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G7 Giappone, Zelensky: "Bakhmut non è occupata". Biden: "Nuovi aiuti militari a Kiev"

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©Ansa

Il presidente ucraino a Hiroshima: "Se non fossimo così coraggiosi, il genocidio russo contro di noi potrebbe avere successo". Gli Stati Uniti daranno a Kiev altri 375 milioni di dollari di "munizioni, artiglieria e veicoli blindati", ha annunciato il presidente Usa dopo che Washington ha dato il via libera agli alleati per la fornitura di jet da combattimento F-16.  A conclusione del summit i leader hanno ribadito l’intenzione di "fornire assistenza diplomatica, finanziaria, umanitaria e militare all'Ucraina"

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Gli Stati Uniti forniranno nuove armi e munizioni all'Ucraina per un totale di 375 milioni di dollari di aiuti militari (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO IN UCRAINA). Ad annunciarlo è il presidente Joe Biden durante un incontro con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky a margine del vertice del G7 che si è concluso a Hiroshima. Zelensky ha anche visitato insieme al primo ministro giapponese Fumio Kishida il memoriale della Pace di Hiroshima: i due hanno deposto una corona bianca di fiori al cenotafio delle vittime della prima bomba atomica sganciata il 6 agosto 1945. Poi il presidente ucraino ha replicato alle affermazioni di Mosca sulla città di Bakhmut: "Ad oggi non è occupata dalla Federazione Russa: non ci sono due o tre interpretazioni di queste parole". Poi ha aggiunto: "La Russia sentirà quando ci sarà la controffensiva". La tre giorni in Giappone si è chiusa con un rinnovato impegno dei leader a sostegno di Kiev: è stata ribadita l’intenzione di "fornire assistenza diplomatica, finanziaria, umanitaria e militare all'Ucraina" e riaffermata "la determinazione a ripristinare la pace in Ucraina e sostenere l'ordine internazionale libero e aperto basato sullo stato di diritto". Dal G7 di Hiroshima è emerso "un messaggio di determinazione e unità" a dimostrazione che "Putin non minerà la nostra determinazione", ha ribadito Biden.

Zelensky e Biden a colloquio - ©Getty

Il pacchetto degli Stati Uniti e gli F-16

Il nuovo pacchetto in arrivo dagli Stati Uniti e diretto a Kiev includerà "munizioni, artiglieria e veicoli blindati per costruire la capacità a lungo termine dell'Ucraina di difendersi dall'aggressione russa e di scoraggiarla", ha dichiarato Biden, che ha poi ribadito "l'impegno degli Stati Uniti a sostenere il popolo ucraino nella difesa della propria sovranità e democrazia contro l'invasione russa". Un annuncio che arriva dopo il via libera da parte di Washington agli alleati per la fornitura di jet da combattimento F-16 a Kiev, sui quali Zelensky - intervenendo al G7 - ha detto: "Quando i nostri piloti conosceranno l'F16 e quando questi velivoli appariranno nei nostri cieli, avrà importanza non solo per l'Ucraina. Questo sarà un momento storico per l'intera architettura della sicurezza in Europa e nel mondo". "Sono grato - ha aggiunto - per la decisione di addestrare i nostri piloti su moderni aerei da combattimento. Lo scudo aereo può essere completo solo quando i sistemi di difesa aerea a terra sono integrati da moderni velivoli in aria. Ora siamo sulla strada per eliminare il gap di capacità". Anche secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, citato da Reuters, il progetto dell'addestramento per i piloti ucraini sui caccia F-16 "ha un messaggio per la Russia: la Russia non può contare di vincere se scommette su una guerra lunga".

Zelensky a Biden: "Grazie per i 375 milioni di aiuti militari"

"Un'enorme gratitudine da parte del nostro popolo per la potente assistenza finanziaria fornita all'Ucraina dagli Stati Uniti, che ammonta a 37 miliardi di dollari, nonché per un nuovo pacchetto di assistenza militare del valore di 375 milioni di dollari", ha scritto Zelensky dopo l'incontro con Biden. "Abbiamo discusso di un'ulteriore cooperazione per rafforzare le capacità di difesa del nostro Paese, nonché dell'attuazione della formula di pace ucraina", ha aggiunto Zelensky concludendo che i due capi di Stato hanno anche avuto "uno scambio di opinioni sui progetti per la ricostruzione e il recupero dell'Ucraina".

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Zelensky: "La distruzione dell'Ucraina mi ricorda Hiroshima"

Zelensky ha poi tenuto una conferenza stampa finale e ha detto: "Non sarebbe corretto fare paragoni... ma oggi direi sinceramente che le immagini di Hiroshima in rovina mi ricordano veramente, mi ricordano assolutamente, Bakhmut e altri insediamenti e città simili, dove non è rimasto nulla, dove tutti gli edifici sono stati distrutti, dove non si capisce dov'erano le strade e le case, dove c'è una distruzione totale, dove non c'è più nessuno". Poi ha aggiunto: "Se non fossimo così coraggiosi, il genocidio russo contro di noi potrebbe avere successo. Gli ucraini sono infinitamente coraggiosi e amanti della libertà". E ha osservato: "Anche se i nemici non usano armi nucleari, le rovine delle nostre città rase al suolo dalle bombe e dall'artiglieria russa sono simili a quelle che ho appena visto qui".

Zelensky: "Grati agli Usa per decisione sugli F-16"

"Siamo grati agli Stati Uniti" per la loro decisione sugli F-16, ha detto poi Zelensky durante la conferenza stampa, aggiungendo che "abbiamo davvero lavorato a lungo a livello politico con i nostri partner per ottenere il risultato". "Non so dire quanti saranno gli F-16", ha poi aggiunto il leader ucraino in merito alla fornitura dei caccia da parte della coalizione internazionale.

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Zelensky propone un summit sulla formula di pace di Kiev a luglio

Zelensky, riporta Ukrinform, durante un discorso alla sessione di lavoro del G7 ha proposto di tenere a luglio un vertice internazionale dedicato alla formula di pace ucraina: "Tra poco, già a luglio, la guerra su vasta scala entrerà in 500 giorni. E questo è un periodo di tempo simbolico, un buon mese per convocare il Summit della Formula di pace, il vertice della maggioranza globale. Il vertice di tutti coloro che sostengono l'onestà e sono determinati a porre fine a questa guerra. Vi invito a unirvi agli sforzi comuni". Poi ha ringraziato tutti i leader del G7 durante la sessione del summit dedicata all'Ucraina: "Grazie, Giorgia Meloni, per la forza del tuo carattere che dà forza a tutti noi. Ringrazio il governo italiano, il Parlamento e tutti gli italiani che sostengono la protezione del nostro popolo". Poi ha ringraziato Biden "per aver dato significato al marchio globale di sicurezza per la democrazia. Grazie per la leadership, le armi e la decisione di addestrare i nostri piloti. Credo che le ali della nostra comune libertà saranno senza dubbio le più forti del mondo. Ringrazio entrambe le parti del Congresso, la sua squadra, signor Presidente, e tutti i cuori americani amanti della libertà". Parole di gratitudine anche per gli altri leader del summit, dal cancelliere tedesco Olaf Scholz al premier britannico Rishi Sunak, passando per il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il padrone di casa Fumio Kishida, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

La chiusura dei lavori del G7

L’ultima giornata del G7 si è aperta con una visita dei leader ospiti dei Sette Grandi al Peace Memorial Museum, dedicato alle vittime della prima bomba atomica sganciata nel 1945 dagli Usa. Poi una sessione alla quale hanno partecipato anche alcuni leader delle nazioni emergenti e in via di sviluppo del cosiddetto “Global South. Molti Paesi del Sud del mondo hanno evitato di prendere posizione in merito all'aggressione di Mosca contro l'Ucraina, con alcuni di loro dipendenti dalla Russia, una nazione ricca di risorse, per le forniture militari ed energetiche.

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