L'ex editorialista di Le Figaro, poi animatore sulla tv CNews, è uno dei 12 candidati alle presidenziali che si tengono domenica 10 aprile. Ed è sicuramente anche uno dei più chiacchierati. Ha creato scandalo negli ultimi anni con i suoi libri e le sue proposte di estrema destra
Ha idee reazionarie, revisioniste e negazioniste. Ha creato scandalo con i suoi libri e le sue proposte di estrema destra. Eric Zemmour - ex editorialista di Le Figaro, poi animatore sulla tv CNews - è uno dei 12 candidati alle elezioni presidenziali francesi che si tengono domenica 10 aprile. Ed è sicuramente anche uno dei più chiacchierati (LO SPECIALE DI SKY TG24 SUL VOTO - TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE).
Zemmour e l'ideale francese tradito
Nato nel 1958 a Montreuil, vicino a Parigi, da una famiglia di ebrei algerini di nazionalità francese, Zemmour si è laureato all’Institut d’études politiques de Paris e - a 28 anni - ha poi iniziato la carriera di giornalista politico su Le Quotidien de Paris. È quindi passato, dal 1996, a curare una rubrica su Le Figaro. Pluricondannato per incitamento all'odio, da anni ormai non ha remore nel parlare del suo ideale di Francia tradito, delle radici "napoleoniche" che continua a evocare e alle quali inneggia durante i suoi meeting pubblici diventati un caso in Francia. Le sue idee sono riassunte nel più famoso dei suoi libri, Le suicide française, del 2014. Il politologo nel libro accusa la classe dirigente della Quinta Repubblica di aver ridimensionato, in nome dell’accoglienza, dell’apertura a migranti e integrazione europea e del politicamente corretto, i valori tradizionali francesi. Il libro ha venduto oltre 500mila copie.
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La candidatura all'Eliseo
Zemmour per anni è stato un punto di riferimento nella destra francese, anche se utlimamente non sono mancati gli screzi con Marine Le Pen definita "socialista" per via del suo programma economico. La decisione di candidarsi alla corsa all’Eliseo - con il neo-fondato partito 'Reconquete' - è stata ufficializzata il 30 novembre del 2021. "Per molto tempo mi sono accontentato del mio ruolo di giornalista e scrittore ma adesso non c’è più tempo da perdere", ha esordito nel video di lancio. Tra gli altri temi, Zemmour per il suo programma ha proposto di istituire un "ministero dei rimpatri", equipaggiato con aerei per accelerare le espulsioni dei migranti, a suo dire indesiderati, in particolare verso Algeria, Marocco e Tunisia. Un piano, questo, definito “anti-repubblicano”, da Le Pen. Vorrebbe inoltre ridurre le richieste di asilo possibili a 100 all’anno e porre fine al welfare per i non europei e vietare i ricongiungimenti familiari dei migranti, nonché creare una guardia costiera militare per fermare gli arrivi via mare. Chiede poi il divieto di indossare il velo in tutti i luoghi pubblici, nonché quello di costruire grandi moschee, come anche l’introduzione di restrizioni ai nomi che i genitori possono dare ai figli, vietando di fatto molti nomi usati dai musulmani francesi.
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I sondaggi
Secondo gli ultimi sondaggi Zemmour si attesterebbe intorno al 10% dei consensi. Ma essendo al suo esordio politico, è molto difficile capire effettivamente su che margine di sostegno potrà davvero contare. Intanto lui ha già aperto anche a un discorso unitario con Marine Le Pen, nel caso - probabile - di un secondo turno delle elezioni. "Se non sarò eletto – ha poi dichiarato Zemmour in un’intervista rilasciata a Le Figaro e riportata dall’agenzia Nova – ci sarà la rielezione di Emmanuel Macron e questo significherà due milioni di nuovi stranieri che verranno in Francia, la delinquenza sempre più violenta, i poliziotti scoraggiati, il crollo della scuola, nuove tasse, un debito vertiginoso e presto una nuova Francia africana e islamizzata".