
Guerra Ucraina, le immagini del fotografo-soldato dall'acciaieria di Azovstal
Dmytro Kozatsky ha condiviso su Twitter il link a una cartella con oltre una ventina di foto che raccontano gli 86 giorni passati nei sotterranei dell’acciaieria di Mariupol. “Mentre sono prigioniero vi lascio le mie foto in alta qualità - ha scritto - Mandatele a tutti i premi giornalistici e concorsi fotografici

Dmytro Kozatsky è conosciuto da molti come Orest. Il giovane combattente è diventato noto per aver condiviso sui social le immagini scattate dall'acciaieria rifugio Azvostal a Mariupol, in Ucraina
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Il soldato-fotografo ha documentato in immagini gli 86 giorni passati con il reggimento nei sotterranei dell’acciaieria di Mariupol. Le foto, più di una ventina, sono state condivise in una cartella Drive accessibile a tutti, il cui link è stato postato in un tweet da Dmytro Kozatsky
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"A proposito, mentre sono prigioniero vi lascio le mie foto in alta qualità, mandatele a tutti i premi giornalistici e concorsi fotografici. Sarà molto bello se vinco qualcosa, dopo essere uscito. Grazie a tutti per il vostro sostegno", ha scritto su Twitter Dmytro Kozatsky
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L'acciaieria rifugio Azovstal è stata per quasi tre mesi il luogo in cui hanno vissuto i combattenti ucraini che resistevano agli assalti russi a Mariupol
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In questi mesi il fotografo-soldato non ha mai smesso di raccontare la vita all'interno di Azvostal attraverso il suo obiettivo. "Bene, questo è tutto. Grazie dal rifugio di Azovstal, il luogo della mia morte e della mia vita", ha scritto nel suo ultimo post prima di lasciare l'acciaieria
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Il 20 maggio gli ultimi combattenti ucraini hanno lasciato l'acciaieria. Il Ministero della Difesa russo aveva reso noto che "le strutture sotterranee dell'impianto, in cui si nascondevano i militanti, sono passate sotto il completo controllo delle forze armate russe"
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Il tweet con le foto dei giorni dei soldati ucraini ad Azvostal è proprio del 20 maggio

Nelle immagini si vedono i volti sfigurati dei combattenti, alcuni feriti, altri con arti amputati, oppure curati dai compagni in condizioni estreme

C'è chi si riposa davanti a un fuoco in tenuta da combattimento

Chi si lascia attraversare da un raggio di luce che viene dall'esterno del sotterraneo

Orest ha documentato giorno dopo giorno le condizioni degli uomini e delle donne ad Azvostal. Il 15 maggio, aveva postato anche un video in cui cantava la canzone "Stefania" della Kalush Orchestra

"Stefania" è la canzone vincitrice dell’Eurovision di Torino: scritta come una dedica alla madre del cantante, è diventata un'inno alla madrepatria, alla forza di tutte le madri ucraine e alla resistenza del Paese

Il video della canzone è stato girato simbolicamente tra le macerie di Bucha e Irpin, due delle città più colpite dal conflitto russo. Insieme alle foto di Dmytro Kozatsky, è un'altra testimonianza della devastazione della guerra

Riguardo ai militari nell'acciaieria Azvostal finiti nelle mani delle forze russe, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un'intervista alle tv del suo Paese, ha assicurato che "li porteremo a casa. Questo è quello che dobbiamo fare con i nostri partner che si sono presi la responsabilità"

"I ragazzi - ha detto ancora Zelensky - hanno ricevuto l'ordine dai militari di uscire allo scoperto e salvarsi la vita". Il presidente ucraino ha poi sottolineato che la ripresa dei negoziati con la Russia dipenderà molto se i russi salveranno "la vita dei difensori del Mariupol"