Guerra Ucraina Russia. Kiev: "Controffensiva in primavera, liberiamo anche Crimea". LIVE
"Ci fermeremo solo quando ripristineremo il Paese entro i limiti del 1991", ha affermato il vice capo dell'intelligence del ministero della Difesa di Kiev, Vadym Skibitskyi. Uno degli obiettivi sarà il tentativo di "inserire un cuneo nel fronte russo a sud, tra la Crimea e la terraferma russa", ha spiegato. "L'Ucraina colpirà i depositi di munizioni sul territorio russo, compresa la regione di Belgorod, gli attacchi partono da lì". Putin: "Obiettivo dell'Occidente è liquidare la Federazione russa"
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Infine il terzo sistema d'armi sono i droni Bayraktar TB2 di fabbricazione turca, diventati gli Uav più famosi al mondo grazie al loro utilizzo nella guerra in Ucraina. Anche perché il sistema, relativamente economico nella sua componentistica, permette anche di registrare video dei raid, video che ovviamente sono diventati virali. "I video virali dei Tb2 sono un perfetto esempio della guerra moderna nell'era di TikTok", ha scritto Aaron Stein, analista del Foreign Policy Research Institute.
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Ucraina: dopo un anno, Algeria riapre la sua ambasciata a Kiev
l'invasione russa dell'Ucraina. Lo ha annunciato la televisione di stato algerina, citando una dichiarazione del ministero degli Esteri. "Questa decisione rientra nel quadro della salvaguardia degli interessi dello Stato algerino e degli interessi della comunità
nazionale in questo Paese", ha spiegato il ministero degli Esteri. "L'ambasciata algerina a Kiev, che ha sospeso le sue attività a causa del deterioramento della situazione della sicurezza in Ucraina, sarà gestita dall'incaricato d'affari". La sede diplomatica era stata chiusa nel marzo dello scorso anno dopo che la Russia aveva lanciato la sua invasione su vasta scala dell'Ucraina. La decisione di riaprire l'ambasciata sarà effettiva "il prima possibile", si legge nel comunicato di Algeri.
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A gennaio capo Wagner tentò di impossessarsi di milioni di munizioni russe
In base a questi documenti, che sarebbero stati messi in circolo dai servizi di sicurezza Fsb, nel quadro di una faida in atto a Mosca, a inizio gennaio sarebbe stato deciso il trasferimento di milioni di munizioni dai magazzini dell'esercito russo a due unità operative, la 22ma brigata delle forze speciali e al 78mo Centro di ricognizione: ma in realtà la destinazione sarebbero stati i reparti di Prigozhin. A bloccare l'operazione - che sarebbe stata approvata da diversi generali - il cambio della guardia ai vertici operativi delle operazioni in Ucraina con la sostituzione di Sergei Surovikin: al suo posto il generale Valery Gerasimov, considerato oppositore del capo del gruppo Wagner.
Dopo il mancato 'approvvigionamento' dai magazzini ufficiali, le cose per la milizia mercenaria sono andate sempre peggio: non solo il Ministero della Difesa, su indicazione di Gerasimov, sembra aver deciso di privare completamente la Wagner di qualsiasi munizione (provocando pesanti proteste dello stesso Prigozhin, in video divenuti virali) ma ha anche proibito al gruppo di reclutare dalle carceri russe altri detenuti da mandare al fronte, dove il livello di perdite è elevatissimo. Di pochi giorni fa, infine, le voci su un diktat del Cremlino per eliminare dai media russia qualsiasi riferimento a Prigozhin. Una censura che - secondo molti - appare come una condanna a morte annunciata per la milizia privata.
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In particolare, spiega il ministro delle Imprese, "abbiamo pensato di realizzare una piattaforma logistica che metta in contatto terrestre l'Ucraina con i porti del nord Italia, in particolare e non solo, Trieste e Venezia. In questo modo consentiremo a Kiev un nuovo e sicuro sbocco al mare, viste le difficoltà di poter utilizzare a lungo i loro porti sul Mar Nero", afferma in vista del vertice di fine aprile a Roma dove sarà ospitata la conferenza bilaterale per la ricostruzione.
La logistica ucraina "è il primo campo su cui ci misureremo, con il progetto del Nord Est - spiega Urso - ma anche con le nostre imprese di costruzioni e ferroviarie di primo ordine, nel processo di adesione all'Unione Europea dovranno essere rifatte tutte le ferrovie ucraine che sono ancora a scartamento ridotto come quelle dell'Unione Sovietica, così come ovviamente le infrastrutture distrutte dalle bombe russe: ponti, viadotti, edifici pubblici ma anche purtroppo ospedali e asili presi di mira per creare il terrore".