La forte scossa è stata registrata nel sud della Turchia, con epicentro nella provincia di Gaziantep. È stata seguita da diverse repliche di assestamento. In mattinata altro potente sisma di magnitudo 7.5 nella stessa zona. Il bilancio provvisorio è di oltre 2.300 morti nelle città turche e più di 1.400 in Siria. Migliaia i feriti e i dispersi. Si continua a scavare tra le macerie. Aiuti da diversi Paesi. Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale. Revocato allarme tsunami sulle coste italiane
Danni a porto Iskenderun
Il porto di Iskenderun, nel sud della Turchia, è stato gravemente danneggiato dalle violente scosse di terremoto registrate questa mattina. Lo ha reso noto la direzione marittima, secondo cui sono crollate alcune parti della banchina. Altri porti in altre città nel sud non hanno subito danni, mentre si sono formate crepe in quasi tutte le piste degli aeroporti delle regioni colpite, ha reso noto il ministero della Difesa di Ankara.
Finora oltre 30 scosse
La nuova scossa
Nuovo bilancio in Siria, almeno 560 le vittime del sisma
Un palazzo crollato per il sisma in Turchia (Getty)
Scossa 4,6 Richter anche a Cipro
Nuova potente scossa
I sismografi hanno rilevato una nuova forte scossa nell'area: secondo alcune fonti è di magnitudo 7.8, mentre Usgs rileva 7.5.
L'Usgs stima fino a 10mila vittime
Il tremendo terremoto che ha scosso il confine tra la Turchia e la Siria potrebbe raggiungere il tragico bilancio di 10mila vittime. È la stima che si desume da Usgs, il sito americano sul monitoraggio sismico, che assegna al sisma di questa notte il rischio 'rosso' attribuendo un 47% di possibilità che il numero delle vittime sia compreso tra mille e diecimila.
I morti sono oltre 1.350
Il bilancio del terremoto è salito ad almeno 1.358 morti: è quanto emerge dai conteggi nei due Paesi. Finora in Turchia si registrano almeno 912 vittime mentre in Siria un totale di almeno 446 tra zone controllate dal governo (326) e aree controllate dai ribelli (oltre 120). Almeno 5.385 persone sono rimaste ferite, secondo i dati diffusi dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha detto che 2.818 edifici sono crollati, aggiungendosi alle centinaia di morti nella vicina Siria.
Erdogan: "2.470 persone estratte dalle macerie”
Sono finora ''2.470 le persone che sono state estratte dalle macerie''. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan riconoscendo il lavoro ''incessante'' che stanno effettuando i soccorritori dopo il potente terremoto che ha colpito il sud della Turchia. “Sono novemila i soccorritori in campo per operazioni di ricerca dei dispersi e di soccorso” delle vittime. La Turchia ha “ricevuto offerte di aiuto da 45 Paesi, oltre all'Unione europea e alla Nato”.
Sisma Turchia-Siria: i morti sono oltre 1.350
Almeno 326 vittime in zone controllate da governo Siria
Von der Leyen: in arrivo sostegni da Ue
La presidente della Commissione europea: "Piena solidarietà dopo il terribile terremoto di questa mattina. Ci uniamo al dolore delle famiglie delle vittime". GUARDA IL VIDEO
I morti in Turchia per il sisma salgono a 912
È il terremoto più devastante in 24 anni nella regione
"Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni". Lo afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell'osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.