La presidente del Parlamento europeo, ospite dell'evento Live In Bari, ha spiegato perché il governo di Kiev abbia "bisogno urgentemente di più armi". E sulle sanzioni è chiara: "Abbiamo fatto molto, ma possiamo fare molto di più. Serve valutare tutti gli embarghi possibili". Guarda l'intervista integrale
"L'Ucraina ha bisogno di più armi, noi dobbiamo aiutarli. Se non può più continuare a combattere, verranno attaccati altri Paesi e questo mostrerà a Putin che siamo fragili e divisi, e ciò non è la realtà". A dirlo è Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, intervistata nel corso di Live In Bari, l'evento targato Sky TG24 (LA DIRETTA - OSPITI E PROGRAMMA).
"Il mio viaggio a Kiev? Serviva un segnale forte"
Metsola è poi tornata sulla visita a Kiev di pochi giorni fa: "Era un momento in cui pensavo che il popolo ucraino avesse bisogno di un segnale forte, in presenza, in un Paese inutilmente bombardato da un Paese aggressivo che sta uccidendo un popolo coraggioso, resiliente, con uno spirito che non ho mai visto".
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"Hanno bisogno urgente di armi"
"Quali immagini mi sono portata dietro dopo la visita? Dagli occhi di tutti i deputati del Parlamento ucraino si vedeva che volevano combattere per la democrazia, per le regole, i princìpi e i valori che noi condiviamo. Ho incontrato i leader dei gruppi politici, il sindaco di Kiev, il presidente Zelensky e tutti avevano lo spirito di combattere. Ma mi porto dietro anche il loro messaggio di bisogno urgente di armi", ha sottolineato Metsola.
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La t-shirt verde durante l'incontro con Zelensky
La presidente del Parlamento europeo ha poi precisato che la t-shirt verde indossata durante l'incontro ufficiale con Zelensky non era un messaggio militare. "Ci hanno detto che i vestiti formali non si indossavano più, nemmeno in Parlamento", ha spiegato Metsola, che quindi si è presentata in abiti semplici. Non si aspettava, aggiunge, "una discussione sul colore della maglia". Al termine della visita, dopo i ringraziamenti delle autorità ucraine, la politica maltese ha detto loro: "Non vi lasceremo soli".
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"Sanzioni alla Russia? Possiamo fare molto di più"
"Questa è una guerra che non è stata provocata. Dobbiamo ricordarlo sempre, ogni giorno", ha infine sottolineato Metsola. "Abbiamo visto le atrocità (di Bucha, ndr). La Russia afferma che sono non vere, che sono propaganda. Questi invece sono crimini e dobbiamo prenderci la responsabilità, anche noi, di combatterli". E per farlo serve inviare più armi all'Ucraina ma anche valutare "tutti gli embarghi possibili. Io sostengo che dobbiamo anche guardare alla possibilità di sanzionare tutti i membri del partito di Putin. Dobbiamo vedere come mettere pressione alla Russia nella maniera più stretta affinché capiscano che sia economicamente sia politicamente non vale la pena" fare la guerra. "Abbiamo fatto molto fino ad adesso - ha concluso Metsola - ma possiamo fare molto di più".