Ucraina-Russia, Stoltenberg: “È troppo presto per dire che una de-escalation è più vicina”
MondoIl segretario generale della Nato commenta gli sviluppi diplomatici in seguito alla visita di Macron a Mosca: “Non abbiamo nessuna certezza sulle intenzioni di Putin". Borrell sull’incontro del presidente francese con l’omologo russo: ha portato "un elemento di distensione" ma non ha rappresentato un "miracolo". Il Papa: “Non dimentichiamo: la guerra è una pazzia". Truppe britanniche si sono unite agli alleati della Nato per esercitazioni militari in Estonia
"È troppo presto per dire che una de-escalation è più vicina. Non abbiamo nessuna certezza sulle intenzioni di Putin". A dirlo è il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un'intervista al quotidiano spagnolo La Vanguardia sulla crisi fra Ucraina e Russia. Una dichiarazione che arriva dopo la missione a Mosca del presidente francese Emmanuel Macron, il quale dopo aver incontrato Vladimir Putin ha affermato di aver ottenuto dal presidente russo la garanzia "che non ci sarà un'escalation". Anche secondo il capo diplomatico dell'Ue, Josep Borrell, la visita di Macron a Mosca ha portato "un elemento di distensione" ma non ha rappresentato un "miracolo", e "il problema non è stato ancora risolto". Intanto alcune truppe britanniche si sono unite agli alleati della Nato per esercitazioni militari in Estonia.
Stoltenberg: “Negoziati in pubblico non servono a trovare una soluzione”
Stoltenberg ha poi aggiunto che "c'è bisogno di dialogo con la Russia in diversi formati", per cui gli sembra "adeguato" che Macron "sia andato a Mosca e a Kiev". E ha poi affermato che "qualsiasi successo diplomatico" richiede conversazioni "confidenziali" e che "condurre negoziati diplomatici in pubblico non è il modo migliore per trovare una soluzione, lo rende solo più difficile". Domani Stoltenberg riceverà al quartier generale dell'Alleanza il premier britannico Boris Johnson.
Stoltenberg: "Nessun divieto all'allargamento della Nato a est"
Non esiste nessun documento in cui si dica che la Nato non si debba allargare verso est, ha detto poi Stoltenberg all'emittente televisiva serba Vesti, ribadendo al tempo stesso il carattere difensivo dell'Alleanza atlantica, che è fortemente impegnata a trovare una soluzione politica ai problemi con la Russia. "Al contrario, noi come Alleanza di trenta Paesi nei nostri documenti abbiamo sempre sottolineato che le porte della Nato restano aperte per i Paesi europei che soddisfano gli standard Nato". E con riferimento alle affermazioni del ministro degli esteri russo Serghiei Lavròv secondo il quale la Nato non si può ritenere una Alleanza difensiva considerando le operazioni militari condotte in Jugoslavia, Libia e Afghanistan, Stoltenberg ha ribadito che "la Nato è una Alleanza difensiva, ma che nel mantenimento della pace segue il principio per il quale un attacco a un Paese membro provoca la risposta di tutti altri stati alleati". Nell'intervista il segretario generale ha detto che la Nato rispetta la decisione della Serbia di non aderire all'Alleanza. Si tratta, ha osservato, di "una decisione sovrana e indipendente, che la Nato rispetta in pieno, come rispetta le decisioni di Svezia e Finlandia che sono partner a noi vicini ma che non sono entrati nella Nato". Stoltenberg ha quindi sottolineato il forte appoggio della Nato al dialogo fra Belgrado e Pristina, facilitato dalla Ue, per la soluzione della crisi del Kosovo, dove la Kfor, la Forza Nato, è presente per garantire la sicurezza e la libertà di movimento di tutte le comunità residenti.
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Borrell: “La Russia contesta l’architettura della sicurezza in Europa”
Secondo Borrell, che ha parlato ai giornalisti al termine di una visita a Washington, "per quanto le persone siano disposte a sedersi al tavolo e parlare, penso che ci sia una speranza per non entrare in uno scontro militare". La cosa più importante per le autorità russe non è l'Ucraina, ma "la nuova architettura della sicurezza in Europa", ha detto, aggiungendo che "loro contestano questa architettura. Hanno fatto pressione sull'Ucraina per ottenere una seduta e parlare di qualcosa che per loro è importante, l'allargamento della Nato e le preoccupazioni per la sicurezza che hanno".
Scholz: "Non sveliamo quali sono le sanzioni"
Anche secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz "è troppo presto per dire che i problemi sono risolti. Sono così grandi da meritare tutta la nostra attenzione". "Siamo in una situazione molto difficile", ha detto il cancelliere a Berlino, in conferenza stampa con la premier danese, Mette Frederiksen. Si lavora "per una soluzione politica, ma dobbiamo prepararci anche nel caso di un'eventuale aggressione militare" all'Ucraina. Poi rispondendo alla domanda di una giornalista che chiedeva perché abbia evitato di nominare il Nord Stream 2 a Washington Scholz ha affermato: "Non pubblichiamo il catalogo completo, per dare ancora un po' più di forza alle misure, non comunicando subito concretamente come saranno le sanzioni". "Siamo uniti sul fatto che agiremo insieme sulle sanzioni e siamo pronti in qualsiasi momento, se necessario, a disporle insieme", ha aggiunto, ribadendo l'importanza del lungo scambio avuto a Washington e l'unità di vedute con gli Usa.
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Casa Bianca approva il piano per l'evacuazione degli americani
La Casa Bianca ha approvato un piano del Pentagono per aiutare gli americani in Ucraina nel caso in cui la Russia dovesse attaccare. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. Il piano prevede che circa 1.800 militari dell'82esimo Airborne Corps in Polonia inizieranno nei prossimi giorni a preparare check point, campi equipaggiati con tende e strutture di ricovero temporanee al confine con l'Ucraina. I militari non sono autorizzati a entrare in Ucraina e non evacueranno o condurranno missioni aeree dall'interno dell'Ucraina.
Papa: “La guerra è una pazzia, serve dialogo”
Intanto sulla questione dell’Ucraina è intervenuto anche Papa Francesco: "Continuiamo a supplicare il Dio della pace perché le tensioni e le minacce di guerra siano superate attraverso un dialogo serio e affinché a questo scopo possano contribuire i colloqui nel Formato Normandia. E non dimentichiamo: la guerra è una pazzia".