
Guerra Russia-Ucraina: chi sono Dvornikov e Zaluzhnyi, i generali degli eserciti in campo
Il primo è noto come "il macellaio russo" per i civili uccisi e gli obiettivi raggiunti nelle precedenti guerre in Cecenia e in Siria. Il secondo è "l'Iron Man" ucraino, nominato capo delle forze armate di Kiev nove mesi fa

Sul campo di battaglia della guerra tra Ucraina e Russia ci sono due persone chiave. La prima è Valerii Zaluzhnyi, nominato capo delle forze armate ucraine nove mesi fa. La seconda è Aleksandr Dvornikov, a cui il presidente russo Vladimir Putin ha affidato le redini del suo schieramento
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Zaluzhnyi ha combattuto nel Donbass già dal 2014 e ha più volte ribadito di ritenere necessario "condurre operazioni offensive per liberare i territori occupati"
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Si è conquistato la fama di "Iron Man" ucraino, un generale di ferro, respingendo l'avanzata dei russi a Nord-ovest e impedendo che prendessero Kiev in pochi giorni. Zaluzhnyi è nato a Novohrad-Volynskyi, a 240 chilometri a Ovest della capitale
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Figlio di un militare, ha 48 anni e una laurea conseguita a Odessa. In seguito ha frequentato l’accademia militare a Kiev. Di poche parole e poco interessato ad apparire, ha scalato tutti i gradi fino a ottenere pieni poteri sulle forze armate dell’Ucraina
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Dvornikov ha 60 anni, è nato a Ussuriysk, a 50 chilometri dalla Corea del Nord. Dal primo comando nell’Estremo Oriente, è arrivato al vertice del Distretto militare Sud da cui dipendono la Crimea, il Caucaso e il Mar Nero
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Secondo quanto riporta La Repubblica, Dvornikov avrebbe collaborato con Assad per le partite sporche, la tortura e le armi chimiche con l’obiettivo di distruggere ogni forma di resistenza, pur di ottenere il risultato stabilito

Dvornikov è considerato un "eroe della Russia" e la scelta di Putin sarebbe ricaduta su di lui proprio per l’esperienza e i successi riportati nelle precedenti guerre cui ha preso parte. Si parla anche della "tecnica Grozny" usata dal generale nella capitale cecena, che consiste in raid a tappeto senza distinzione di obiettivi civili e militari. Il timore è una replica in Ucraina