La forte scossa è stata registrata nel sud della Turchia, con epicentro nella provincia di Gaziantep. È stata seguita da diverse repliche di assestamento. In mattinata altro potente sisma di magnitudo 7.5 nella stessa zona. Il bilancio provvisorio è di oltre 2.300 morti nelle città turche e più di 1.400 in Siria. Migliaia i feriti e i dispersi. Si continua a scavare tra le macerie. Aiuti da diversi Paesi. Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale. Revocato allarme tsunami sulle coste italiane
Le ricerche dei superstiti in un edificio in Turchia (Getty)
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Francia e Germania pronte a fornire aiuti
La Francia è "pronta a fornire aiuti di emergenza alle popolazioni" in Turchia e Siria, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. "Immagini terribili arrivano dalla Turchia e dalla Siria dopo un terremoto di forza inaudita. La Francia è pronta a fornire aiuti di emergenza alla popolazione locale. I nostri pensieri sono rivolti alle famiglie in lutto". Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invece dichiarato: "Seguiamo con sgomento le notizie del terremoto nella regione di confine tra Turchia e Siria. La Germania naturalmente invierà aiuti", ha aggiunto.
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Tajani: aiuto da Protezione civile
"Ho appena parlato con il ministro degli esteri della Turchia Mavlut Cavusoglu per esprimergli la vicinanza dell'Italia e per mettere a disposizione la nostra Protezione Civile", scrive su twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
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Farnesina: per ora nessun connazionale coinvolto nel sisma
Al momento "non risultano feriti o morti tra i connazionali" nelle zone colpite dal sisma in Turchia e Siria. Lo rendono noto fonti della Farnesina. "A seguito del violento terremoto che ha colpito le regioni della Turchia meridionale e della Siria settentrionale, l'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel Paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell'area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali", precisa la Farnesina. "A tutti gli italiani presenti nelle zone colpite a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, si richiede di registrarsi sul sito "Dove siamo nel mondo" e scaricare la APP "Unità di Crisi" per cellulari, attivando la geolocalizzazione".