La musica di QAnon al comizio di Trump

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Federico Leoni

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Nel corso dell'intervento in Pennsylvania numerosi i riferimenti alla fantasia di complotto

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Il comizio di Trump in Pennsylvania, sabato scorso, era pieno di riferimenti al mondo di QAnon, l'elaborata fantasia di complotto secondo la quale i leader democratici fanno parte di una setta internazionale dedita allo sfruttamento violento dei minori.  "Il Deep State", ha detto a un certo punto Trump, "ha provato senza sosta a fermare me e voi". E ancora: "il nostro Paese sta andando all'inferno". Parlando del comizio tenuto da Biden proprio in Pennsylvania, qualche giorno prima, l'ex presidente ha commentato: Mi è piaciuta la luce rossa dietro di lui, come se fosse il diavolo" (AMERICA CONTRO: SKY TG24 RACCONTA GLI USA).

La retorica di QAnon

Il Deep State, l'inferno, il diavolo, sono tutti elementi frequenti nella retorica cospirazionista di QAnon, una narrazione manichea e apocalittica in cui bene e male sono nettamente distinti e in lotta perenne tra loro. Verso la fine, Trump ha dipinto la sfida in atto come un Armageddon dai confini ben più ampi di quelli della semplice politica: "Insieme ci opponiamo contro alcune delle forze più minacciose, degli interessi più radicati e dei nemici più maligni che il popolo abbia mai conosciuto".

I complottisti applaudono

Com'era prevedibile, l'intervento - durato circa un'ora e mezza - ha galvanizzato i seguaci di QAnon. Nelle chat collegate al culto l'entusiasmo era palpabile. Una donna che ha partecipato all'evento ha scritto: "Quando Trump è salito sul palco è stato come se tutti fossimo un'unica persona. Ho capito meglio cosa significhi WWG1WGA. Ma i media naturalmente non dicono la verità". WWG1WGA è lo slogan di QAnon: Where We Go One We Go All, che suona come "tutti per uno, uno per tutti". E qui arriva la parte migliore.

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Un inno a QAnon

Verso la fine, quando l'intervento di Trump si è fatto più enfatico, le sue parole hanno cominciato ad essere accompagnate da una musica di sottofondo. Scelta inusuale ai comizi di Trump. In molti, a quel punto, dicono di aver sentito un tuono: The Storm - la tempesta - secondo i seguaci di QAnon è il momento della resa dei conti tra i cappelli bianchi, cioè i buoni, e i cattivi del Deep State. Qualcuno ha riconosciuto nelle note il brano di un certo Richard Feelgood. Il titolo? WWG1WGA. E ad ascoltarlo bene, effettivamente, il pezzo sembra lo stesso. 

L'attivista orsacchiotto

Feelgood è un attivista vicino a QAnon che su YouTube pubblica video in finlandese con titoli come "Spotify è il diavolo", "La corda si stringe" e "Andiamo in Europa per creare una Gestapo". Nei filmati Feelgood indossa una maschera da orsacchiotto e occhiali da sole.

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La "prova più evidente"

Se veramente Trump avesse usato in un suo comizio un accompagnamento musicale chiaramente legato a QAnon questo sarebbe il segno finora più evidente del legame tra i fanatici del complotto e il movimento MAGA. I seguaci del culto, ovviamente, non hanno bisogno di conferme. Credono a quello a cui amano credere. Sui loro account la scelta musicale dello staff trumpiano viene definita la "biggest proof ever", la prova più evidente del fatto che Trump è uno di loro.

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