Crisi Ucraina, iniziate le esercitazioni militari russe in Bielorussia

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Mosca e Minsk hanno avviato le esercitazioni congiunte (denominate Union Resolve 2022) che avevano suscitato le preoccupazioni dei Paesi occidentali. Andranno avanti fino al 20 febbraio. Il presidente ucraino Zelensky: è pressione psicologica. Londra non esclude aiuto militare a Kiev in caso di attacco

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La Russia e la Bielorussia hanno avviato oggi le previste esercitazioni militari congiunte che avevano suscitato le preoccupazioni dei Paesi occidentali per il timore che Mosca stia pianificando una grande escalation in vista di un conflitto in Ucraina. Il ministero della Difesa russo ha confermato in un comunicato l'inizio delle manovre in Bielorussia (denominate Union Resolve 2022), in programma fino al 20 febbraio, che si concentreranno sulla "soppressione e il respingimento di aggressioni esterne". Secondo la Nato si tratta del più grande dispiegamento militare della Russia nell'ex Bielorussia sovietica dalla Guerra Fredda. La Casa Bianca ha definito le esercitazioni un'azione di "escalation" delle tensioni sull’Ucraina (I REPORTAGE DI SKY TG24 IN UCRAINA). Intanto la Russia ha invitato il personale non essenziale nella sua ambasciata in Ucraina a lasciare temporaneamente il Paese.

In cosa consistono le esercitazioni

Valery Gerasimov, capo di stato maggiore russo, sta supervisionando le esercitazioni. La Russia ha spostato fino a 30mila soldati, due battaglioni di sistemi missilistici terra-aria e numerosi caccia in Bielorussia. Le immagini satellitari mostrano che gran parte dei mezzi militari è stato spostato in località vicine al confine con l'Ucraina. La Russia ha ripetutamente negato qualsiasi piano per invadere l'Ucraina nonostante abbia accumulato più di 100mila soldati al confine.

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Ucraina: manovre sono pressione psicologica

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito "pressione psicologica" le esercitazioni militari congiunte avviate da Russia e Bielorussia lungo il confine della sua ex repubblica sovietica. "L'accumulo di forze al confine è la pressione psicologica dei nostri vicini", ha affermato Zelensky in un comunicato. "Oggi abbiamo abbastanza forze per difendere con onore il nostro Paese", ha aggiunto.

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Le mosse della diplomazia

Nelle stanze della diplomazia si lavora senza sosta per evitare il degenerare della crisi ucraina, mentre da Berlino arriva un primo allarme sulle riserve di gas. Oggi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ricevuto il premier Boris Johnson che non ha escluso la possibilità che il Regno Unito assista militarmente l'Ucraina in caso di un attacco da parte della Russia. Johnson ha inoltre annunciato un maggior contributo di Londra alle forze Nato dislocate nell'est dell'Europa. "Se manteniamo la nostra unità, con un mix tra forte deterrenza e diplomazia, possiamo trovare una via d'uscita alla crisi, ma il momento è molto teso", ha detto Johnson che volerà poi a Varsavia. Ieri il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha incontrato il cancelliere tedesco Scholz. Biden sente Macron su suoi incontri in Russia e Kiev.

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Borrell: ho risposto alla Russia a nome di tutti i Paesi Ue 

Su Twitter l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell ha spiegato di aver risposto "a nome degli Stati membri dell'Ue alle lettere che hanno ricevuto dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Le tensioni e i disaccordi devono essere risolti attraverso il dialogo e la diplomazia. Chiediamo alla Russia di allentare la tensione e di invertire il suo rafforzamento militare in Ucraina e nei dintorni e in Bielorussia".

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