Lukashenko: la guerra della Russia in Ucraina si sta trascinando

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In un'intervista rilasciata ieri all'Associated Press, il presidente bielorusso ha difeso l'invasione russa dell'Ucraina ma ha ammesso che non si aspettava che il conflitto durasse oltre dieci settimane

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Aleksander Lukashenko  in un'intervista all'Associated Press ha parlato della guerra in Ucraina difendendo l'invasione da parte della Russia. Mosca, ha affermato il presidente bielorusso, ha dovuto agire perché Kiev stava "provocando la Russia". ll Lukashenko però ha anche detto che non si aspettava che il conflitto, che dura da oltre dieci settimane, "si trascinasse avanti in questo modo". Lukashenko ha anche parlato di armi nucleari ma ha dichiarato di non sapere se Vladimir Putin abbia intenzione di lanciare un attacco del genere. "Voglio sottolinearlo ancora una volta: sento che questa operazione si è trascinata", ha aggiunto Lukashenko. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass, non concorda con le affermazioni del bielorusso. Peskov, interpellato riguardo alle affermazioni di Lukashenko, ha risposto che "l'operazione sta procedendo secondo i piani". (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)

Lukashenko: "Grazie a me sono iniziati i negoziati"

L'aperto sostegno di Lukashenko alla guerra in Ucraina ha provocato critiche e sanzioni internazionali anche contro Minsk. Il premier ha difeso la scelta del suo alleato e ha consentito ad alcune truppe russe di entrare in Ucraina partendo dal territorio bielorusso. Nonostante questo, nell'intervista ad Associated Press Lukashenko ha sostenuto che lui e il suo Paese sono favorevoli alla pace e hanno chiesto più volte a Putin la fine della guerra. "Non accettiamo categoricamente nessuna guerra. Abbiamo fatto e stiamo facendo tutto adesso perché non ci sia una guerra. Grazie davvero a me, cioè, i negoziati tra Ucraina e Russia sono iniziati", ha detto il presidente bielorusso.

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Armi nucleari "inaccettabili"

Per Lukashenko l'uso di armi nucleari da parte della Russia è impensabile. "Inaccettabile" perché l'Ucraina "è proprio accanto a noi. Non siamo dall'altra parte dell'oceano come gli Stati Uniti". "Se la Russia ne è capace o meno è una domanda che va posta direttamente alla leadership russa". 

Il premier bielorusso: "Putin non vuole confronto diretto con Nato"

Lukashenko sostiene che Putin non voglia un conflitto diretto con la Nato e che l'Occidente dovrebbe lavorare di più per assicurarsi che ciò non accada. "Molto probabilmente non vuole un confronto globale con la Nato. Usalo. Usalo e fai di tutto perché ciò non accada. Altrimenti, anche se Putin non lo vuole, i militari reagiranno", ha avvertito il leader bielorusso. Il rapporto tra i due premier non è stata semplice in passato ma ora è particolarmente stretta, tanto che Lukashenko ha definito Putin il suo "fratello maggiore". 

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Minsk non è una minaccia per l'Occidente

Nonostante il suo sostegno all'iniziativa russa in Ucraina, Lukashenko ha voluto rassicurare l'Occidente. "Non minacceremo nessuno" ha detto il presidente bielorusso, anche se i suoi soldati nei giorni scorsi hanno condotto esercitazioni militari. "Non possiamo minacciare. Sappiamo chi si oppone a noi, quindi scatenare una sorta di conflitto, una sorta di guerra qui non è assolutamente nell'interesse dello stato bielorusso. Così l'Occidente può dormire sonni tranquilli". Lukashenko ha però rivolto un'accusa agli Stati Uniti, incolpandola di aver alimentato il conflitto tra Russia e Ucraina. “Gli Stati Uniti vogliono cogliere l'attimo, legare a sé i propri alleati e annegare la Russia nella guerra con l'Ucraina. È il loro obiettivo: risolvere la Russia e poi la Cina", ha dichiarato. "Oggi non è Zelenskyy a guidare l'Ucraina, senza offesa, questo è il mio punto di vista, forse mi sbaglio" ha aggiunto il presidente bielorusso, concludendo che se lo dicesse il presidente statunitense Joe Biden, "tutto finirebbe entro una settimana".

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