Crisi in Ucraina, sale la tensione. Biden: "Invieremo a breve nuove truppe in est Europa"

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Il presidente statunitense ha annunciato un imminente arrivo di ulteriori soldati nei Paesi Nato vicini alla Russia. Boris Johnson intanto ha detto che chiederà a Putin un passo indietro. Paura per le forniture di gas, Usa e Ue lavorano a un piano alternativo

La crisi in Ucraina non accenna a stemperarsi, nonostante i contatti dei leader politici con Vladimir Putin e l’appello del presidente ucraino Volodymir Zelensky a non “scatenare il panico”. Joe Biden ha infatti annunciato che gli Stati Uniti invieranno nel breve termine nuove truppe in Europa dell'est nei Paesi della Nato.

I timori per un’invasione russa

L’annuncio del presidente degli Stati Uniti arriva sulla scia dei timori di una possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Negli ultimi mesi Mosca ha ammassato oltre 100mila soldati ai confini con Kiev: "Invierò truppe in Europa dell'est nei Paesi della Nato nel breve termine. Non molte", ha detto Biden. Il Pentagono ha già messo 8.500 militari in stato di allerta per un possibile dispiegamento nei Paesi Nato dell'Europa dell'est.

French President Emmanuel Macron talks to Russian President Vladimir Putin during a video conference Friday, June 26, 2020 at the Elysee Palace in Paris. Russian President Vladimir Putin holds video talks with French President Emmanuel Macron about the coronavirus, Libya, Syria and relations with the U.S. under Donald Trump. Photo by Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM

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Johnson: parlerò con Putin per chiedere passo indietro

Sulla crisi ucraina è intervenuto anche il premier britannico: Boris Johnson ha annunciato che parlerà con il presidente russo Vladimir Putin nei prossimi giorni, e gli chiederà di fare un passo indietro e interrompere l'escalation con l'Ucraina. Johnson "ribadirà la necessità che la Russia faccia un passo indietro e si impegni nella diplomazia quando parlerà con il presidente Putin". Il primo ministro del Regno Unito ha poi aggiunto che nei prossimi giorni visiterà l'Europa orientale per "accelerare gli sforzi diplomatici".

soldato ucraino con fucile

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Kiev: “Basta creare il panico”

A provare a frenare l’escalation intorno a Kiev è stato proprio il presidente ucraino Volodymir Zelensky: dopo l’allarme di Joe Biden, secondo cui un’invasione è probabile a febbraio, il suo omologo ucraino lo ha invitato a “non scatenare il panico”. Ieri intanto Emmanuel Macron ha sentito Vladimir Putin, dicendosi "d'accordo" sulla "necessità di una de-escalation" e un "proseguimento del dialogo" sulla crisi in Ucraina.

I rischi sul gas

A pesare sulla crisi è anche la dipendenze di molti paesi Ue al gas venduto da Mosca: ieri in una dichiarazione congiunta, Biden e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, hanno assicurato che le due sponde dell'Atlantico stanno lavorando insieme per garantire "sufficienti e tempestive forniture all'Ue da diverse fonti nel mondo" anche nel caso di un'eventuale interruzione di quelle russe, se dovessero essere colpite da un embargo occidentale o sospese per rappresaglia da Mosca.

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