Decreto sicurezza, sanzioni fino a 50mila euro ai comandanti e confische delle navi Ong

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Il Consiglio dei ministri, che si è concluso alle 20.15, ha approvato, a quanto si apprende, il decreto legge con misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale e quello con disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori e la semplificazione procedimentale in materia di immigrazione. L'esecutivo ha inoltre dato il via libera a un aumento di capitale di 680 milioni di euro per l'ex Ilva

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Il Consiglio dei ministri di questa sera, che si è concluso verso le 20.15, ha approvato, a quanto si apprende, il decreto legge con misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale e quello con disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori e la semplificazione  procedimentale in materia di immigrazione. In relazione al primo provvedimento, l'esecutivo ha dato il via libera ad un aumento di capitale di 680 milioni per l'ex Ilva (GOVERNO: TUTTE LE NEWS IN DIRETTA).

Nuovo codice per le Ong 

Il decreto-legge approvato prevede un nuovo codice per le Ong con multe e sequestri per chi non rispetta le nuove regole mentre, per quanto riguarda baby gang e violenza di genere, l’esecutivo prepara un nuovo decreto che sarà pronto a gennaio. Non sono mancate le tensioni all’interno della maggioranza, visto il compromesso raggiunto al termine di molte riunioni tecniche e di tanti confronti politici. Una sorta di pareggio che accontenta tutti: la Lega, infatti, avrebbe preferito vedere incluse in questo provvedimento anche le misure contro le baby gang e la violenza sulle donne. Via Bellerio, però, ha fatto sapere di non aver rallentato o accelerato il dossier, annunciato invece, con largo anticipo, dal premier Meloni. La realtà sarebbe ben diversa: infatti, lo spacchettamento è ufficialmente dovuto all’esigenza di approfondire gli aspetti tecnici e di mantenere un dialogo su Bruxelles, vista la portata del decreto, ma in realtà dietro si nasconderebbe la mano di Forza Italia, che preferirebbe vedere risolta la questione a livello comunitario e non vorrebbe ricevere rilievi di natura costituzionale dal Quirinale.

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La linea dura

Sulle Ong, però, la maggioranza resta compatta e infatti è passata la linea dura. Come recitano le prime bozze del provvedimento, per le navi “il transito e la sosta in territorio nazionale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l'assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità”. Inoltre, le operazioni di soccorso devono essere “immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo nella cui area di responsabilità si svolge l'evento e allo Stato di bandiera, ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità”. Sanzioni severe contro chi trasgredisce: il comandante della nave rischia una sanzione da 10 mila fino a 50 mila euro, mentre l’armatore, responsabile in solido, può arrivare a dover pagare fino a 10 mila euro. Possibile, inoltre, il fermo della nave per venti giorni o, addirittura, la confisca. Nel decreto viene inoltre riportato come sia il prefetto il responsabile delle sanzioni.

 

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