La direttrice della testata indipendente ucraina è stata scelta dal Time come simbolo dell'informazione nel Paese. Intervistata dall'inviato Jacopo Arbarello, dice: "Zelensky non prende bene le critiche. Da giornalista sono preoccupata dall’ambiente in cui ci ritroveremo in termini di libertà di parola dopo la guerra"
Il Time ha scelto Olga Rudenko, direttrice del Kyiv Indipendent, come volto simbolo dell’informazione ucraina, libera e imparziale: da quando la Russia ha invaso l’Ucraina è lei la voce più influente dei media di Kiev. Il riconoscimento “è stato surreale”, racconta Rudenko all’inviato di Sky TG24 in Ucraina Jacopo Arbarello, dicendosi consapevole del suo valore simbolico: “Sono lì per rappresentare l’Ucraina e i suoi giornalisti”. La direttrice della testata riflette poi su quello che sarà il rapporto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i media – “non si è mai sentito a suo agio nel rispondere alle critiche” – quando sarà finito il conflitto. “Da giornalista sono preoccupata dall’ambiente in cui ci ritroveremo in termini di libertà di parola dopo la guerra”, racconta Rudenko, ricordando che “già prima della guerra l’Ucraina non era il posto migliore per la libertà di stampa. Anche qui i giornalisti venivano uccisi, aggrediti e attaccati” (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA – LO SPECIALE DI SKY TG24 – I REPORTAGE E LE DIRETTE DALL’UCRAINA).
Come è stato finire sulla copertina del Time?
È stato surreale, ma sono ben consapevole che la mia presenza lì è simbolica. Sono lì per rappresentare l’Ucraina, i suoi giornalisti e il Kiev Independent. So bene che questo riconoscimento ha un prezzo molto caro e che è arrivato a causa di questa guerra terribile.
Quando il presidente Zelensky è stato eletto ha detto di non aver bisogno dei giornalisti. Quali sono i rapporti con questo governo?
Nei due anni e mezzo del suo governo abbiamo visto che la sua irritazione nei confronti dei giornalisti è cresciuta. Non si è mai sentito a suo agio nel rispondere alle critiche. È molto bravo nel fare dichiarazioni e a fare video per i social, ma quando si tratta di conferenze stampa in cui deve affrontare le critiche si arrabbia facilmente, offende e insulta i giornalisti, non prende affatto bene le critiche. Ora ovviamente è un momento molto interessante per lui, perché nessuno lo critica, è un eroe internazionale. Ma da giornalista sono preoccupata dall’ambiente in cui ci ritroveremo in termini di libertà di parola dopo la guerra. Se la sua reazione prima della guerra era così brutta, sono molto preoccupata per quello che succederà dopo. Ma si vedrà.
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Il vostro è un giornale online indipendente, avete ricevuto offerte, magari da qualche oligarca, che avete rifiutato?
Abbiamo ricevuto un’offerta da uno degli uomini più ricchi del paese che voleva finanziare praticamente l’intera operazione, ma noi abbiamo rifiutato perché è contro quello in cui crediamo.
Quanto è importante la libertà di stampa?
Già prima della guerra l’Ucraina non era il posto migliore per la libertà di stampa. Anche qui i giornalisti venivano uccisi, aggrediti e attaccati. Non vogliamo ritrovarci dopo la guerra in un ambiente ostile per i media simile a quello che esiste in Russia, perché l’essenza di questa guerra in Ucraina è non abbracciare gli stessi valori della Russia.
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Ci sono leggi che vietano l’aggregazione dei partiti politici che vi preoccupano?
Non penso che vietarli rappresenti una reale minaccia per la democrazia, perché non sono veri partiti. Non rappresentano i valori delle persone, andavano a Mosca a prendere i soldi sotto gli occhi di tutti.
Quanto sono potenti le bugie della propaganda?
L’invasione del 2014 è avvenuta grazie alla propaganda. Nei mesi precedenti hanno nutrito gli ucraini russofoni che vivevano in quelle zone convincendoli che chi veniva da Kiev o dall’Ovest del Paese li odiava. È una narrativa completamente inventata con cui la Russia ha nutrito con successo anche l’Occidente. Sembra che anche Vladimir Putin, tutti lo dicono, sia vittima della sua stessa propaganda, perché crede alle cose che vengono dette alla tv russa.