
Ucraina, dalle mitragliatrici ai missili: quali armi potrebbe inviare l’Italia a Kiev
Il Governo lavora a un nuovo decreto sulle forniture militari, che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini illustrerà al Copasir: "La lista è stata secretata per non mettere a rischio il nostro Paese e non informare colui che sta aggredendo il popolo ucraino", ha detto il presidente del Comitato, Adolfo Urso. Si valutano le dotazioni a disposizione nelle caserme dell'Esercito: fra le ipotesi semoventi di artiglieria M109, cingolati M113 e i mezzi blindati Lince

Missili spalleggiabili Stinger e Milan, mortai anti-carro, mitragliatrici pesanti e leggere, giubbotti antiproiettile, elementi, razioni k e proiettili. Il Governo prepara un nuovo decreto su equipaggiamenti e armi da inviare all'Ucraina, ma i provvedimenti sono top secret. Il contenuto del decreto sarà riferito giovedì dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al Copasir
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"La lista è stata secretata per non mettere a rischio il nostro Paese e non informare colui che sta aggredendo il popolo ucraino", ha spiegato il presidente del Comitato, Adolfo Urso (Nella foto)
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In valutazione - dopo il punto fatto ieri tra gli alleati al vertice di Ramstein (nella foto), in Germania - c'è anche un salto di qualità nel materiale da inviare per supportare la resistenza contro i russi: si parla, ad esempio, di semoventi d'artiglieria
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Anche l'Italia quindi ha messo in cantiere una seconda tranche di aiuti: "Ci sarà - ha annunciato Guerini (nella foto) da Ramstein - un nuovo invio da parte italiana di equipaggiamenti militari, indispensabili per continuare il supporto alla resistenza ucraina"
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Il secondo decreto, ha aggiunto il ministro, sarà della stessa natura del primo, "sulla base delle richieste da parte ucraina"
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Il potenziamento dell'assistenza militare potrebbe esserci con un ulteriore provvedimento, oggetto di valutazioni politiche, ma anche di quelle dei vertici delle forze armate che hanno il quadro delle dotazioni a disposizione

In particolare lo Stato Maggiore della Difesa, con il Comando operativo di vertice interforze (Covi), guidato dal generale Francesco Figliuolo (nella foto), sta passando in rassegna le possibili opzioni, tenendo conto anche che gli armamenti terrestri hanno subìto un depauperamento negli ultimi anni

Così il Panzerhaubitze 2000 (nella foto), obice semovente di fabbricazione tedesca, usato dall'Esercito italiano, non sarebbe presente in quantità sufficiente da poterne inviare esemplari in Ucraina

Più fattibile la spedizione di semoventi di artiglieria M109, obici che hanno una gittata fino a 15 chilometri. Ci sono poi i cingolati M113 impiegati per il trasporto pubblico, e tra i mezzi più leggeri i Lince di produzione italiana (nella foto), presenti in quantità adeguata nelle caserme dell'Esercito