
Viaggi, dalla Francia alla Spagna: dove serve ancora il certificato Covid Ue e dove no
Per gli spostamenti tra Paesi intracomunitari il pass europeo sarà valido fino al 2023. La durata di quelli emessi a seguito di vaccinazione è di 9 mesi. Non tutti i Paesi hanno però le stesse regole a livello nazionale. Alcuni Stati hanno già tolto l'obbligo di presentare il certificato per entrare in bar e ristoranti, altri potrebbero farlo a breve: il punto

La pandemia da coronavirus è di nuovo in ritirata. Calano i contagi e molti Paesi, come l’Italia, stanno iniziando a far cadere le restrizioni alle attività sociali. Se il trend di miglioramento andrà avanti, tra l’arrivo della primavera e le vacanze di Pasqua (che quest’anno cade domenica 17 aprile), saranno probabilmente molti gli italiani che decideranno di mettersi in viaggio. L’emergenza sanitaria non è però ancora scomparsa e tra le regole che ancora restano in vigore ci sono quelle sugli spostamenti da un Paese all’altro
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I VIAGGI IN UE – Per viaggiare tra Stati membri dell’Unione europea viene ancora richiesto il pass sanitario. Bruxelles, lo scorso gennaio, ha fatto sapere che - in linea di massima - non dovrebbero essere imposte restrizioni alla circolazione intracomunitaria diverse dal certificato digitale Covid Ue
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La durata del certificato per i vaccinati è di 9 mesi, che decorrono dal 14esimo giorno successivo al completamento del ciclo primario (due dosi oppure una nel caso del farmaco monodose di Johnson&Johnson). Un nuovo certificato, si legge sul sito della Commissione europea, viene emesso dopo la somministrazione della terza dose. La validità del pass scende a 6 mesi per chi è guarito dal Covid, mentre il certificato di chi si sottopone a tampone dura 72 ore in caso di test molecolare e 24 ore in caso di tampone rapido
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La Commissione europea ha proposto al Parlamento e al Consiglio di mantenere in vigore questo sistema fino al 30 giugno 2023, come spiegato dal portavoce Christian Wigand. Tuttavia, se è vero che per i viaggi chi è vaccinato dovrebbe poter muoversi liberamente per almeno 9 mesi, sono molti gli Stati che stanno adottando normative diverse per quanto riguarda il pass sul territorio nazionale
Dal Regno Unito alla Francia, i Paesi che allentano le misure anti Covid
Così ad esempio ha fatto l’Italia, dove il Green pass non ha più scadenza per chi ha già ricevuto la terza dose di vaccino Covid, ma perde invece validità al sesto mese per chi si è fermato alla seconda
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Prima di prenotare un volo per un Paese Ue è quindi bene informarsi riguardo alla normativa vigente in tema di pass sanitario, tenendo sempre a mente che le norme mutano insieme al quadro pandemico. È consigliabile ricontrollare le leggi in tema di certificato verde subito prima della partenza
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GERMANIA – In Germania, ad esempio, il pass resta per il momento obbligatorio se si vuole accedere a spazi ed esercizi commerciali al chiuso. La durata è di 9 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Entro il prossimo 20 marzo l'obbligo potrebbe però cadere. Il cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che nei prossimi giorni verranno ritirate le misure restrittive "di più ampia portata"

FRANCIA – Il governo di Parigi ha iniziato ad alleggerire molte restrizioni, ma non ancora l’obbligo del pass vaccinale, in vigore dal 24 gennaio. Dallo scorso 15 febbraio, i guariti dal Covid o chi ha ricevuto due dosi di vaccino hanno quattro mesi di tempo per sottoporsi a nuova vaccinazione. In caso contrario scadrà il pass: non si potrà entrare in musei, teatri, ristoranti e bar, cinema, sale per spettacoli, concerti, fiere, seminari, mezzi di trasporto interregionali e a lunga percorrenza. Si valuta la sua fine verso fine marzo o inizio aprile

SPAGNA – Prima di partire per la Spagna è invece necessario guardare la normativa della regione in cui si sta andando. Non tutto il territorio segue infatti le stesse regole. Il pass di base è valido 9 mesi, ma alcune regioni e comunità autonome hanno iniziato a togliere l’obbligo, come ad esempio la Catalogna

AUSTRIA – In Austria la durata del pass, che viene richiesto per partecipare ad attività ricreative, oltre che per entrare in bar e ristoranti, è di 6 mesi per chi è immunizzato con due dosi, di 9 mesi per chi ha ricevuto anche la terza

Tuttavia, le regole rimarranno in vigore ancora per poco. Dal 19 febbraio essere vaccinati non sarà ad esempio più obbligatorio per andare a mangiare al ristorante

DOVE NON SERVE IL PASS – Tra i Paesi che hanno deciso di eliminare l’obbligo di presentare il certificato ci sono Irlanda, Lituania e Danimarca

Anche in Svizzera, da ieri, non serve più dare prova di essere vaccinati per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali e altre strutture aperte al pubblico e per partecipare a manifestazioni