Quella francese è una Repubblica semi-presidenziale in cui il potere esecutivo è condiviso dal presidente della Repubblica e dal primo ministro. Il presidente è eletto direttamente dal popolo e nomina il primo ministro sulla base del risultato elettorale. Il presidente viene eletto a suffragio universale diretto a doppio turno. Per essere eletti al primo turno serve la maggioranza assoluta dei voti. Se nessuno dei candidati la ottiene, vanno al ballottaggio i due che al primo turno hanno ricevuto più consensi
Il 10 aprile si tiene il primo turno delle elezioni presidenziali francesi. I sondaggi vedono un testa a testa tra l’attuale presidente, Emmanuel Macron, e la candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen. Il secondo turno, se si andrà come probabile al ballottaggio, è previsto per il 24 aprile. Ma come funziona il sistema elettorale francese? (LO SPECIALE)
Una Repubblica semi-presidenziale
La Francia è una Repubblica semi-presidenziale in cui il potere esecutivo è condiviso dal presidente della Repubblica e dal primo ministro. Il presidente è eletto direttamente dal popolo e nomina il primo ministro sulla base del risultato elettorale. Il presidente viene eletto a suffragio universale diretto a doppio turno. Per essere eletti al primo turno serve la maggioranza assoluta dei voti. Se nessuno dei candidati la ottiene, vanno al ballottaggio i due che al primo turno hanno ricevuto il maggior numero di consensi. Va considerato che il voto per il presidente e per il Parlamento è separato. Può verificarsi quindi anche una coabitazione tra un presidente di un partito e una maggioranza opposta, ma dopo la riforma che ha armonizzato le durate del mandato presidenziale e della legislatura, portando entrambe a 5 anni, l’eventualità è più rara.
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I poteri del presidente
Il presidente francese detiene un vero potere di indirizzo politico ed è a capo della diplomazia e delle forze armate, oltre a presiedere il Consiglio Superiore della Difesa e il Consiglio Superiore della Magistratura. Come già detto, spetta poi a lui nominare il primo ministro. Come spiega l’Ispi, i poteri del presidente possono essere classificati in esclusivi e condivisi. Questi ultimi sono condivisi con il governo, ossia gli atti esercitati in tali ambiti devono essere controfirmati dal primo ministro e, all’occorrenza, dai ministri responsabili. Tra i poteri esclusivi del Presidente ci sono il ricorso al referendum su proposta del governo o delle camere; il diritto di sciogliere l’Assemblea; la nomina di tre membri e del presidente del Consiglio costituzionale; il controllo di legittimità costituzionale preventivo. Tra i principali poteri condivisi, invece, si ritrovano: la nomina/revoca di ministri su proposta del primo ministro; la promulgazione di leggi deliberate dal Consiglio dei ministri; la negoziazione e ratifica di trattati internazionali. Un ultimo poter è quello che prevede che in caso di emergenza nazionale il Presidente possa assumere i pieni poteri e possa legiferare per decreto.
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Il Parlamento
Per quanto riguarda invece il Parlamento (composto da Senato e Assemblea Nazionale), l’ultima riforma elettorale in Francia ha ridotto il mandato dell’Assemblea a cinque anni, uniformandolo quello della presidenza. I 577 seggi parlamentari vengono eletti in 577 collegi uninominali con un sistema maggioritario a doppio turno. Per essere eletti al primo turno di voto il candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti e almeno il 25% degli aventi diritto. Nel caso in cui nessuno riesca a ottenere la maggioranza si va al ballottaggio tra i candidati che hanno superato la soglia di sbarramento del 12,5% al primo turno. Per quanto riguarda il Senato, invece, ha un ruolo marginale e viene eletto indirettamente a livello locale e ogni 3 anni ne viene rinnovata metà.