla sinistra almeno 4 regioni
Secondo gli scrutini ufficiali, iniziati nella tarda notte di domenica, le forze di destra hanno vinto in almeno 4 delle 12 comunità autonome in cui si è votato: nella Comunità Valenciana, in Aragona e nelle Baleari, tutti territori con governatori uscenti socialisti. Stesso scenario che si delinea in Estremadura: con lo scrutinio praticamente completato (oltre il 99%), la maggioranza nel Parlamento regionale passa al blocco conservatore formato da Pp e Vox. In caso di un'intesa post-elettorale tra queste due formazioni, il governo della regione passerà di mano. Centrosinistra sconfitto anche a La Rioja, dove i popolari governeranno con maggioranza assoluta. Nella Cantabria, invece, il Pp potrebbe amministrare con l’aiuto di Vox. I socialisti di Sánchez mantengono il controllo del governo regionale nelle Asturie e potrebbe riuscirci, in caso di determinate combinazioni post-elettorali, alle Canarie e in Navarra.
Maggioranza assoluta a Madrid per il popolare Almeida
A Madrid il sindaco uscente José Luis Martínez Almeida (Pp) ha conquistato la maggioranza assoluta nel Consiglio comunale (29 consiglieri), cosa che gli consentirà di procedere con un secondo mandato senza doversi accordare con Vox. Sconfitta netta per i partiti del centrosinistra: Más Madrid si ferma a 12 consiglieri, il Partito Socialista a 11 e Unidas Podemos non supera la soglia di sbarramento del 5%.
leggi anche
Spagna, proposta ministra Welfare: supermercati con prezzi calmierati
Lo scenario politico
All’appuntamento elettorale spagnolo i socialisti di Sánchez e i suoi alleati hanno fronteggiato il giudizio degli elettori in merito alle risposte date negli ultimi quattro anni, dalla pandemia alla crisi inflazionistica legata alla guerra in Ucraina. Dall'altro lato, per gli avversari tradizionali del Pp e gli ultraconservatori di Vox la tornata ha rappresentato una grande opportunità per testare l'effettiva volontà degli spagnoli di propiziare il "cambiamento di ciclo politico" di cui si dicono promotori. Anche visto che, da diverso tempo a questa parte, nessuna delle due formazioni chiude la porta all'eventualità di dar vita a un'asse post-elettorale come quello già sperimentato in alcuni territori, ad esempio nella regione della Castiglia e León.