Usa, campagna elezioni Midterm nel vivo. Trump: "Probabilmente mi ricandido nel 2024"

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Le parole dell’ex presidente durante un comizio in Iowa: “Tenetevi pronti. Per rendere il nostro Paese sicuro, glorioso e di successo, io molto, molto, molto probabilmente lo farò di nuovo”. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare già a novembre, secondo alcuni il 14, dopo le elezioni di Midterm (l’8) e prima del Thanksgiving, che cade il 24. Intanto, il dipartimento di Giustizia discute della necessità di un procuratore speciale per sovrintendere alle due inchieste federali legate al tycoon

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"Molto presto. Tenetevi pronti. Per rendere il nostro Paese sicuro, glorioso e di successo, io molto, molto, molto probabilmente lo farò di nuovo". È così, dopo le voci che da giorni si rincorrono, che Donald Trump ha parlato della sua possibile candidatura per le elezioni presidenziali del 2024. Non ancora un annuncio ufficiale, ma qualche frase che lascia intendere come la ricandidatura dell’ex presidente Usa sia un’ipotesi sempre più concreta. Le parole di Trump sono arrivate durante un comizio in Iowa per le elezioni di Midterm, con la campagna entrata ormai nel vivo.

I segnali della possibile ricandidatura di Trump

Un altro indizio della probabile ricandidatura di Trump è la canzone scelta per chiudere il comizio: nel 2020 il tycoon salutava ballando sulle note di "Ymca" dei Village People; ora, dopo la sconfitta alle presidenziali che non ha mai riconosciuto, il brano scelto per congedarsi dai fan è "Hold On, I'm Coming", “Tieni duro, sto arrivando”, un pezzo soul leggendario di Sam & Dave. Anche il luogo non è casuale: è proprio con i caucus dell'Iowa che le presidenziali entrano nel vivo e rappresentano la prima e fondamentale tappa delle primarie americane.

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L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare a novembre

Nelle scorse ore, la Reuters ha anche lanciato l’indiscrezione secondo cui Trump starebbe considerando di lanciare la sua terza candidatura alla Casa Bianca già a novembre, dopo le elezioni di Midterm (che sono l’8 novembre) e prima del Thanksgiving, che cade il 24 novembre. Secondo Axios, potrebbe accadere il 14 novembre. Una tempistica considerata perfetta, per sfruttare l'atteso successo repubblicano alle elezioni di medio termine e bruciare sul tempo tutti i rivali. Poche ore prima del comizio in Iowa, anche l'ex advisor, la fedelissima ex stratega elettorale Kellyanne Conway, ha parlato di un imminente annuncio, di una "sorpresa di novembre". Questo scenario rafforzerebbe l'intenzione del presidente Joe Biden, anche lui in questi giorni impegnato in comizi per le elezioni di Midterm, di restare in pista per il 2024, con una possibile riedizione della sfida di due anni fa.

epa10267788 US President Joe Biden meets with Department of Defense leaders to discuss national security priorities at the White House in Washington, DC, USA, 26 October 2022.  EPA/Chris Kleponis / POOL

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Le mosse del dipartimento di Giustizia

Giocare d'anticipo sulla ricandidatura per la Casa Bianca, comunque, potrebbe anche evitare a Trump l'incriminazione per le carte top secret nascoste a Mar-a-Lago. Il procuratore generale Merrick Garland, infatti, si troverebbe nella complicata situazione di dover mettere sotto accusa il principale candidato alla presidenza dell'opposizione. Per questo, secondo quanto riporta la Cnn, i dirigenti del dipartimento di Giustizia Usa hanno proprio discusso del fatto che una ricandidatura di Trump alla Casa Bianca crei o no la necessità di uno “special counsel”, un procuratore speciale per sovrintendere alle due inchieste federali legate all'ex presidente, quella sull'assalto al Congresso e quella sui documenti classificati sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago. Incriminare un candidato presidenziale scatenerebbe una bufera politica: per questo al Dipartimento di Giustizia si è dibattuto se la nomina di un procuratore speciale possa evitare allo stesso Dipartimento accuse che l'amministrazione Biden stia colpendo un suo rivale politico. Nelle settimane precedenti Midterm, il ministero della Giustizia ha osservato il tradizionale periodo di silenzio senza fare mosse pubbliche che potessero avere conseguenze politiche. Ma dietro le quinte gli investigatori hanno continuato ad indagare, anche con l'arrivo di procuratori esperti, per essere pronti a qualsiasi decisione dopo il voto, compresa la potenziale incriminazione di un ex presidente: una mossa senza precedenti, che appunto potrebbe essere complicata dall'annuncio della candidatura del tycoon.

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