Nel corso dell'intervento in Pennsylvania numerosi i riferimenti alla fantasia di complotto
Il comizio di Trump in Pennsylvania, sabato scorso, era pieno di riferimenti al mondo di QAnon, l'elaborata fantasia di complotto secondo la quale i leader democratici fanno parte di una setta internazionale dedita allo sfruttamento violento dei minori. "Il Deep State", ha detto a un certo punto Trump, "ha provato senza sosta a fermare me e voi". E ancora: "il nostro Paese sta andando all'inferno". Parlando del comizio tenuto da Biden proprio in Pennsylvania, qualche giorno prima, l'ex presidente ha commentato: Mi è piaciuta la luce rossa dietro di lui, come se fosse il diavolo" (AMERICA CONTRO: SKY TG24 RACCONTA GLI USA).
La retorica di QAnon
Il Deep State, l'inferno, il diavolo, sono tutti elementi frequenti nella retorica cospirazionista di QAnon, una narrazione manichea e apocalittica in cui bene e male sono nettamente distinti e in lotta perenne tra loro. Verso la fine, Trump ha dipinto la sfida in atto come un Armageddon dai confini ben più ampi di quelli della semplice politica: "Insieme ci opponiamo contro alcune delle forze più minacciose, degli interessi più radicati e dei nemici più maligni che il popolo abbia mai conosciuto".
I complottisti applaudono
Com'era prevedibile, l'intervento - durato circa un'ora e mezza - ha galvanizzato i seguaci di QAnon. Nelle chat collegate al culto l'entusiasmo era palpabile. Una donna che ha partecipato all'evento ha scritto: "Quando Trump è salito sul palco è stato come se tutti fossimo un'unica persona. Ho capito meglio cosa significhi WWG1WGA. Ma i media naturalmente non dicono la verità". WWG1WGA è lo slogan di QAnon: Where We Go One We Go All, che suona come "tutti per uno, uno per tutti". E qui arriva la parte migliore.
leggi anche
QAnon, complottisti Usa identificati grazie all'analisi linguistica
Un inno a QAnon
Verso la fine, quando l'intervento di Trump si è fatto più enfatico, le sue parole hanno cominciato ad essere accompagnate da una musica di sottofondo. Scelta inusuale ai comizi di Trump. In molti, a quel punto, dicono di aver sentito un tuono: The Storm - la tempesta - secondo i seguaci di QAnon è il momento della resa dei conti tra i cappelli bianchi, cioè i buoni, e i cattivi del Deep State. Qualcuno ha riconosciuto nelle note il brano di un certo Richard Feelgood. Il titolo? WWG1WGA. E ad ascoltarlo bene, effettivamente, il pezzo sembra lo stesso.
L'attivista orsacchiotto
Feelgood è un attivista vicino a QAnon che su YouTube pubblica video in finlandese con titoli come "Spotify è il diavolo", "La corda si stringe" e "Andiamo in Europa per creare una Gestapo". Nei filmati Feelgood indossa una maschera da orsacchiotto e occhiali da sole.
approfondimento
QAnon, cos'è la teoria del complotto dell'estrema destra americana
La "prova più evidente"
Se veramente Trump avesse usato in un suo comizio un accompagnamento musicale chiaramente legato a QAnon questo sarebbe il segno finora più evidente del legame tra i fanatici del complotto e il movimento MAGA. I seguaci del culto, ovviamente, non hanno bisogno di conferme. Credono a quello a cui amano credere. Sui loro account la scelta musicale dello staff trumpiano viene definita la "biggest proof ever", la prova più evidente del fatto che Trump è uno di loro.