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Minaccia radioattiva a Londra, la storia dell’uomo d’affari che importava uranio

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Tiziana Prezzo

Tiziana Prezzo

Un cittadino britannico è stato interrogato e rilasciato su cauzione dagli uomini dell’antiterrorismo di Scotland Yard che indagano sul ritrovamento di uranio all’aeroporto di Heathrow (La corrispondente)

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LONDRA - L’arresto di un uomo d’affari a Londra ha tutti i connotati di una spy story di respiro internazionale che chiama in causa il terrorismo e la minaccia nucleare. Il cittadino, un sessantenne con passaporto britannico, è accusato infatti di aver tentato di importare uranio nel Regno Unito “con l'intenzione di utilizzarlo".

La scoperta all’aeroporto di Heathrow

A lui l’antiterrorismo è arrivato dopo il ritrovamento della sostanza radioattiva all’aeroporto di Heathrow nei giorni intorno al Natale, in una partita di rottami metallici destinati a un'azienda registrata in Iran con sede in Gran Bretagna. Secondo fonti investigative, il viaggio del materiale sarebbe iniziato in Pakistan per poi transitare in Oman prima di entrare in Europa. 

Rilasciato su cauzione

Il sospetto è finito in manette in un appartamento nel Cheshire, nell’area di Manchester, sabato mattina e, dopo un lungo interrogatorio, è stato rilasciato domenica, su cauzione fino ad aprile. Al momento non esiste nessuna prova di un coinvolgimento di altre persone, né di una possibile minaccia diretta alla popolazione, ma la preoccupazione è forte. Richard Smith, comandante dell’antiterrorismo di Scotland Yard ha spiegato che "il ritrovamento di una piccolissima quantità di uranio all'interno di un pacco all'aeroporto di Heathrow è chiaramente preoccupante, ma dimostra l'efficacia delle procedure e dei controlli effettuati per garantire la sicurezza dei cittadini”.

Tensione altissima tra Regno Unito e Iran

Le prime conseguenze dell’arresto saranno quindi soprattutto di carattere politico e avranno un impatto sulle già forti tensioni tra Londra e Teheran dopo l'esecuzione di un cittadino britannico-iraniano accusato di spionaggio per l'MI6.
Già negli scorsi mesi i servizi segreti di sua Maestà avevano lanciato l’allarme rispetto al pericolo di vita che correrebbero i giornalisti di Iran international, una all news persiana indipendente con base a Londra e hanno accusato il regime degli ayatollah di essere dietro almeno 10 complotti per uccidere o rapire oppositori residenti nel Regno sventati nell'ultimo anno. Nelle prossime settimane il governo britannico dovrebbe annunciare sanzioni contro il Corpo delle guardie rivoluzionarie, accusato di sponsorizzare attività terroristiche all'estero.

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