La mappa del gas russo in Europa e i timori sull'Ucraina: nel 2022 già -44% di forniture

Economia

Lorenzo Borga

La crisi geopolitica in Ucraina potrebbe bloccare l'import di gasso russo in Europa, che rappresenta la principale fonte energetica per il continente. LO SKYWALL

Stati Uniti, Unione Europea e Qatar sono in trattativa per fornire approvigionamenti extra al Vecchio Continente a fronte del rischio del blocco dei rubinetti del gas russo. Notizie sono giunte anche dagli Usa, in cui il governo federale avrebbe chiesto alle sue aziende energetiche di inviare forniture straordinarie verso l'Europa.

A corto di gas

Il rischio, in caso di un'escalation militare tra Russia e Ucraina, è concreto. Secondo Eurostat, il 38 per cento del gas naturale in Europa - utilizzato per riscaldare e generare elettricità - arriva proprio da Mosca. Il canale principale è il Nord Stream 1, il gemello del gasdotto appena terminato ma non ancora entrato in funzione (Nord Stream 2) proprio per via delle frizioni tra Occidente e Russia.

Mappa

Forniture in calo

In rosso nella cartina sono visibili i gasdotti che trasportano il metano russo verso l'Europa. Nelle ultime settimane i flussi si sono già ridotti considerevolmente: secondo i dati del think tank Bruegel, nel 2022 le infrastrutture di Gazprom trasportano verso l'Ue il 44 per cento di gas in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

 

A frenare di più sarebbero stati proprio i gasdotti che attraversano l'Ucraina (linea rossa), con un calo consistente dall'inizio dell'anno. Mentre per il gasdotto di Yamal (linea bianca), che attraversa Bielorussia e Polonia, Gazprom non avrebbe più fatto richiesta di nuove forniture provocando un'inversione del flusso. Secondo il direttore esecutivo dell'Agenzia Internazionale dell'Energia la scelta di Mosca sarebbe intenzionale: la Russia starebbe "trattenendo almeno un terzo del gas che poteva inviare in Europa. Riteniamo che ci siano forti elementi di rigidità nel mercato del gas europeo a causa del comportamento russo".

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Una scelta non indolore

Ma il blocco delle forniture di gas verso l'Europa non sarebbe un problema solo per le capitali dell'Ue, che già oggi soffrono per la carenza di metano nelle proprie riserve. A soffrire sarebbe anche la stessa Russia, per cui l'Europa rappresenta di gran lunga il miglior cliente: nel 2020 Gazprom ha esportato a occidente - Turchia esclusa -  il 67 per cento del proprio gas.

russia

Il commercio di idrocarburi è fondamentale per la Russia. Petrolio e gas sono infatti i due principali prodotti che esporta all'estero senza i quali la sua già debole economia perderebbe slancio. Se infatti dal punto di vista militare il vantaggio è nelle mani di Vladimir Putin, sull'economia le cose cambiano: per Mosca l'Europa rappresenta il principale partner commerciale, mentre per Bruxelles Mosca è solo al quinto posto. E il Pil russo è di poco superiore a quello di Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi messi assieme.

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