
Perché Boris Johnson si è dovuto dimettere da leader dei Tory: cos'è lo scandalo Pincher
Ancora sotto torchio per il Partygate, il leader dei conservatori non ha retto l'ennesimo caso mediatico che lo ha colpito. Tutto nasce dall'inchiesta con cui il The Sun ha accusato Chris Pincher, fedelissimo di Johnson, di aver palpeggiato due uomini in un club. Si è scoperto che un episodio simile gli era già stato attribuito nel 2019. Johnson ne era a conoscenza

Boris Johnson non è più il leader dei Tory. Resterà primo ministro fino al prossimo autunno, quando - tra settembre e ottobre - i conservatori inglesi avranno un nome con cui sostituirlo. Una scelta sofferta ma obbligata, per far fronte alla pioggia di dimissioni tra i membri della sua squadra di governo, consegnate sulla scia dell’ultimo grande scandalo che ha colpito il team di Johnson, il caso Pincher
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LO SCANDALO PINCHER – Ancora sotto torchio per il Partygate, Johnson ha dovuto fare i conti con lo scandalo che ha travolto Chris Pincher, fedelissimo del primo ministro ed ex deputy chief whip, una sorta di custode della disciplina di maggioranza in Parlamento
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Tutto parte da un articolo pubblicato negli scorsi giorni su The Sun. Pincher, ubriaco, avrebbe palpeggiato alcuni uomini – tra cui un altro deputato britannico – in un gentlemen club. Le indiscrezioni uscite sulla stampa hanno subito portato alle sue dimissioni e al tempo stesso risvegliato una polemica che a cascata ha determinato anche quelle di Johnson
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Nel 2019 Pincher era già stato accusato di fatti simili. Lo stesso Johnson, con le spalle al muro per l’indignazione degli elettori inglesi da un lato e per le proteste interne ai Tory dall’altro, ha ammesso di essere stato a conoscenza del primo episodio contestato a Pincher già due anni fa
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Tra il 2019 e il 2022 Pincher è intanto passato dalla carica di viceministro degli Esteri a quella di deputy chief whip, più importante e istituzionale nel diritto parlamentare inglese

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Mentre il Regno Unito attraversava un severo lockdown, imposto dal governo di Johnson per la pandemia da Covid-19, a Downing Street si organizzavano feste senza rispettare le restrizioni

Alcolici fino a tarda notte, tra i partecipanti alle feste - oltre a vari esponenti della politica britannica - si è scoperto che c’era anche Johnson. Inizialmente il premier aveva negato di averne preso parte, dicendo di non sapere cosa succedesse quando non era presente

Le dichiarazioni di Johnson sono state smentite da alcune foto che lo ritraggono partecipare ai festini in Downing Street. Il premier aveva ritrattato, scusandosi ma senza cedere alle richieste di dimissioni che già lo avevano investito. Non è riuscito a reggere anche lo scandalo Pincher