L'ex segretaria di Stato Usa, da Venezia, ha parlato con Maria Latella in un’intervista in onda alle 19.15 nella puntata di Mondo. “Penso che ogni volta che una donna viene eletta è un passo avanti. Poi però, proprio come un uomo, dovrà essere giudicata su ciò che rappresenta”, ha detto sulla leader di Fdi. Su Putin: “È un uomo molto pericoloso”. Sugli Stati Uniti: “C’è una battaglia molto forte tra democrazia e autocrazia”. Su aborto e Corte Suprema: “Gli americani, con il voto, diranno di non essere d’accordo”
“Penso che ogni volta che una donna viene eletta come capo di Stato, capo di governo, è un passo avanti. Poi però quella donna, proprio come un uomo, dovrà essere giudicata su ciò che rappresenta, su ciò che fa”. Sono queste le parole di Hillary Clinton su Giorgia Meloni a Sky TG24. L'ex segretaria di Stato Usa ha parlato di questo e di altri temi con Maria Latella, in un’intervista in onda alle 19.15 di oggi, 2 settembre, nella puntata di Mondo (il video integrale sarà poi anche disponibile online). Il faccia a faccia a Venezia, dove Clinton è ospite alla Mostra del Cinema.
"Sto lavorando molto per aiutare le donne afghane"
DOMANDA: Ho ascoltato qualche giorno fa una sua conversazione con una ragazza che vive nascosta nel suo stesso paese in Afghanistan, Lama, lei ha detto che farà qualunque cosa per aiutare lei e le altre ragazze afghane. È un impegno difficile da raggiungere, come pensa di riuscirci?
CLINTON: È una domanda molto difficile. Sto lavorando molto per aiutare le donne afghane che hanno lasciato il loro Paese, hanno bisogno ancora di molto aiuto nel ristabilirsi, nell'avere accesso ad altri Paesi, avere il sostegno lì dove vivono, nel sostenere le loro famiglie. Per quanto riguarda le donne, le ragazze che sono rimaste in Afghanistan, per prima cosa dobbiamo cercare di rendere responsabili i talebani chiarendo che il loro comportamento è assolutamente inaccettabile per la comunità internazionale. Dobbiamo condizionare qualsiasi aiuto che concediamo al miglioramento delle condizioni di donne e ragazze nel loro Paese. Dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere dall'esterno, per continuare a sostenerle attraverso i media, online, in ogni modo perché la situazione è veramente deprimente. Le donne sono state portate via dalle scuole, donne che lavoravano, che parlavano, facevano tantissime cose. Adesso gli è stato detto 'mettiti il burqa, copriti la faccia, stai a casa'. È vergognoso e non dovrebbe succedere nel 2022.
DOMANDA: Lei ha anche prodotto un documentario, insieme a sua figlia Chelsea, dedicato a Zarifa Ghafari, prima donna sindaco in Afghanistan, lei pensa che con un documentario si possa davvero aiutare donne che vivono in una condizione così difficile?
CLINTON: Nulla è abbastanza, queste vite sono state strappate. Sono dovute andare in esilio oppure si trovano in esilio all'interno delle loro case. La storia di Zarifa che noi abbiamo raccontato, la giovane donna che è diventato sindaco, abbiamo iniziato a filmarla prima del sopravvento dei talebani e poi abbiamo continuato anche durante tutto il periodo e dopo. Sono molto orgogliosa di questo documentario che si chiama "In her hands" che sarà su Netflix in autunno. Qualunque cosa che possiamo fare per gettare luce su ciò che sta accadendo alle donne e quello che hanno fatto anche con dei pericoli immensi prima del ritorno dei talebani, nel tempo ci permetterà di creare un cambiamento in quel Paese. E continuerò a raccontare le loro storie in ogni modo possibile.
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“Putin è un uomo molto pericoloso”
DOMANDA: Come Segretario di Stato lei ha visto cambiare le relazioni con la Russia. Di recente, lei ha detto che Putin vede se stesso quasi come una visione messianica del proprio ruolo e potrebbe essere una minaccia per l'Europa e per il resto del mondo. Ci sono Paesi che temono le interferenze russe nelle loro elezioni. Sono timori fondati?
CLINTON: Si queste paure sono fondate. La Russia ha continuamente cercato di interferire nelle elezioni proprio come ha fatto nelle elezioni del 2016 in cui io ero candidata come presidente. Ma non soltanto. Anche in Europa sostengono politici, candidati, vogliono un'Europa divisa. Con persone al governo sia in Europa che in America del nord che non cerchino di ostacolare Putin dalla sua visione di Pietro il Grande, dalla sua espansione del potere russo, dal conquistare Paesi confinanti come sta cercando di fare in Ucraina. Quindi tutti adesso hanno capito questo, si sono risvegliati. Ci sono stati avvertimenti su Putin, ma molti dicevano 'è il 21esimo secolo non lo farà'. E invece ha invaso la Georgia, ha annesso la Crimea, alcune parti dell'Ucraina e adesso ha lanciato una invasione non provocata dall''Ucraina. Quindi è un uomo molto pericoloso e sono molto orgogliosa dell'Europa, degli Stati Uniti, del Canada che sono allineati a favore dell'Ucraina contro Putin.
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Su aborto e Corte Suprema: “Americani, con il voto, diranno di non essere d’accordo”
DOMANDA: Non è soltanto in Afghanistan, ci sono problemi sui diritti delle donne anche in altri Paesi. In più nel suo, gli Stati Uniti, penso alla sentenza della Corte Suprema Americana sul diritto di aborto. Ora che ci saranno le elezioni di midterm, lei pensa che gli elettori americani si ricorderanno di questa sentenza o non gliene importerà niente?
CLINTON: Penso che alla gente importi. Abbiamo visto fin da quella decisione della Corte Suprema come stanno reagendo le persone, ci sono state diverse elezioni e i candidati che sono molto fermi nel dire che il governo non dovrebbe avere alcun ruolo in questa decisione - una decisione che sta alla donna, alla sua coscienza, alla famiglia, ai suoi medici - stanno vincendo le elezioni ovunque, dal Kansas all'Alaska. Quindi io credo che la realtà di questa decisione e l'estrema posizione presa da alcuni Stati, senza alcuna eccezione per la violenza, l'incesto, la violenza sulla donna, porteranno le persone a votare. E quindi penso che il popolo americano con il proprio voto dirà ad alta voce di non essere d'accordo. Questo sarà ottimo per il Partito democratico ma soprattutto per le donne, le ragazze, le famiglie in America.
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Meloni premier? “Dovrà essere giudicata su ciò che fa”
DOMANDA: Parlando di donne, come sa i sondaggi in Italia vedono favorita nelle prossime elezioni proprio una donna, Giorgia Meloni, che potrebbe essere la prima donna premier in Italia. Lei la conosce, cosa ne pensa?
CLINTON: Io non so molto di lei, però posso dire una cosa. Penso che ogni volta che una donna viene eletta come capo di Stato, capo di governo, è un passo avanti. Poi però quella donna - proprio come un uomo - dovrà essere giudicata su ciò che rappresenta, su ciò che fa. E quindi si può aprire una porta per avere la prima donna, ma questa non è la fine della storia, le persone dovranno giudicare: sta facendo un buon lavoro, sta aiutando le persone o meno. Quindi penso che sarà un'analisi a due parti.
DOMANDA: Ma perché è sempre più facile per una donna di un partito di destra o di centrodestra arrivare al vertice della politica ed è più difficile invece per le donne che militano nella sinista o nel centrosinistra? Lei lo sa bene perché era candidata alla Casa bianca per il Partito democratico.
CLINTON: Non so tutte le risposte, ma direi che in generale le donne di destra hanno successo nella corsa per capo di Stato o capo di Governo perché le forze a destra finanziarie, aziendali, ideologiche, religiose sono forze che vanno a sostenere molto più facilmente una donna conservatrice piuttosto che una donna progressista e di sinistra. Se pensiamo per esempio alla prima donna primo ministro del Regno Unito era del partito conservatore, anche Angela Merkel è del partito conservatore anche se penso che abbia governato molto bene, dal centro. Quindi questa è la sfida che le donne devono affrontare. Prima di tutto sono donne e c'è sempre un doppio standard e poi una donna progressista di centrosinistra ha ancora una sfida più grande da affrontare e lo so bene.
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“In Usa c’è una battaglia tra democrazia e autocrazia”
DOMANDA: Il suo Paese, gli Stati Uniti, sono oggi un Paese diviso. Dopo l'assalto a Capitol Hill c'è stato un prima e un dopo nella storia recente americana. Lo stesso presidente Biden ha detto che il partito repubblicano sta cambiando la sua natura e ha addirittura usato questa espressione: "C'è il rischio che diventi un partito semi-fascista". Che ne pensa?
CLINTON: Penso che il presidente Biden, che come sapete è un leader molto cauto, ha parlato non soltanto dal cuore ma anche dalla sua analisi di ciò che rappresenta adesso il partito repubblicano, che è diventato un partito di estrema destra, un partito con interessi specifici, persone che vogliono riportare indietro al tempo prima dei dei diritti umani, dei diritti delle donne. So che il presidente Biden parlerà sempre più ad alta voce per tracciare la differenza tra il partito repubblicano così come è adesso e il partito democratico, mentre ci accingiamo alle elezioni di midterm. Penso che siamo in un contesto mondiale in cui c'è una battaglia tra democrazia e autocrazia e questo nel nostro Paese è veramente molto forte. Tra il partito democratico - per esempio che vuole migliorare la salute pubblica, la vita delle persone, andare contro i cambiamenti climatici - e un partito che invece ha sostenuto un attacco alla nostra capitale, un partito che sostiene ancora un ex presidente che viene indagato su vari fronti. Quindi si tratta di sviluppi molto tristi, ma sono molto contenta che le persone comincino ad aprire gli occhi e vedere cosa c'è in gioco.
DOMANDA: Ho letto un sondaggio pubblicato dal quotidiano britannico Guardian. Secondo il 40% degli americani c'è un fondato rischio, o comunque temono, che da qui a 10 anni possa esserci la guerra civile negli Stati Uniti.
CLINTON: Io ho visto queste cifre e spero che inizieremo a dimostrare che questo non accadrà, che eleggeremo persone più di buon senso che siano di sinistra, di centro e di destra, quindi non estremisti, non semi-fascisti in alcun modo, ma persone che vogliono aiutare a risolvere i problemi e a far progredire il nostro Paese. Conosco queste paure perché sono state espresse in maniera molto chiara da molti americani soprattutto quando hanno visto la nostra capitale sotto attacco. Si sono detti 'cosa sta accadendo in America?' Ma spero che la corrente stia cambiando contro quel tipo di estremismo.
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"Trarre il meglio da ogni giornata ed essere preparati al futuro"
DOMANDA: Lei e sua figlia Chelsea fate molte cose insieme, di recente anche una serie televisiva "Gutsy", come è riuscita ad avere un buon rapporto con Chelsea, pur essendo una madre di successo? Non era semplice
CLINTON: No non è facile, come sa, per ogni madre non è facile, sono molto fortunata ad avere una figlia meravigliosa, tre nipotini stupendi. Abbiamo scritto un libro insieme che si chiama "The book of Gutsy Women", il libro delle donne coraggiose. Apple tv ha comprato i diritti del libro e abbiamo filmato la serie per circa un anno in piena pandemia. Sono molto orgogliosa e spero che le persone la guarderanno sia in Europa che negli Stati Uniti perché veramente getta luce su varie tipologie di donne e crea un quadro diverso rispetto alle idee che potrebbero avere le persone.
DOMANDA: Quando l'ho incontrata la prima volta, Hillary , lei era una giovane first lady. Era il '94, poi l'ho rivista a Denver in una giornata molto particolare, il giorno in cui lei ha ammesso la sconfitta rispetto a Barack Obama, che ha ottenuto la nomination per il partito democratico. Ci sono state tante Hillary Clinton in questi decenni. Ma se lei avesse di fronte la Hillary giovane del '94, che cosa le direbbe?
CLINTON: Le direi che non saprà mai che cosa accadrà nella vita, che deve godersi ogni giorno, trarre il meglio da ogni giornata ed essere preparata al futuro. Nel 1994 non avrei mai pensato di entrare in corsa per un incarico politico, di essere eletta senatrice di NY, e non avrei mai potuto prevedere di essere candidata alla presidenza, di essere Segretario di Stato, non avevo nessuna fantasia che andava in quella direzione, penso che questo sia vero per la vita di ognuno di noi. Non sappiamo quello che accadrà quindi dobbiamo essere preparati a cogliere ogni opportunità che arriva.
DOMANDA: È ancora convinta che la cosa più coraggiosa che ha fatto nella sua vita è stata restare nel suo matrimonio?
CLINTON: È vero, di questo ne parlo in "Gutsy, nella nostra serie tv: è qualcosa di cui ho già parlato e ho detto che magari non è la giusta decisione per tutti, ma è stata la giusta decisione per me.