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Ucraina, Poroshenko a Sky TG24: "Abbiamo solo bisogno di armi. Putin? Pazzo maniaco"

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L'ex capo di Stato di Kiev e leader del partito Solidarietà Europa: "Dobbiamo de-putinizzare l’Europa, fermare i finanziamenti che gli arrivano, fermare i politici e i media pro-Russia. Non fatevi corrompere. Ogni comunicazione con Putin è tossica". Poroshenko era stato fermato alla frontiera ucraina mentre andava verso il congresso del Ppe a Rotterdam: "La colpa è solo di Putin"

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“Armi, armi e ancora armi”. Di questo ha bisogno l’Ucraina per continuare a lottare contro le forze russe di Putin. A dirlo è l’ex presidente di Kiev Petro Poroshenko, intervistato da Sky TG24 al congresso del Ppe a Rotterdam. “Le armi cambiano la situazione. Potete immaginare che il futuro dell’Europa, del Continente e del mondo dipendano da un centinaio di caccia, da 500 carri armati o da mille unità di pezzi di artiglieria e sistemi di difesa”, continua Poroshenko. L’obiettivo verso cui tendere, tutti uniti, è uno. “Dobbiamo de-putinizzare l’Europa, fermare i finanziamenti che gli arrivano, fermare i politici pro-Russia, i media pro-Russia, le organizzazioni pubbliche che lo sostengono. Smettetela, non fatevi corrompere da quel pazzo maniaco. Ogni comunicazione con Putin è tossica”, dice l’ex presidente di Kiev e leader del partito Solidarietà Europa (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24 - I VIDEO E I REPORTAGE DALL'UCRAINA)

 

Poroshenko fermato alla frontiera ucraina: "Colpa di Putin"

Lasciando l’Ucraina in direzione Paesi Bassi per il congresso dei popolari, Poroshenko è stato bloccato due volte alla frontiera. Cosa è successo? “La spiegazione è semplice: inutili idioti del team di Zelensky, di cui spero che lui non sappia”, dice Poroshenko. Che aggiunge: “È stato un attacco a lui, a me e all’unità ucraina e c’è solo una persona che dobbiamo ringraziare per questo: Putin, che cerca di mettere a repentaglio l’unità dall’interno. Ma caro Putin, noi non permetteremo che lei lo faccia. Non avrà questo regalo dall’Ucraina e dagli ucraini”.

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Poroshenko si dice orgoglioso dell’unità dimostrata dall’Ucraina nel far fronte alla guerra. Non solo dalla popolazione o dal governo, ma dalla politica tutta. “Non ci siamo uniti intorno a Zelensky o a Poroshenko, ma intorno all’Ucraina. Abbiamo preso Putin di sorpresa. Contava su tre cose. Credeva che le forze ucraina create dalla mia presidenza fossero deboli e non è vero. Ha cercato di mettere in pericolo l’unità ucraina dall’interno e non è avvenuto. Ha cercato di mostrare la debolezza di Unione europea e Nato, la loro incapacità di prendere una decisione unanime. Non si è verificato”. Poroshenko sottolinea poi come al congresso del Ppe "ci siamo focalizzati su di un solo punto: l’Ucraina e come aiutarla, come salvare il mondo e come fermare Putin".

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"Soluzione diplomatica possibile, ma non ora. Non fidatevi di Putin e non abbiate paura di lui"

Sul possibile epilogo del conflitto russo-ucraino, l’ex presidente ritiene che sia possibile procedere con dei negoziati di pace, ma non subito. “La strada più breve verso la pace è rendere l’Ucraina più forte. Con armi, assistenza finanziaria, assistenza logistica”, dice, aggiungendo che servirebbe “una sorta di Piano Marshall che usi il congelamento degli asset russi per aiutare l’Ucraina”. Per arrivare a una soluzione diplomatica della guerra, secondo Poroshenko è necessario “dividere l’agenda in due”. Per prima cosa, bisogna puntare “al cessate il fuoco, al ritiro delle truppe e all’assistenza umanitaria, con il rilascio degli ostaggi”. Solo in un secondo momento si potrà pensare a temi come la “sicurezza in Russia e la sicurezza in Europa”. Per riuscire a sostenere una trattativa seria con Putin, Poroshenko - che "per cinque anni" ha seguito le trattative degli Accordi di Minsk - dice di avere “alcuni consigli”. Il primo è “non avere paura di Putin. Se avrete paura, lui andrà fin dove gli permetterete”. Seconda raccomandazione: “Putin non dice mai la verità, non fidatevi”. Terzo e ultimo consiglio: “Restate uniti”.

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