Migranti, Svezia: “Non ci sarà alcun patto Ue prima del 2024”

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L’ambasciatore di Stoccolma al Financial Times parla dell’accordo, proposto dalla Commissione nel 2020, che punta a ridurre l'impatto dei flussi sui Paesi di primo arrivo: “Cercheremo di fare avanzare il lavoro ma non sarà possibile completarlo durante la presidenza svedese”. Il ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto: “Non è una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l'Italia”

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Il nuovo patto sulla Migrazione e l'Asilo non si concretizzerà nei prossimi sei mesi e, salvo colpi di scena, non vedrà la luce prima dell'inizio del 2024. A dirlo, intervistato dal Financial Times, è l’ambasciatore svedese in Ue, Lars Danielsson, a pochi giorni dall’assunzione della Svezia dell’incarico della presidenza Ue per la prima metà dell’anno. “Cercheremo di fare avanzare il lavoro - dice Danielsson - ma non sarà possibile completarlo durante la presidenza svedese”, mentre il quotidiano britannico ricorda che i rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina e gli arrivi in Europa attraverso il Mediterraneo e i Balcani hanno raggiunto livelli mai visti dal 2015, aumentando la pressione sui Paesi Ue perché approvino il più volte rinviato “patto sui migranti”, proposto dalla Commissione nel 2020, che punta a ridurre l'impatto dei flussi sui Paesi di primo arrivo.

Strada in salita per l’Italia

Il dossier migranti non sembra essere per ora in cima alle priorità della presidenza di Stoccolma, dove invece campeggiano la questione sicurezza (con l'Ucraina in primo piano), la competitività, le transizioni verdi ed energetiche, i valori democratici e lo Stato di diritto. Delle priorità della presidenza se ne parlerà il 12 e 13 gennaio, nella riunione a Kiruna tra il governo svedese e i commissari europei. Ma va considerato che la Svezia, tradizionalmente, sulla questione immigrazione ha avuto posizioni più vicine ai falchi del Nord che ai Paesi Med. Il rischio è che per l’Italia, per cui invece il tema è una priorità, la strada sia in salita almeno fino a luglio, quando alla Svezia subentrerà la presidenza spagnola. Il dossier, tuttavia, resta caldissimo e sarà al centro del Consiglio europeo straordinario convocato il 9 e 10 febbraio. In vista del summit dei leader, l'obiettivo dell'Italia è accelerare su una distribuzione più organica e automatica dei migranti che sbarcano nei Paesi di primo approdo.

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Fitto: “Non è una presa di posizione contro l’Italia”

Tuttavia, l'avvertimento lanciato sul Financial Times da Lars Danielsson non ha innescato alcuna reazione veemente da parte di Roma. “Le dichiarazioni rilasciate dal Rappresentante permanente svedese presso l'Unione europea Danielsson sulle possibili tempistiche del negoziato sul nuovo Patto per l'immigrazione e l'asilo non solo non rappresentano una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l'Italia, ma soprattutto non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale - ha detto il ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto - La questione migratoria, soprattutto grazie all'azione del Presidente Meloni, è, per la prima volta, alla massima e urgente attenzione dell'Unione europea e sarà uno dei temi principali all'ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo”.

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Fitto: “La riforma è un dossier molto complesso”

“Quello cui si riferisce l'Ambasciatore Danielsson nella sua intervista - aggiunge Fitto - è la riforma strutturale e complessiva del sistema di asilo europeo la quale, proprio perché destinata al superamento delle attuali regole, tra cui Dublino, è un dossier molto complesso dove gli interessi nazionali dei singoli Stati membri sono molto sentiti e diversi. Come tutte le riforme strutturali a livello europeo, anche questa potrebbe richiedere dei tempi più lunghi. Si tratta di una circostanza normale, quasi fisiologica”. “L'Italia intende affrontare il negoziato con un atteggiamento costruttivo e sosterrà gli sforzi della Presidenza svedese in tale direzione - dice ancora il ministro - In questa prospettiva mi recherò a Stoccolma già la settimana prossima per un incontro con la mia omologa svedese Roswall per discutere anche di questo e per ribadire la volontà del governo italiano di avviare una proficua collaborazione con la presidenza svedese”. “Non è nostro interesse ne tantomeno nostra intenzione - conclude Fitto - accettare un compromesso ad ogni costo o al ribasso anzi, a differenza di come è stato fatto in passato, difenderemo gli interessi nazionali senza alcun arretramento ne' ambiguità”.

COMIZIO PER RAFFAELE FITTO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE PUGLIA (BARI - 2020-09-12, SAVERIO DE GIGLIO) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Danielsson: “Svedesi Democratici? Io ricevo istruzioni dal governo”

Il tackle svedese sul dossier immigrazione, in Italia, non è passato inosservato. Il governo di Stoccolma, presieduto dal moderato Ulf Kristersson si regge anche sull'appoggio esterno del partito sovranista Svedesi Democratici, il secondo più ampio nel Parlamento svedese. Partito che, in Europa, siede nel gruppo dei Conservatori e Riformisti, lo stesso di Fratelli d’Italia. A diversi esponenti dell'opposizione in Italia, l'avvertimento della presidenza svedese è parso, per dirla come la deputata di Azione-Iv Daniela Ruffino, “una lezione di sovranismo ai sovranisti”. “A fare i sovranisti trovi sempre qualcuno più sovranista, che difende solo gli interessi del proprio Paese”, ha rincarato la dose il dem ed ex ministro per gli Affari europei Enzo Amendola. Tuttavia Danielsson, soffermandosi sulla possibile influenza dei Democratici Svedesi sulle scelte di Stoccolma nel semestre di presidenza, ha spiegato come “probabilmente ci sono argomenti tabù per loro ma io ricevo istruzioni dal governo”. Governo nel quale non figurano ministri sovranisti.

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