Il leader della sinistra cilena si è aggiudicato con circa il 56% dei voti il ballottaggio che lo vedeva opposto all'ultraconservatore José Antonio Kast. Sarà il più giovane presidente del Paese e ha detto: “Mi batterò per giustizia sociale e democrazia”. Folla esultante nelle piazze. Anche il suo avversario ha riconosciuto la vittoria: i due si sono già incontrati
In Cile, il leader della sinistra Gabriel Boric, 35 anni, si è aggiudicato con un ampio margine il ballottaggio presidenziale che lo ha opposto all'ultraconservatore José Antonio Kast. Boric ha ottenuto quasi il 56% dei voti mentre il rivale di destra si è fermato al 44%. Si tratta di un vantaggio schiacciante di oltre undici punti che nessun sondaggio o analista aveva potuto prevedere. Secondo i dati ufficiali, l'affluenza è stata record per il Cile: oltre 8,3 milioni di voti, equivalente a quasi il 55%. Migliaia di persone si sono ritrovate in piazza per festeggiare rispolverando lo slogan nato durante il governo di Salvador Allende, e che sembrava solo un tema nostalgico, di “El pueblo unido jamàs sera vencido”. Lo sconfitto Kast si è recato a Santiago del Cile nel quartier generale del presidente eletto nell'Hotel Fundador per un breve colloquio. Giunto insieme ad alcuni suoi collaboratori, Kast si è intrattenuto 15 minuti a colloquio con Boric, senza che sì conosca il contenuto della conversazione.
Il presidente più giovane
Si è imposto dunque il progetto di cambiamento proposto dal giovane leader della coalizione Apruebo Dignidad, che il prossimo 11 marzo 2022, quando avrà 36 anni, sarà il più giovane presidente della storia del Cile. Dai risultati del ballottaggio emerge che Boric ha prevalso facilmente nella regione metropolitana, un'area che già al primo turno aveva premiato Apruebo Dignidad, nella regione di Valparaíso e, a sorpresa anche ad Antofagasta, regione dove il 21 novembre al primo turno aveva prevalso il candidato dell'antipolitica Franco Parisi. Sebbene Kast abbia ripetuto la sua vittoria del primo turno ad Arica e Parinacota, Tarapacá, La Araucanía, non ha potuto aumentare i voti per vincere a O'Higgins e Los Ríos. Di fronte alle dimensioni della sconfitta che si profilava, il leader del Frente social cristiano è stato il primo a telefonare a Boric salutandolo e dichiarando con enfasi che "da oggi lei è il presidente eletto del Cile e merita tutto il nostro rispetto”. Successivamente il candidato vincitore ha ricevuto una telefonata del presidente della Repubblica uscente Sebastián Piñera che si è congratulato con lui e lo ha invitato in giornata per un incontro nel palazzo della Moneda.
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Boric: "Mi batterò per giustizia sociale e democrazia”
Nel suo primo discorso da presidente eletto del Cile, Boric si è rivolto alle molte migliaia di persone che lo hanno aspettato per ore nella capitale dicendo che "è cominciata una stagione di cambiamenti che deve approfondire la giustizia sociale e la democrazia di questo Paese". Dopo aver pronunciato alcune parole in mapuche, la lingua della popolazione originaria del sud cileno, Boric ha ringraziato "tutti quelli che sono andati a votare, compresi quelli che non hanno votato per me". Il futuro del Cile, ha poi detto, "ha bisogno che tutti quanti siano dalla parte del popolo", perché "sono convinto che le riforme che faremo per avere successo dovranno essere il risultato di un ampio consenso fra le diverse forze politiche". Ci aspettano tempi difficili, ha proseguito, "per la pandemia, e perché le ragioni della rivolta sociale scoppiata nel 2019 ancora permangono. Per risolverli - ha assicurato - avanzeremo a passi piccoli, ma decisi". Giungo alla presidenza, ha continuato, "con la convinzione che la crescita economica nella disuguaglianza sociale è un errore", che "destabilizzare le istituzioni democratiche per governare è sbagliato" e "per questo mi impegno a proteggere la democrazia insieme alla gente". Fra gli altri temi forti del suo futuro governo, Boric ha segnalato la determinazione a "mettere fine al patriarcato in Cile" valorizzando il ruolo delle donne che devono avere un peso maggiore nella società e nel governo". E inoltre a "garantire il rispetto dei diritti umani con alcuni punti imprescindibili: verità, giustizia, riparazione e non ripetizione". Il primo impegno del presidente eletto oggi sarà una colazione di lavoro con il collega uscente Sebastián Piñera per avviare il processo di transizione del potere che si concluderà con il suo insediamento alla Moneda l'11 marzo 2022.