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Nucleare, l'Iran avrebbe arricchito l’uranio sino all’84%

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La rivelazione da parte di Bloomberg, che cita due alti diplomatici. Agli ispettori dell'Aiea il compito di stabilire l'origine dell'iper produzione. Ma Teheran nega

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L'Iran avrebbe arricchito l'uranio a livelli appena inferiori a quelli necessari per un'arma nucelare: lo hanno riferito due alti diplomatici a Bloomberg News. Ora gli ispettori dell'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, tocca però stabilire se l'iper produzione sia stata intenzionale o se sia trattato, piuttosto, del risultato di  un involtario accumulo all'interno delle centrifughe.

Grossi atteso in visita a Teheran

A tal proposito, l'Iran sta pianificando una visita a Teheran da parte del direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Mariano Grossi. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian all'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea Josep Borrell durante una telefonata. "Se l'Aiea agirà basandosi su un approccio tecnico e non politicizzato ci sarà la possibilità di trovare un accordo per risolvere le questioni", ha aggiunto Amirabdollahian, in riferimento alle preoccupazioni dell'Aiea.

L'Iran nega l'arricchimento sopra il 60%

In ogno caso, Teheran ribadisce di non aver "ancora avviato l'arricchimento dell'uranio al di sopra del 60%". Per l'Iran quella in corso "è una sorta di demonizzazione e distorsione dei fatti, perché l'esistenza di una o più particelle di uranio con una purezza superiore al 60% nel processo di arricchimento non significa che ci sia un arricchimento superiore al 60%".

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