Oro, come andranno le quotazioni dopo l’accordo Usa-Cina sui dazi? Il parere dell’esperto

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Introduzione

Dall’inizio del 2025 l'oro ha registrato un rialzo imponente. A incidere sul prezzo del metallo prezioso è anche la Cina che, già dallo scorso anno, ha iniziato un’ampia azione di acquisto di grandi quantità del bene rifugio per eccellenza. La situazione è anche legata alle incertezze della situazione economica mondiale e soprattutto dei mercati finanziari, causata dalla politica di dazi del presidente americano Donald Trump. Cosa sta succedendo e come andranno le quotazioni nel futuro? Lo ha spiegato in un report Claudio Wewel, Fx Strategist di J. Safra Sarasin.

Quello che devi sapere

Il rialzo dell’oro nell’ultimo anno

Claudio Wewel segnala che da inizio anno “l'oro ha registrato un rialzo di quasi il 30%. Tuttavia, nelle ultime settimane l'andamento del prezzo del metallo prezioso ha ricordato molto quello di un ottovolante. Dopo l'annuncio da parte del presidente Trump di 'dazi reciproci’, l'oro è sceso dai precedenti massimi di circa 3.150 dollari, ben al di sotto dei 3.000 dollari per oncia troy. Il ritracciamento registrato a inizio aprile ha coinciso con un forte selloff degli asset di rischio, che ha forse innescato una liquidazione dell'oro per coprire le margin call”.

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Come ha inciso la pausa dei dazi alla Cina

Wewel sottolinea che l'annuncio di una pausa di 90 giorni per i dazi reciproci tra Stati Uniti e Cina ha permesso all'oro “di intraprendere una nuova fase rialzista solo pochi giorni dopo. Il rally ha guadagnato ulteriore slancio dopo che il presidente Trump ha lanciato attacchi a mezzo social media contro il presidente della Fed Jerome Powell”. A quel punto l'oro ha temporaneamente superato la soglia dei 3.500 dollari, sulla scia dei crescenti timori del mercato circa l'indipendenza della Fed.

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Le oscillazioni del prezzo dell’oro

Il prezzo dell’oro ha poi registrato un altro ritracciamento dopo che Trump ha fatto marcia indietro. Da allora, l'oro è stato scambiato prevalentemente in un range compreso tra 3.300 e 3.400 dollari. “Chiaramente questi livelli elevati portano a chiedersi se vi sia spazio per un ulteriore rialzo. Noi riteniamo che ci sia”, ha scritto nel report Claudio Wewel.

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L’oro ha raggiunto davvero picchi storici?

Sebbene in termini nominali il prezzo dell'oro superi di gran lunga i picchi storici raggiunti negli ultimi cinquant'anni, sottolinea l’analista che “in termini reali ha superato solo leggermente i picchi del 1980 e del 2011. Ma soprattutto, riteniamo che negli ultimi tre mesi il presidente Trump abbia ripetutamente dimostrato di volere un cambiamento radicale dell'ordine economico e politico globale, cercando di abbandonare il sistema multilaterale basato su norme in vigore dalla fine della Seconda guerra mondiale”

Quanto incide l’incertezza politica ed economica

Secondo Wewel, l'annuncio di dazi reciproci rappresenta solo un primo passo nell’obiettivo di Trump di di cambiare l’ordine economico globale. Data l'incoerenza del mix di politiche statunitensi sotto l'amministrazione Trump 2.0, l'incertezza politica è però salita a livelli insolitamente elevati. “in particolare, l'incertezza sul commercio globale è letteralmente fuori scala”, evidenzia l’esperto 

Cosa sta succedendo negli Usa

Per l’analista, lo “stile negoziale aggressivo e imprevedibile dell'amministrazione statunitense, insieme ai suoi sforzi per indebolire imeccanismi di pesi e contrappesi del proprio sistema politico, hanno già portato a un'enorme perdita di fiducia negli Stati Uniti, con gli alleati che hanno iniziato a mettere in discussione gli impegni assunti dal Paese”

L’acquisto di oro

Wewel riconosce quanto “la politica statunitense influisca sul mondo come nessun altro Paese”. Per questo motivo “i primi 100 giorni di presidenza Trump hanno visto un aumento significativo degli acquisti di oro. Sebbene la vittoria di Trump alle presidenziali del 5 novembre sia stata seguita da un periodo di acquisti di Etf poco brillante sulla scia del Trump trade, gli afflussi verso gli Etf sull'oro hanno registrato un forte aumento appena prima dell'insediamento di Trump”

I dati sull’oro

Da febbraio, gli afflussi netti verso gli Etf sull'oro a livello globale hanno registrato una media di circa 100 tonnellate al mese, il massimo dal marzo 2022, il mese successivo all'invasione russa dell'Ucraina. Analizzando i dati settimanali sui flussi emerge che gli acquisti europei sono stati particolarmente sostenuti nella settimana precedente l'insediamento di Trump, mentre gli afflussi nordamericani e asiatici hanno registrato un aumento significativo solo nelle ultime settimane

La quota dell’Asia

Con circa il 7% delle partecipazioni globali in Etf sull'oro, la quota dell'Asia, sottolinea l'analista, “rimane relativamente modesta nonostante il recente aumento delle partecipazioni, il che suggerisce che vi sia un margine significativo di crescita per le partecipazioni globali in Etf sull'oro. In assenza di opzioni di investimento interessanti a livello nazionale, riteniamo che le condizioni per un aumento degli acquisti di oro siano particolarmente favorevoli in Cina". 

Cosa succede in Cina

Intanto i prezzi delle case in Cina continuano a scendere e i dazi statunitensi potrebbero impedire una ripresa significativa del mercato azionario cinese nel breve termine, mentre i rendimenti obbligazionari domestici sono in calo. A febbraio la Cina ha ammesso dieci grandi compagnie assicurative a un programma pilota che consente loro di investire fino all'1% del proprio patrimonio totale in oro attraverso la Borsa dell'oro di Shanghai. Pertanto, il recente aumento del premio Shanghai-Londra sugli acquisti di oro fisico riflette probabilmente già parte di questi afflussi

Il dollaro Usa percepito insicuro

In futuro si attende che gli acquisti strutturali da parte degli investitori istituzionali rimarranno elevati. L’analista ritiene che stiano crescendo “i timori di una repressione finanziaria, poiché detenere riserve in dollari statunitensi potrebbe diventare meno interessante per gli investitori esteri a causa dell'introduzione di una commissione o dell'obbligo di convertire i Treasury in ‘obbligazioni centenarie' a tasso d'interesse più basso”

Perché conviene investire in oro

In questo contesto, l'oro potrebbe essere diventato “l'asset di riserva più interessante, insieme all’aumento dell'attrattiva delle riserve in euro e yen”, sostiene Wewel. L’erosione dello Stato di diritto negli Usa e la crescente imprevedibilità delle politiche statunitensi, aggiunge l'analista,"dovrebbero accelerare gli sforzi istituzionali per riallocare le riserve delle banche centrali a scapito del dollaro. Ciò riguarda soprattutto i mercati emergenti, i cui rapporti delle riserve auree sono ancora molto bassi rispetto a quelli delle economie sviluppate”

Le conseguenze

“A nostro avviso - segnala Wewel - ciò suggerisce che gli acquisti istituzionali forniranno un supporto nel medio termine. Inoltre, ciò significa probabilmente che l'argento continuerà a sotto performare l’oro, data la sua esposizione ciclica e l'assenza di domanda istituzionale”.

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