
Guerra Ucraina, Biden: “L'articolo 5 della Nato è sacro”. Cosa prevede
Considerato un pilastro dell'alleanza, impegna i Paesi aderenti ad intervenire nel caso in cui uno o più di loro sia vittima di un attacco armato

Durante la sua visita in Polonia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto: "Riteniamo l'articolo 5 un obbligo sacro". Il riferimento è a una parte del Trattato Nordatlantico che regola il funzionamento della Nato, l'alleanza creata nel secondo dopoguerra per rafforzare la difesa dei Paesi occidentali
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Nell'articolo che Biden ha citato si legge che "le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti". Per questo, nel caso in cui avvenisse, ciascun Paese membro "assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale"
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E ancora: " Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali"
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Questo articolo è alla base della collaborazione tra i Paesi della Nato e ha un fortissimo potere deterrente. Nel caso in cui si decidesse di intervenire contro un Paese dell'alleanza, ci si ritroverebbe infatti a fare i conti con tutti i suoi partner e con molti più mezzi e truppe di quelle di un singolo Stato
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Come si legge in un articolo postato sul sito della Nato, "il principio della difesa collettiva è al cuore del trattato che ha fondato la Nato. Rimane un principio unico e duraturo che lega insieme i membri, affidando loro l'impegno di proteggersi e instaurando uno spirito di solidarietà all'interno dell'alleanza"
Guerra Ucraina-Russia, la Nato rafforza le difese a lungo termine: cos’è la deterrenzaL'articolo 5 è stato invocato per la prima volta il 12 settembre 2001, all'indomani dell'attacco terroristico alle Torri Gemelle. Come si legge nel sito, l'attentato è stato però classificato come un caso rientrante nell'articolo 5 solo il 2 ottobre dello stesso anno, al termine di una specifica inchiesta. Due giorni dopo, l'alleanza decise un primo pacchetto di misure per supportare gli Stati Uniti

Lo scopo dell'inchiesta era capire se l'aggressione fosse stata diretta dall'estero, ma quando si verifica un caso simile il primo passo da fare è determinare se quanto è successo costituisce effettivamente un attacco armato contro un determinato Stato. Per farlo, è indispensabile prendere in considerazione l'articolo 6, che definisce proprio questa casistica

L'articolo recita: "Per attacco armato contro una o più delle parti si intende un attacco armato contro il territorio di una di esse in Europa o nell'America settentrionale, contro i Dipartimenti francesi d'Algeria (2) -, contro il territorio della Turchia o contro le isole poste sotto la giurisdizione di una delle parti nella regione dell'Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro"

Nella gamma di possibili vittime, vengono identificate anche "le navi o gli aeromobili di una delle parti, che si trovino su questi territori o in qualsiasi altra regione d'Europa nella quale, alla data di entrata in vigore del presente Trattato, siano sta zionale forze di occupazione di una delle parti, o che si trovino nel Mare Mediterraneo o nella regione dell'Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro, o al di sopra di essi"

Più che a posteriori, la Nato però agisce in maniera preventiva, puntando sulla deterrenza. Per questo, ha implementato le sue capacità di difesa in diverse occasioni e, dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia, ha tra l'altro triplicato il calibro della cosiddetta NATO Response Force (NRF). Più di recente, ha invece rafforzato il fronte dell'Europa orientale inviando quattro 'battlegroup'