
Consiglio europeo, intesa per acquisti comuni di gas. Slitta l'accordo sul tetto ai prezzi
Dopo una lunga riunione, i leader europei hanno deciso di affacciarsi al mercato in maniera congiunta e volontaria per far valere il loro peso strategico ed economico. Dagli Usa arriveranno inoltre 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto. Ecco cosa è stato deciso (e cosa no) al vertice

Alla fine di una lunga giornata di lavori, l'accordo al Consiglio europeo è arrivato a metà: i Paesi dell'Ue procederanno all'acquisto congiunto e volontario di gas per far valere sui mercati il loro peso strategico e politico, ma slitta il tetto ai prezzi (In foto: la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel)
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Non è tuttavia l’unico accordo raggiunto: in vista del prossimo inverno, i 27 procederanno a ricostituire le scorte anche comuni. "Stoccaggi comuni al via quanto prima", si legge nel documento finale (In foto: un deposito di Gnl a Rotterdam)
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Non è arrivata, come detto, una decisione sul tetto ai prezzi del gas e della riforma del mercato dell'energia elettrica. Il Consiglio ha dato mandato alla Commissione europea di studiare tutte le opzioni già sul tavolo e di arrivare a nuove proposte a maggio prossimo
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L’Unione europea continua comunque a lavorare per liberarsi dalla dipendenza dal gas russo: su questo è arrivato il supporto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in questi giorni in visita in Europa
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La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, insieme al presidente degli Stati Uniti, ha annunciato un accordo per l'importazione da Washington di 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto nel 2022

Il quantitativo fornito dagli Stati Uniti consentirà di sostituire le forniture russe di Gnl, ed è destinato a salire a 50 miliardi di metri cubi entro i 2030, un quantitativo equivalente a un terzo degli attuali flussi di gas dalla Russia

Per poter ricevere questo gas naturale liquefatto sono però necessarie strutture che riportino il gas allo stato gassoso. L’Italia si sta attrezzando: “La disposizione che è stata data l'altro ieri a Cingolani e trasmessa alla Snam è di acquistare altri due rigassificatori. Sono navi galleggianti e non sul terreno, per i quali ci vorrebbe più tempo”, ha detto il premier Draghi

L’intesa sul testo è stata però sofferta, in particolare per quanto riguarda il tetto ai prezzi del gas all'ingrosso e la riforma del mercato, cioè il disaccoppiamento tra il costo del gas e quello dell'energia elettrica che i consumatori si trovano in bolletta

Il cancelliere tedesco Scholz, al termine del vertice, ha sottolineato che "la Germania e altri Paesi sono scettici quando si tratta di interventi sul mercato dell'energia perché si mettono a rischio le forniture e non c'è un effetto sostenibile sui prezzi"

Al termine del vertice Draghi ha sottolineato come la Commissione sia stata incaricata di elaborare proposte sul fronte del tetto del prezzo del gas entro il prossimo maggio. “Siamo soddisfatti dalle conclusioni”, ha detto comunque il premier
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Il Consiglio europeo ha poi convenuto di istituire un fondo fiduciario di solidarietà per l'Ucraina invitando i propri partner internazionali a partecipare, e chiede che i preparativi partano senza rinvii. Alla Commissione europea si chiederà di fornire assistenza tecnica per aiutare l'Ucraina a implementare le necessarie riforme

Il Consiglio ha infine dato il via libera anche a un piano per fare fronte alla carenza di cibo provocata dalla guerra in Ucraina, che è un grande esportatore di grano. Il programma mira a garantire gli approvvigionamenti ai Paesi più a rischio e a incoraggiare la produzione nelle regioni fragili