La bozza di Costituzione era stata messa a punto, in un anno di lavoro, da una assemblea costituente composta da 155 membri ed è stata segnalata dagli esperti di settore come “la più avanzata del mondo”. A restare vigente, dunque, è il testo concepito durante la dittatura di Augusto Pinochet nel 1980 e più volte emendato
In Cile è arrivato un secco “no” alla bozza di Costituzione, messa a punto in un anno di lavoro da una Assemblea costituente composta da 155 membri, e segnalata dagli esperti di settore come “la più avanzata del mondo”. E’ questo l’esito del referendum a cui ha partecipato, essendo il voto obbligatorio, la maggior parte dei 15 milioni di cileni aventi diritto. La conferma della bocciatura è arrivata dal servizio elettorale (Servel) nazionale che ha confermato, sulla base dello scrutinio dei voti del 88,8% dei seggi, il “no” (rechazo) per la bozza di nuova Costituzione che ha raccolto 6.944.426 suffragi (62,00%), mentre il “sì” (apruebo) si è fermato a quota 4.256.165 (38,00%). A votare a favore della bozza sono stati, in maggioranza, gran parte dei 100mila cileni che si sono registrati all'estero per la consultazione.
Nella bozza 388 articoli
Il testo della bozza, composto da 388 articoli, dichiarava il Cile “uno Stato sociale e democratico di diritto, plurinazionale, interculturale, regionale ed ecologico”, introduceva nuovi diritti sociali e stabiliva che la democrazia del Paese fosse “paritaria e inclusiva”. Gabriel Boric, presidente cileno eletto nel dicembre 2021, ha convocato per le prossime ore i leader dei partiti politici e ha già fatto sapere che procederà con un rimpasto di governo per poi chiedere al Parlamento di eleggere una nuova assemblea costituente con l’idea di avviare un altro processo costituzionale, ripartendo da zero. “Dobbiamo ascoltare la voce della gente”, ha detto, “non solo oggi ma negli anni intensi da cui veniamo, la rabbia è latente e non possiamo ignorarla”. “E' una sconfitta per il tentativo di rifondazione del Cile”, ha commentato il presidente del partito ultraconservatore Udi. Il risultato del referendum, comunque, è stato celebrato dal comitato del no come un “gesto di saggezza da parte dei cileni” e, allo stesso modo, come “una sonora lezione per l'ala più radicale di sinistra e comunista” che ha sostenuto la nuova Costituzione.
Il parere degli analisti
Se avesse vinto l'opzione “apruebo”, la nuova Costituzione sarebbe entrata in vigore nel giro di un paio di settimane giorni, ma ad oggi l'unica certezza resta il fatto che è il testo, concepito durante la dittatura di Augusto Pinochet nel 1980, e più volte emendato, a restare vigente. Secondo il parere di molti analisti, però, non potrà essere trascurata la volontà degli elettori che tre anni fa dissero sì ad una nuova Costituzione. Per questo, dicono gli esperti, sarà molto probabilmente necessario giungere ad un accordo politico per definire le modalità di un nuovo organo costituente.