In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency ed ex presidente dell'associazione, dice la sua opinione sull'invasione russa a e sull’invio di armi da parte dell’Italia, suggerendo una strada alternativa per arrivare alla pace
Cecilia Strada, ex presidente di Emergency oltre che figlia di Gino Strada, affronta il tema della guerra in Ucraina e dell’invio di armi da parte dell’Italia (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE DI SKY TG24 - GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).
"Valutare altra opzione oltre l'invio delle armi"
“Si parte da un dato alterato e bugiardo: la Russia di Putin ha invaso e dunque a noi non resta che sostenere l’Ucraina nella resistenza armata all’invasore. Chi non arma è disertore", ha detto Strada, che però sottolinea che "per aiutare chi giustamente si difende io devo valutare se ho un’altra opzione oltre all’invio delle armi". E nel caso una soluzione alternativa sembrasse "più produttiva, devo farla mia con convinzione". Poi l'ex presidente di Emergency chiede polemicamente: "Cosa fa l’Onu? Cosa sono i caschi blu? L’Onu è un’organizzazione politicamente evanescente? E perchè allora non decidere che invece è questo il momento di rivitalizzarla? Perchè l’Europa non si è battuta per comporre truppe di interposizione?”.
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"Armi accumulate da Gheddafi trovate ovunque in Africa"
Poi Strada aggiunge: ”Sono pacifista e disarmista. Ricordo che le armi accumulate da Gheddafi le abbiamo ritrovate in ogni angolo dell’Africa. Mandare armi senza possibilità di governarne il traffico allarga oltre ogni dimensione territoriale la capacità di fuoco”.
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Il giudizio su Putin
Riguardo a Putin conclude: "È chiaro che vorremmo vederlo davanti al tribunale dell’Aia. Ma intanto che ci va cosa facciamo? Entriamo in guerra? Risolviamo con la più terribile delle evidenze la nostra incapacità."