
Cosa può succedere ora ai soldati evacuati dall'acciaieria Azovstal: gli scenari
Kiev preme per uno scambio di prigionieri, ma Mosca non è sulla stessa linea. Il presidente della Duma ha fatto sapere: "I criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati, ma processati". E la procura generale ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere gli Azov come "organizzazione terroristica". Il portavoce del Cremlino garantisce: i combattenti saranno trattati in linea con le "leggi internazionali"

Sul fronte dell’acciaieria Azovstal, baluardo della resistenza ucraina a Mariupol, la svolta è arrivata con l'ordine di Kiev ai combattenti asserragliati di deporre le armi, ringraziandoli per "l'eroico" impegno. Ma cosa succederà ora a questi soldati?
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"I nostri eroi ci servono vivi", ha detto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "È iniziata l'operazione per far tornare i nostri militari a casa. È un lavoro che richiede attenzione e tempi lunghi", ha poi aggiunto, spiegando che "continua la massima attività diplomatica in tutte le aree del Paese"
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Il battaglione Azov, il più irriducibile tra le truppe di difesa, dopo l'accordo ha obbedito agli ordini e i primi militari - tra cui oltre 50 feriti - hanno lasciato l'impianto, trasferiti nei territori separatisti. Resta però incerta la sorte dei soldati. Zelensky continua a trattare nella "speranza di salvarli", ma da Mosca arrivano segnali minacciosi
Azovstal, dai primi attacchi all'accordo per l'evacuazione finale: la cronologia
Il primo a esprimersi è stato il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin: "I criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati, ma processati". Mentre la procura generale ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere gli Azov come "organizzazione terroristica"

Poi è intervenuto anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Bbc: i combattenti dell'acciaieria Azovstal saranno trattati in linea con le "leggi internazionali", ha garantito

Peskov ha però rifiutato di commentare lo status delle truppe evacuate e non ha risposto alla domanda se i soldati ucraini saranno trattati come criminali di guerra o come prigionieri di guerra. "Il Presidente Putin ha garantito che saranno trattati in linea con le leggi internazionali in materia", ha quindi ribadito

Intanto, "ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal e continuiamo a negoziare per farle uscire da lì", ha dichiarato oggi alla Bbc il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar, affermando che l'operazione di salvataggio sarà conclusa solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati nei territori sotto il controllo ucraino. Per Maliar, gli appelli dei politici di Mosca a processare per crimini di guerra alcune delle persone prelevate dalle acciaierie "sono stati fatti molto probabilmente per la propaganda interna della Russia"

Nelle scorse ore il consiglio comunale di Mariupol ha diffuso un video dei combattenti fuori dall'impianto, controllati dai russi prima di salire su alcuni autobus. Di loro, 53 feriti gravi sono stati trasferiti in una struttura sanitaria a Novoazovsk. Gli altri 211 sono stati portati via attraverso un corridoio umanitario a Olenivka. Entrambe le zone sotto il controllo dei separatisti filo-russi

E sulle cifre, il ministero della Difesa russo ha annunciato oggi che 959 soldati ucraini asserragliati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol si sono arresi da lunedì. Nello specifico, "nelle ultime 24 ore, 694 combattenti, di cui 29 feriti, si sono arresi. Dal 16 maggio, 959 combattenti, di cui 80 feriti, si sono arresi"