Migranti, in arrivo decreto con codice di condotta per le Ong: cosa prevede

Cronaca
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I soccorritori dovranno chiedere subito alle persone a bordo, messe in salvo, la manifestazione di interesse sull'eventuale domanda di protezione internazionale dei migranti, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dell'accoglimento del migrante dopo lo sbarco. Intanto oggi 63 persone sono sbarcate a Livorno, definito porto sicuro. Alcune ore prima le autorità italiane avevano assegnato il porto di Gioia Tauro ad altri 27

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Arriverà un codice di condotta per le Ong e sarà contenuto in un decreto previsto nelle prossime settimane (LO SPECIALE MIGRANTI). I soccorritori dovranno chiedere ai soggetti a bordo messi in salvo la manifestazione di interesse sull’eventuale domanda di protezione internazionale dei migranti, in modo tale che sia il Paese di bandiera della nave a farsi carico dell’accoglienza una volta avvenuto lo sbarco. Inoltre, secondo un'altra norma del codice, nel caso di intervento in area Sar, i soccorritori dovranno chiedere immediatamente un porto di sbarco, verso il quale la nave sarà tenuta a dirigersi immediatamente dopo il salvataggio, senza restare giorni in mare in attesa di altri possibili soccorsi.

"Regole comportamentali"

"La norma è pronta, spero che entro fine anno il decreto sul codice per le Ong possa essere pronto. Con questo decreto verranno penalizzate quelle Ong che non rispetteranno norme comportamentali che verranno inserite nel provvedimento”, ha commentato il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, in merito al codice di condotta. “Bisogna definitivamente distinguere tra le missioni di salvataggio e le attività di ricerca sistematica. Si tratta di una serie di regole comportamentali che si desumono da convenzioni internazionali e prevedono l'obbligo del coordinamento di salvataggi non autonomi e sistematici: non si possono tenere i migranti in mare per settimane. Chi viola le norme incorrerà prima in sanzioni amministrative, poi se reitera anche in fermi amministrativi, fino alle confische delle navi da parte dei prefetti. Il codice di condotta è stato stilato mutuando il codice Minniti del 2017, ripristinando quindi le sanzioni: anche per questo mi auguro che su questo ci sia un largo consenso del Parlamento", ha aggiunto Molteni. 

Migrants seen waiting on the dock of Roccella's Port (Porto delle Grazie). 263 migrants of different nationalities, arriving from Libya are rescued by the Italian Coast Guard in a complex operation, they have been taken to the port of Roccella Jonica, Porto Delle Grazie. Migrants, including women, children, and unaccompanied minors, have been assisted by members of the Red Cross and Doctors Without Borders. (Photo by Valeria Ferraro / SOPA Images/Sipa USA)

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Autorizzato sbarco a Livorno

Intanto oggi le autorità italiane hanno autorizzato lo sbarco di 63 migranti a bordo della nave Life Support di Emergency nel porto di Livorno. Quest’ultima ha concluso questa mattina all'alba intorno alle cinque il suo primo salvataggio in mare di 70 naufraghi soccorsi in zona sar Libica. Intorno alle 9 di questa mattina - spiega Emergency - la Life Support ha chiesto un porto sicuro dove far sbarcare i superstiti e in seguito il centro nazionale di coordinamento marittimo di salvataggio ha assegnato la città toscana. 

I superstiti

Tra i superstiti ci sono 5 donne di cui una incinta al settimo mese, 2 bambini al di sotto dei 2 anni di età e 24 minori non accompagnati a partire dai 13 anni. Provengono da Somalia, Egitto, Costa D'Avorio, Camerun, Burkina Faso, Mali. Una unità della Guardia costiera libica - riferisce la Ong - era presente durante le operazioni di soccorso e ha recuperato e distrutto successivamente l'imbarcazione ormai vuota.

Altro sbarco autorizzato a Gioia Tauro

Nella serata del 17 dicembre, invece, le autorità italiane hanno assegnato il porto di Gioia Tauro per lo sbarco di 27 persone a bordo della nave Rise Above della Ong Mission Lifeline, recuperate al largo del Mediterraneo e messe in salvo. Lo ha riferito la stessa Ong, che ha salvato 27 siriani: fra questi 9 donne, 2 bambini, 3 anziani e 1 minore non accompagnato. 

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